Un altro risultato storico alle elezioni europee
L’astensionismo vola al 64% a Napoli
TONFO DI M5S E LEGA
 
Redazione di Napoli
Non solo si conferma, ma l’astensionismo (diserzione delle urne + schede annullate + schede lasciate in bianco) vola a Napoli al 64%, ben +3% rispetto alle elezioni europee del 2019, confermandosi il primo “partito” nel panorama partenopeo. Una volontaria assenza dalle urne da parte delle masse che ha riguardato 476.901 napoletani con 13.199 in più rispetto alle precedenti elezioni.
“Primo” partito del regime neofascista è il PD con 71.323 voti pari al 9,6% sul totale aventi diritto con +2.249 rispetto alle europee scorse, seguito dal M5S che subisce un durissimo tonfo con quasi 50mila voti persi, -5% sul 2019 dov’era risultato primo partito a Napoli e unico ad aver superato il 10% e le 100mila preferenze.
Peggio del movimento pentastellato sicuramente la Lega fascista, razzista e xenofoba che dal quasi 5% passa ad uno striminzito 1,1% sull’elettorato, perdendo quasi 30mila voti. Male anche Forza Italia che da 27.109 passa a 17.756 preferenze pari al 2,4% sugli elettori. La coalizione del governo neofascista Meloni perde voti perché FdI non intercetta che una parte dei voti persi da Lega e Forza Italia.
Avanza rispetto alle precedenti elezioni La Sinistra, ossia Alleanza Verdi e Sinistra che, grazie all’effetto Salis, fa un balzo in avanti cospicuo dall’1,3% al 4,6% in voti da 9.827 a 34.097.
La lista di Michele Santoro che non riesce neanche a raggiungere l’1% sugli elettori (0,9%), nonostante la partecipazione di personaggi conosciuti in città, come l’avvocato Domenico Ciruzzi, componente il collegio difensori dei disoccupati organizzati e già presidente della Camera penale di Napoli. Sprofonda nel nulla la compagine del rossobruno Marco Rizzo che si attesta su cifre decimali dopo lo 0,6% delle precedenti europee. E tuttavia creano illusioni e cercano di confondere gli elettori antifascisti e antimperialisti.
Ora è giunto il momento di trainare gli astensionisti, soprattutto quelli di sinistra più coscienti, verso il PMLI per combattere il capitalismo, il suo governo neofascista Meloni e i suoi lacchè.

17 luglio 2024