Nuova vittoria in tribunale degli operai ex Gkn
Qf deve pagare gli stipendi. Respinto il ricorso di Borgomeo. Concerto e corteo a Firenze per celebrare i tre anni di lotta

Qf deve pagare gli stipendi ai lavoratori ex Gkn di Campi Bisenzio, che li attendono da ormai sei mesi. Dopo quella di maggio, sono arrivate altre due sentenze in favore di altrettanti lavoratori che hanno presentato istanze patrocinate dalla Fiom Cgil nei confronti dei provvedimenti presi unilateralmente dall'azienda.
In estrema sintesi, anche se il governo e in particolare il ministro Urso fanno finta di nulla, il Tribunale ha respinto il ricorso presentato il 10 gennaio scorso dall’azienda di Francesco Borgomeo, confermando la condanna per condotta antisindacale del 27 dicembre 2023, quella che – per intendersi - aveva cancellato per l’ennesima volta i licenziamenti dei 142 dipendenti ancora in forze a Qf, dando così nuovamente ragione ai lavoratori.
“La giustizia torna a darci ragione: un’azienda non può abbandonare i lavoratori lasciandoli senza stipendi né ammortizzatori - affermano in una nota congiunta la Fiom Cgil Firenze e la Rsu Fiom Qf ex Gkn - Queste sentenze si aggiungono a quella di dicembre scorso che ha condannato Qf per atteggiamento antisindacale che l’azienda continua a non rispettare. Siamo dalla parte della ragione sociale e ancora una volta anche legale. Ora Qf applichi la legge 234/21 sulle delocalizzazioni, attivi gli ammortizzatori sociali e paghi le retribuzioni dei lavoratori da gennaio. Sono già cinque i ricorsi vinti da singoli lavoratori col nostro patrocinio. Altrimenti si proceda al commissariamento di un’azienda che di fatto non esiste più.”.
Nel frattempo, a livello istituzionale, la montagna ha partorito il topolino, ed il governatore PD della Regione Toscana Giani ha annunciato l'erogazione di una tantum da tremila euro per tutti i lavoratori e le lavoratrici che, pur non essendo al centro di formali procedure di licenziamento, non percepiscono stipendio da almeno sei mesi, come appunto gli ex Gkn.
Una misura parziale, assolutamente insufficiente visto il ruolo che spetta alla Regione in questo contesto, ma per lo meno utile a dare fiato ai lavoratori rimasti ancora alle dipendenze di un'azienda inattiva, che stanno resistendo strenuamente senza licenziarsi, rinunciando pertanto ad incassare l'indennità di disoccupazione che spetterebbe loro. Certamente, questa misura provvisoria non cancella l'urgenza di concludere l'iter avviato dalla Regione stessa per una legge sui consorzi industriali che però può essere parte di una “possibile soluzione” - come la definisce la Fiom - solo se accompagnata al commissariamento.
“La legge in questo momento è all’esame delle commissioni competenti in consiglio regionale – afferma la Rsu ex Gkn -, la cosa importante è che la discussione vada avanti e che l’iter si concluda in tempi utili. Perché il contributo di tremila euro dà a noi un po’ di ossigeno, ma solo se c’è la volontà di far ripartire la fabbrica, creare posti di lavoro, diritti sociali e pubblica utilità attraverso la riconversione climatica”.
Mentre la richiesta da parte del Collettivo di Fabbrica e della Fiom rimane la convocazione urgente al ministero delle Imprese e del Made in Italy affichè produca tutti gli atti necessari a commissariare l'azienda, a fine giugno è stata sospesa la tendata dei lavoratori ex Gkn e dei loro sostenitori in piazza Indipendenza a Firenze dopo oltre un mese, ed anche lo sciopero della fame che ha coinvolto alcuni lavoratori per 13 giorni. Venerdì 12 luglio si è svolta un'altra giornata di mobilitazione dal titolo “Abbiamo fame di un mondo nuovo”. In piazza Poggi a Firenze, addobbata con striscioni e con tante bandere della Palestina ed all'ombra di torre San Niccolò che mesi fa fu occupata dai lavoratori del Collettivo per chiedere stipendi ed ammortizzatori sociali, un “talk” ed un concerto, hanno celebrato il terzo anniversario dell'assemblea permanente di lotta. Oltre un migliaio Al termine del concerto, si è svolto un corteo da piazza Poggi fino al palazzo della Regione, partecipato da oltre un migliaio di persone di tutti i generi e di tutte le età, ma in particolare da giovani, che hanno dimostrato ancora una volta l'appoggio della Firenze popolare ed antifascista ai lavoratori del Collettivo di fabbrica ed alla loro lotta.
Insomma, se da un lato Borgomeo e Qf insistono nel tentativo di strangolare sul piano economico chi è rimasto ancora alle sue dipendenze, i lavoratori non hanno nessuna intenzione di mollare in questa battaglia storica per qualità e metodi e vanno avanti fra le mille difficoltà, avvolti da una rete di solidarietà che continua a tenere nonostante il logorio del tempo, il traccheggiamento istituzionale e l'ignorare di un governo neofascista che auspica quotidianamente la capitolazione di questa vertenza divenuta da tempo di grande respiro nazionale.

17 luglio 2024