Comunicato della 7ª Sessione plenaria del 5° CC del PMLI

Il 30 giugno 2024 si è tenuta a Firenze la 7ª Sessione plenaria del 5° Comitato centrale del PMLI, presieduta dal Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi. La Sessione, aperta dal canto de “L’Internazionale”, è stata dedicata a Lenin, ricordando il Centenario della sua scomparsa. “Lenin è una delle cinque stelle che orientano la nostra politica e la nostra vita. Viva Lenin!” ha affermato tra gli applausi della sala il compagno Scuderi. Una sala abbagliata dal rosso delle magliette di Lenin indossate dai membri del Comitato centrale, tutti presenti, anche chi combatte da tempo con seri problemi di salute, tra cui il compagno cofondatore del Partito Emanuele Sala e il compagno Sesto Schembri, Segretario della cellula "Stalin" della provincia di Catania, modello di dedizione alla causa del Partito e del socialismo, che partecipava per la prima volta a una Sessione plenaria del Comitato centrale, a cui è stato promosso a membro effettivo.
Onorato con un minuto di silenzio Satnam Singh, il bracciante indiano morto, gettato sulla strada come un sacco di immondizia dal suo padrone schiavista, dopo che un trattore gli aveva tranciato un braccio.
 
La relazione di Scuderi
Il compagno Scuderi ha tenuto una forte e magistrale relazione, “La situazione politica, il pericolo di una guerra mondiale imperialista e il lavoro per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso” che, per la sua lucidità marxista-leninista e il suo contenuto di fondamentale importanza per il presente e il futuro del Partito, è stata unanimemente esaltata dai partecipanti alla Sessione come una magistrale lezione di marxismo-leninismo-pensiero di Mao, di respiro e valore congressuale, in mancanza delle condizioni per celebrare il 6° Congresso nazionale, di rilancio e approfondimento della linea del Partito. Insomma una vittoria totale che rimetterà in cordata l’intero Partito atteso ad affrontare sempre più importanti e impegnative sfide politiche, ideologiche e organizzative.
Reso omaggio alle compagne e ai compagni, membri e simpatizzanti del PMLI, che si sono battuti con grande coraggio propagandando l’astensionismo marxista-leninista alle ultime elezioni europee e amministrative, un ammirevole impegno premiato dalla marea astensionista europea, regionale e comunale, Scuderi ha affrontato il tema del governo Meloni, verso il quale “L’antagonismo di classe e antifascista è irriducibile e irrinunciabile”. Il massimo dirigente del PMLI ha sottolineato che è ritornato al potere il fascismo e Mussolini nelle vesti femminili, “democratiche” e costituzionali di Giorgia Meloni. Ha inoltre evidenziato la natura neofascista di questo governo, considerando le leggi e gli atti politici che produce e il disegno politico in cui sono iscritti. Dal premierato, l’emarginazione del parlamento, la fascistizzazione dello Stato, il rilancio del termine Nazione di conio mussoliniano, la sostituzione etnica, il piano colonialista Mattei per l’Africa, la riforma piduista e neofascista della giustizia, il rilancio della cultura e dell’istruzione fasciste, la tolleranza dei gruppi fascisti e neofascisti e dei giovani di Fratelli d’Italia che inneggiano a Mussolini, al fascismo, a Hitler, al nazismo e all’antisemitismo, il razzismo e le misure antimigranti, il contrasto all’aborto, l’omofobia, la repressione violenta di ogni dissenso di piazza, il disegno di legge sulla sicurezza, la limitazione e riduzione del diritto di sciopero, l’abolizione dei rave, l’occupazione della Rai, il manganellamento virtuale contro gli intellettuali e i giornalisti che criticano il governo.
Insomma il governo Meloni, ha proseguito Scuderi, “è una dittatura neofascista in contrasto persino con la democrazia borghese. Va quindi combattuto e abbattuto senza esclusione di colpi, usando tutte le forme di lotta, legali e illegali, parlamentari e extraparlamentari, pacifiche e violente di massa. Una lotta che va portata avanti fino alle estreme conseguenze, alla guerra civile, se risponde alla volontà delle masse… Ducessa Meloni, sappi che la lotta di classe, di cui la lotta antifascista fa parte, non ha limiti e non è condizionata dai lacci costituzionali, parlamentari, legalitari e del diritto borghesi. Non esclude, perciò, che al suo governo potrebbe accadere ciò che accadde al governo Tambroni, il primo tentativo di ritorno al potere del fascismo, che fu abbattuto dalla rivolta popolare partita da Genova nel luglio 1960”.
