Una bella e incoraggiante mail di un “anziano marxista-leninista-maoista” di Sassari
“Il PMLI è la guida politica rivoluzionaria in Italia”
“Nel mio profondo vive, quasi un marchio di fabbrica, il marxismo-leninismo-maoismo”

di Antonio - Sassari
Stimati compagni e rivoluzionari, leggendovi mi sono sentito, come si dice, “a casa”.
Il mio contributo finanziario è stato un gesto doveroso da parte di un anziano marxista-leninista-maoista, che ne ha possibilità.
Da tre anni leggo e apprezzo le pubblicazioni sul sito del PMLI.
Dal 1971, dopo l’occupazione all’Università per reclamare il diritto allo studio per i meno abbienti, ho militato per otto anni nell’Organizzazione Comunista marxista- leninista, nata, per fusioni successive, dal Partito Comunista d’Italia-Linea Rossa, Lega dei Comunisti, Rivoluzione Ininterrotta, Circolo Lenin di Puglia, Organizzazione Popolare del Belice.
Nel programma il radicamento nel proletariato, la costruzione del Partito, sua guida rivoluzionaria per il socialismo, la tattica del Fronte unito delle masse popolari, il lavoro nella CGIL per l’alternativa al collaborazionismo di classe, espresso nella politica dei redditi governativa e dei sacrifici necessari dalla segreteria di Luciano Lama e, in seguito, della concertazione fino all’odierna consultazione.
Localmente nostro campo d’azione fu il Petrolchimico di Porto Torres, la Scuola secondaria superiore, l’Università.
In quegli anni di durissima lotta di classe e feroce repressione poliziesca, ho imparato ad odiare la borghesia, il capitalismo, l’imperialismo, il socialimperialismo e i loro lacchè, a sostenere la giusta causa degli sfruttati e dei popoli oppressi, a combattere il revisionismo e le deviazioni movimentiste, spontaneiste, operaiste, autonomiste, neotrotzkiste, terroristiche.
Durante il servizio militare, in pochi commilitoni ci riunimmo per costituire un nucleo di soldati democratici, che non si stabilizzò a causa del ricambio mensile della truppa per congedi e nuovi arrivi.
Sul finire degli anni ’70 le tre sezioni locali dell’Organizzazione si sciolsero: militanti prevalentemente di estrazione sociale studentesca piccolo borghese non conseguimmo il coinvolgimento di proletari per la rivoluzione socialista. Emersero linee politiche divergenti nel lavoro di massa, inconciliabili nel confronto per il prevalere degli aspetti critici sugli unitari. Infine i dirigenti “anziani” ritennero conclusa l’esperienza.
Noi giovani eravamo squattrinati per continuare la marcia e perdemmo i contatti con i referenti nazionali.
L’ondata di riflusso del movimento di lotta ci travolse. In seguito, nonostante lo studio intenso e frenetico per preparare concorsi e il lavoro da dirigente nella Pubblica Amministrazione, rimase ancora vivo nel mio profondo, quasi un marchio di fabbrica, il marxismo-leninismo-maoismo.
Al contrario di tanti non approdai al porto della falsa sinistra. Piuttosto, con l’esperienza diretta della macchina burocratica, le mie fondamenta ideologiche non furono scalfite e l’idea stessa della distruzione dello Stato borghese e la sostituzione con rappresentanze dirette del proletariato e dei suoi alleati, risultarono rafforzate.
Il mio vissuto politico sarebbe stato banale senza la scoperta dell’opera teorica e pratica di Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao dei quali ammiro l’infaticabile determinazione e perseveranza nella lotta, la profondità intellettuale, la capacità analitica e propositiva.
Da allora esamino l’universo mondo seguendo la legge della contraddizione, insita nella natura di ogni cosa, con l’unità degli opposti in lotta per il mutamento della propria posizione (proletariato che da dominato dalla borghesia diventa dominante su di essa) e le sue fasi: una assoluta e duratura dello squilibrio/lotta e l’altra relativa e temporanea dell’equilibrio/unità in attesa di una nuova fase di squilibrio/lotta; ne capii la progressività scientifica e storica per l’umanità.
Il governo in carica, arrogante, spudorato, bugiardo, putrido, neofascista ha chiamato gli italiani a unirsi dietro la parola Nazione. Tutti, ricchi e poveri, sfruttatori e sfruttati, disonesti e onesti, per sostenere la carretta Italia, sgangherata dalla borghesia nostrana e internazionale, inefficace e inefficiente, fonte di ogni malaffare, guidata da capitalisti grandi e piccoli che “non verranno disturbati se hanno voglia di fare”.
Questo governo, come i precedenti così detti democratici, è di ostacolo al mutamento della posizione degli opposti nella contraddizione capitale/lavoro che comporterà: l’espropriazione del capitale e dei mezzi di produzione, la distruzione dei rapporti di produzione capitalistici, la riappropriazione del profitto da parte dei produttori della ricchezza sociale, per l’accumulo di capitale e l’utilizzo nella costruzione e difesa della società socialista (epoca della dittatura del proletariato sulla borghesia).
Per questo motivo i marxisti-leninisti-maoisti sono politicamente antagonisti per natura e bombardano il nemico di classe, anche quando si annida nel loro quartier generale.
La loro guida politica rivoluzionaria in Italia, il PMLI, si sta facendo carico di elaborare e praticare strategia e tattica politiche idonee al trasferimento del potere al proletariato e alle masse popolari sue alleate, organizzati in rappresentanze istituzionali dirette, nell’educarli ad averne diritto, consapevole di dover loro garantirne la gestione ininterrotta per tutta la durata dell’epoca socialista (come insegna l’esperienza materialistico-storica circa la continuazione della lotta di classe, sotto la dittatura proletaria, nell’ex Unione Sovietica e nell’ex Cina Popolare, dove la vittoria nella sovrastruttura partito, della via revisionista sulla via marxista-leninista, ha prodotto la restaurazione peggiore del capitalismo finora conosciuto).
Oggi che i venti di guerra mondiale soffiano più forti che mai da ogni imperialismo alla ricerca di un nuovo ordine dominante sul mondo, occorre mantenere alta la bandiera dell’antinterventismo nella guerra interimperialista, gravida di conseguenze sanguinosissime per i popoli: diciamo NO! all’arruolamento coatto di giovani e riservisti nelle Forze Armate. Il momento è favorevole ora che le piazze nel mondo sono in partecipatissima protesta contro l’impunito, e quasi secolare, sterminio in Palestina, esito della costante espansione demografico-territoriale israeliana in Medio Oriente. Diciamo NO! all’acquisto di prodotti israeliani. Diciamo NO! alle operazioni di scarico di merci israeliane nei porti, aeroporti e stazioni.
Compagni, vi ringrazio per l’attenzione e vi mando fraterni saluti, ricordando le parole urlate un tempo nei cortei “la vita ci divide, la lotta ci unisce”.
Viva il marxismo-leninismo-maoismo!
Viva la lotta del proletariato e dei suoi alleati per il socialismo!
Viva la lotta di liberazione dei popoli oppressi e dei popoli aggrediti!
Viva il PMLI!

19 giugno 2024