Ecco il risultato delle politiche neoliberiste della giunta Manfredi
Retribuzioni e contratti al limite della sopravvivenza
La Filcams-Cgil: “il turismo è il settore con la più alta incidenza di precariato”

Redazione di Napoli
Nell’ambito dell'assemblea nazionale dell’8 luglio chiamata a Napoli per fare soprattutto il punto sullo sviluppo del turismo nella città partenopea (e non solo) che ha raggiunto vette inusitate come i 13 milioni di turisti che invadono il capoluogo campano ogni anno, è il segretario generale della Filcams-Cgil a fare un bilancio tutt’altro che lusinghiero. Il terziario richiama ben otto milioni di lavoratrici e lavoratori e comprende una vasta gamma di lavori diversi come gli appalti dei servizi, il commercio, la distribuzione, la ristorazione, il settore alberghiero, ma anche colf, badanti, addetti alle pulizie e alle mense, cuochi, camerieri, commessi, nonché, da un pò di tempo, i riders, gli operai delle piattaforme e anche gli studi professionali, in particolar modo i commercialisti.
In realtà anche i consulenti del lavoro e gli avvocati da un po’ di tempo occupano uno spazio da protagonisti chiamati per contrastare lo squallido quanto diffuso precariato, con contratti da fame: 4 milioni di lavoratori quasi tutti part-time oppure con i contratti a termine, somministrato, a chiamata e stagionale. Il tempo pieno in Campania è una chimera con appena il 45% assunto secondo questa modalità temporale rispetto al 61% della media nazionale nell’ambito del settore proprio del commercio; media che scende vertiginosamente nel turismo con il 36% a tempo pieno a fronte di un 46% nazionale. I contratti campani nel settore turistico sono 55% a tempo indeterminato, mentre il restante 45% si divide tra i contratti a tempo (25%) e stagionali (20%): su 80mila addetti al turismo, uno su due è precario, denuncia la Filcams.
Fabrizio Russo, segretario generale della Filcams-Cgil, afferma che “l’assemblea è una anticipazione della vertenza che avvieremo in autunno. Il tema forte è il contrasto alla precarietà, al lavoro povero, al part-time involontario, 10-15 ore a settimana, spesso due al giorno, con retribuzioni di 300-400 euro, cioè al limite della sopravvivenza”.
Nella speranza che Russo ripeta a Manfredi le stesse esternazioni fatte alla stampa, rimangono i fatti gravissimi del supersfruttamento nell’ambito del settore turistico: un lavoratore su due in Campania è precario; sei su dieci tra i 170mila del commercio sono part-time; le paghe sono risibili e da fame. È la ricetta di circa tre anni di politiche neoliberiste e antipopolari della giunta Manfredi che ha “sfruttato” il turismo ad uso e consumo soltanto di albergatori e ristoratori che hanno visto moltiplicare i loro profitti sulla pelle del proletariato e delle masse popolari.

17 luglio 2024