Attuali e importantissimi i riferimenti di Scuderi all’influenza riformista, parlamentare e costituzionale della “sinistra” borghese, compresi i partiti con la bandiera rossa. “L’influenza costituzionale” è “quella più dura a morire e a essere debellata poiché la Costituzione, un ostacolo controrivoluzionario ideologico e politico grande quanto il Monte Bianco, è la bandiera comune della destra e della ‘sinistra’ del regime capitalista neofascista, Ma è possibile abbattere questo ostacolo perseverando nel nostro lavoro di chiarimento sul carattere di classe della Costituzione italiana e sugli inganni in essa contenuti. Allo scopo è utile diffondere instancabilmente l’Editoriale intitolato ‘La via maestra per cambiare l’Italia’, soprattutto tra le fautrici e i fautori del socialismo, tra le operaie e gli operai, le ragazze e i ragazzi che si battono nei luoghi di lavoro e di studio e nelle piazze, ma anche tra le intellettuali e gli intellettuali democratici e antifascisti, il cui contributo è assolutamente necessario per il successo della lotta rivoluzionaria”.
Un capitolo è stato dedicato da Scuderi alla guerra mondiale imperialista, il cui pericolo incombe sempre più sui popoli a causa delle contraddizioni crescenti tra l’imperialismo americano e il socialimperialismo cinese, ma anche al riarmo dell’UE imperialista e alla politica di aggressione neozarista dell’imperialismo russo. Di fronte a questo pericolo “è quanto mai importante convincere il proletariato, i giovani e l’intero popolo italiano a non schierarsi con nessuno dei due poli imperialisti”. Fuori testo il compagno Scuderi ha ribadito: “Né con l’imperialismo dell’Ovest, né con l’imperialismo dell’Est”. E se l’Italia dovesse partecipare alla guerra imperialista mondiale come dobbiamo comportarci? Per il Segretario generale del PMLI “La risposta l’ha già data il Comitato centrale, che nell’importantissimo documento del 15 dicembre 2023 intitolato ‘Teniamo alta la grande bandiera antimperialista di Lenin’, ha affermato: ‘Bisogna essere chiari fin da ora. Noi chiameremo il proletariato e l’intero popolo italiano alla guerra civile se l’Italia imperialista parteciperà alla nuova guerra mondiale imperialista”. La stessa posizione di Lenin alla vigilia della prima guerra mondiale imperialista e di Mao nel 1938 alla vigilia della nuova guerra mondiale poi scatenata da Hitler.
Sul Partito Scuderi ha ribadito che occorre “decuplicare gli sforzi per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso”. Un tema annoso ma strategico, rilanciato in occasione della Commemorazione di Mao del 2016 e dalla precedente Sessione plenaria del Comitato centrale del 14 gennaio 2018.
Il Segretario generale, riaffermando che il PMLI ha una testa da Gigante Rosso, fuori testo ha voluto specificare che essa è il prodotto del lavoro di tutti i membri del CC e dell’UP, non solo di quella sua. Da qui la responsabilità e il dovere di tutti i dirigenti nazionali del PMLI di svolgere bene il proprio lavoro e di migliorarsi costantemente. In generale “Dobbiamo migliorare la militanza e la qualità delle Istanze; migliorare lo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, della linea del Partito, in particolare la concezione del Partito, e della situazione concreta in cui operiamo; migliorare i metodi di lavoro, lo stile di lavoro e lo spirito di Partito; migliorare nel mettere gli interessi del Partito, della causa e del proletariato al di sopra dei propri interessi personali; migliorare nel dare continuità al lavoro politico personale e di istanza; migliorare la vita interna di Partito; migliorare nel rispetto del centralismo democratico e nella pratica della critica e dell’autocritica; migliorare nell’osservare anche le più piccole indicazioni del Partito”. Consci che i 5 ostacoli storici e i 3 vecchi problemi tuttora presenti, aperti o parzialmente aperti minano il proselitismo marxista-leninista e ritardano il processo di radicare il PMLI su tutto il territorio nazionale. La relazione ha messo a fuoco il passaggio difficile ancora attraversato dal Partito, motivato fondamentalmente dai tre vecchi problemi ancora irrisolti: quello economico, l’allargamento del gruppo dirigente centrale e il radicamento locale. C’è una grave contraddizione fra l’accettazione della linea e delle indicazioni del Partito e la loro non applicazione. È perciò assolutamente necessario, afferma il compagno, rispolverare “i tre elementi che compongono la parola d’ordine ‘Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi’ e per ciascuno di essi stabilire cosa fare, tenendo presente la situazione concreta in cui si opera, le forze che disponiamo e il principio più qualità e meno quantità”. Aggiungendo che la linea politica del PMLI non è un’arma da contemplare e apprezzare, ma un’arma di combattimento del 21° secolo.
Per Scuderi “In sintesi la scelta e lo sviluppo del PMLI dipendono dalla scelta del socialismo da parte delle forze proletarie e giovanili più avanzate e combattive”.
Applausi scroscianti e convinti hanno salutato i passaggi della relazione riguardanti la politica di fronte unito praticata con successo dal Partito negli ultimi anni, in particolare quando il Segretario generale del PMLI ha ribadito che “In ogni caso non dobbiamo avere un complesso di inferiorità perché la verità rivoluzionaria sta dalla nostra parte e perché noi siamo oggettivamente i rappresentanti del proletariato”, nonché il coinvolgimento ideologico, politico e giornalistico dei simpatizzanti e degli amici attivi del Partito, a partire da Giorg di Roma fino ad Antonio di Sassari, per arrivare a “Il Bolscevico” che sta facendo molto bene la sua parte sotto l’alta direzione marxista-leninista del compagno Mino Pasca, “Viva, viva, viva, le penne rosse del PMLI” ha scandito Scuderi.
La Sessione ha applaudito calorosamente il compagno fiorentino pensionato Andrea, che è il principale finanziatore del Centro del Partito, tra l'altro nel testamento ha donato la sua casa al Partito. Il compagno Scuderi ha detto che il compagno Andrea costituisce “un fulgido esempio di totale dedizione alla causa del Partito e del socialismo”.
 
Sull’Ucraina e Gaza
Prendendo spunto da critiche avanzate da simpatizzanti attivi del PMLI e lettori de “Il Bolscevico” alla linea del Partito sull’Ucraina e la resistenza palestinese guidata da Hamas il compagno Scuderi le ha esaminate alla luce del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, del prezioso lavoro de “Il Bolscevico”, della linea antimperialista del PMLI, invitando tutto il Partito a fare altrettanto, perseverando “nel nostro sostegno alla Resistenza ucraina, rafforzando il lavoro di propaganda e di convincimento”. A partire dalla questione più generale, quella secondo cui “le masse non comprendono la nostra posizione sull’Ucraina”. “A parte che non si può generalizzare, - per Scuderi – in effetti il problema esiste, ma non per questo dobbiamo rinunciare alle nostre idee, concezioni, valutazioni e proposte... Ciò nonostante troviamo delle difficoltà a convincere le masse, compresi le antimperialiste e gli antimperialisti, della giustezza della nostra posizione dato il loro odio storico e ben giustificato contro l’imperialismo americano e la Nato alleati dell’Ucraina. A questo si aggiunge l’influenza che ricevono dall’assordante propaganda dei putiniani, che ha il megafono più potente nel ‘Fatto quotidiano’ di Marco Travaglio, il quale, ricordiamolo, ha tentato di tapparci la bocca minacciandoci, guarda caso in via privata, di querelarci per un articolo de ‘Il Bolscevico’ che lo smascherava”. E alla vigilia della Sessione, ha informato Scuderi, Travaglio via mail è tornato ad attaccarci sugli accordi di Istanbul, rilanciati di recente da Putin, che in sostanza richiedevano la capitolazione dell’Ucraina, dandoci di “somari”.
Altre critiche al Partito sono arrivate perché favorevoli all’invio di armi all’Ucraina. “Ma come si fa – ha affermato Scuderi – a non tener conto di quello che accade sul campo di battaglia? Da quando il Partito ha capito che le armi adeguate e necessarie sarebbero state il fattore decisivo della cacciata dell’invasore neozarista russo dall’Ucraina non ha avuto remore a dichiararsi favorevole all’invio di armi da parte dell’Italia. Fino al punto di approvare, tramite una Risoluzione dell’Ufficio politico in data 9 giugno 2023, ‘la decisione del parlamento europeo che dà la possibilità agli Stati membri dell’Unione europea a usare fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per inviare armi all’Ucraina”.
Per quanto riguarda il nostro appoggio al governo Zelensky e sulla figura del presidente ucraino Scuderi ha chiarito che “Indipendentemente dal fatto che il Partito appoggia da sempre qualunque forza politica, anche anticomunista, che lotta contro l’imperialismo dell’Ovest o dell’Est, come si può sostenere la suddetta critica quando Zelensky ha rifiutato l’invito di Biden a lasciare l’Ucraina per non essere catturato dalle truppe invasore russe? Quando più volte, anche di recente, è sfuggito al tentativo degli agenti di Putin che volevano ucciderlo? Quando è quotidianamente sotto attacco da parte dei putiniani italiani? Soprattutto quando dirige con determinazione la guerra di liberazione dell’Ucraina? E perché mai non dovremmo pubblicare i suoi comunicati e interventi integrali? A chi gioverebbe, alla Resistenza ucraina o ai suoi denigratori e nemici?”. A chi invece sostiene che il Partito ha cambiato posizione riguardo l’atteggiamento verso l’imperialismo dell’Est e l’imperialismo dell’Ovest, stando con quest’ultimo Scuderi ha risposto che “Non è così perché il Partito continua a tenere ferma la posizione né con l’uno né con l’altro imperialismo. Anche se potrebbe apparire diversamente perché il PMLI sostiene l’Ucraina che ha anche il sostegno degli Usa, dell’Ue e della Nato. Ma il sostegno di questi è diverso da quello del PMLI. Essi vogliono inglobare l’Ucraina nelle alleanze e contenere la Russia. Il PMLI invece vuole che l’Ucraina sia libera, indipendente, sovrana e integrale. E non è d’accordo che essa entri nell’Ue e nella Nato. Ma la decisione spetta unicamente al popolo ucraino”.
Sulla posizione del PMLI su Gaza è stata sollevata una critica riguardo la parola d’ordine “Con Hamas” perché ritenuta troppo esplicita e diretta. Ma, ha ricordato Scuderi, “è un dato di fatto che Hamas, scatenando l’offensiva senza precedenti del 7 ottobre dell’anno scorso contro l’occupante sionista e neonazista, è alla testa della Resistenza del popolo palestinese. Perché non dirlo? Perché non dire subito con chiarezza da che parte stiamo?”. E ”La lungimirante parola d’ordine del PMLI ‘Uno Stato due popoli’ interpreta la volontà di diverse forze palestinesi, non solo di Hamas, che vogliono cancellare lo Stato di Israele... La nostra posizione riecheggia quella dell’Urss di Stalin del 1947”.
La Sessione ha approvato senza voti contrari una Risoluzione che conferma la linea del Partito circa l’appoggio alla Resistenza ucraina.
 
La discussione
Nonostante i tempi ristretti al termine dei vari punti toccati dal compagno Scuderi è seguito un importante dibattito e confronto di opinioni. Unanimi il ringraziamento al Segretario generale per il lavoro svolto e la condivisione del discorso, da studiare e ristudiare a livello collettivo e individuale, da applicare e far applicare, sulla base del quale fare bilanci critici e autocritici della propria militanza ai quali far seguire un’applicazione concreta della linea del Partito.
Il Segretario generale è intervenuto a più riprese, in particolare per sottolineare ancora una volta l’importanza di stabilire delle priorità e curare lo studio, per evitare di cadere in un lavoro poco approfondito e discontinuo. Ha ripetuto con forza che “Dobbiamo studiare, studiare, studiare, io per primo”. L’anima della concezione del Partito, ha aggiunto, sta nella critica e nell’autocritica. In caso contrario passa il revisionismo. Appoggiare il giusto e criticare l’ingiusto, adoperarsi per fare un importante lavoro di convincimento, avendo chiara la nostra linea politica. In primo luogo ci dobbiamo convincere noi. Credere nel Partito, credere nella sua linea e applicarla con determinazione e intelligenza tattica.
 
Nomine e ratifica nomine
Il CC ha approvato una risoluzione interna che retrocede un membro dell’Ufficio politico che non ha accettato le critiche rivoltegli sulla sua militanza, il suo lavoro politico e giornalistico, il suo scorretto atteggiamento verso il Centro del Partito.
Ha nominato l’incaricato della stesura del presente Comunicato della 7a Sessione plenaria; ha stabilito l’oratore e il tema da illustrare della Commemorazione di Mao del 2026, nonché l'oratrice e il relativo tema di quella del 2025. Inoltre il Comitato centrale ha nominato Erne Guidi vice portavoce nazionale del PMLI, vice portavoce de “Il Bolscevico”, Responsabile dell'Ufficio stampa del PMLI, Incaricato nazionale del PMLI per i rapporti con le forze politiche, sindacali, sociali, antifasciste, Lgbtiq+, culturali e religiose italiane; Caterina Scartoni incaricata nazionale del PMLI per i rapporti con le organizzazioni e i movimenti delle donne; Claudia Del Decennale, Responsabile del PMLI per l'Umbria; Franco Panzarella Responsabile del PMLI per la Toscana.
Infine il Comitato centrale ha ratificato la nomina di Mino Pasca a Portavoce nazionale del PMLI e Portavoce de “Il Bolscevico”; la nomina del compagno Enrico Chiavacci a Incaricato nazionale del PMLI per l'ambiente e il clima e a Segretario del Comitato provinciale di Firenze del PMLI e la nomina di Angelo Urgo a Segretario del Comitato lombardo del PMLI; la costituzione del Comitato lombardo del PMLI.
Nelle conclusioni il Segretario generale ha detto: “Questa Sessione costituisce un passaggio fondamentale per il futuro del nostro amato Partito. Il Comitato centrale ne esce più forte, più agguerrito, più combattivo, più esperto nella critica e nell’autocritica, più consapevole del ruolo dirigente, educativo e di esempio che ha verso il Partito, più consapevole del ruolo educativo in senso rivoluzionario e antimperialista che il Partito deve avere verso le masse, in particolare verso il proletariato e i giovani. Dobbiamo però migliorarci su tutti i fronti, specie nello studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea del PMLI. Dalla discussione su le critiche che alcuni qualificati simpatizzanti attivi hanno mosso al Partito, la linea del Partito sull’Ucraina e Gaza ne esce rafforzata. Molto importante la discussione, e la decisione presa, sul corretto comportamento marxista-leninista che devono avere i dirigenti nazionale del Partito.
Auguro al futuro Segretario generale successi ancora più grandi di quelli che il Partito ha ottenuto fin qui. Sostenetelo e aiutatelo dando il meglio di voi stessi.
Applichiamo con determinazione, perseveranza, tranquillità e fiducia la linea di questa Sessione.
Rimaniamo uniti in cordata imparando e aiutandoci reciprocamente e così riusciremo a scalare le montagne che incontriamo nella Lunga marcia politica e organizzativa sulla via dell’Ottobre verso l’Italia unita, rossa e socialista.
Arrivederci alla Commemorazione di Mao, e tanti auguri al compagno Franco Panzarella, che ci rappresenterà nel suo discorso.
Lunga vita al PMLI! Lunga vita alle compagne e ai compagni, militanti e simpatizzanti attivi del PMLI!
Viva la settima Sessione plenaria del quinto Comitato centrale del PMLI!”
Al termine delle conclusioni i membri del Comitato centrale si sono alzati in piedi applaudendo lungamente il compagno Scuderi
Il canto corale de “Il Sole rosso” ha chiuso la Sessione.

3 luglio 2024