Nell’ambito della contesa tra l’imperialismo dell’Est e quello dell’Ovest
Putin stipula una “partnership strategica” con l'India
Entro il 2030 le economie russa e indiana puntano a raggiungere i 100 miliardi di dollari di interscambio annuale

In occasione della visita ufficiale in Russia di due giorni, 8 e 9 luglio, del primo ministro indiano Narendra Modi, il nuovo zar del Cremlino Putin non ha perso l’occasione per stipulare una importantissima “partnership strategica” con quel paese che dal punto di vista puramente quantitativo è già una grande potenza. È il secondo paese più popoloso del mondo, ha la quinta economia mondiale e dispone di potenti forze armate in corso di profonda ristrutturazione. L’India dispone di sistemi nucleari in grado di colpire l’intera Cina e di notevoli capacità sia spaziali che nel cyberspazio. Di fatto ha già i requisiti della potenza imperialista.
Eppure è un vero caso di equilibrismo imperialista. Accompagna la sua partecipazione ad alleanze con gli USA, come nel caso del QUAD a una forte cooperazione con Mosca e Pechino, come nel caso del BRICS o della SCO. Evidenti sono stati e lo sono tuttora i tentativi degli USA nel costruire un forte rapporto di fiducia tra l’America e l’India affinché l’elefante di Delhi faccia la sua parte nel contenimento delle ambizioni cinesi nell’Indo-Pacifico, sostenendo la continua ascesa di questo paese e la sua leadership regionale.
I colloqui del Cremlino si sono concentrati sul futuro sviluppo delle relazioni tradizionalmente amichevoli tra Russia e India, nonché sulle questioni attuali dell’agenda internazionale e regionale. Al termine dei colloqui, il nuovo zar del Cremlino e criminale di guerra Putin ha donato l’Ordine di Sant’Andrea Apostolo, massima onorificenza russa, al primo ministro indiano. “Come capo del governo indiano negli ultimi dieci anni, - ha detto Putin a Modi - lei ha compiuto sforzi tangibili per garantire che le relazioni Russia-India diventassero un partenariato strategico particolarmente privilegiato. È con il vostro sostegno diretto che i più grandi progetti Russia-India sono stati implementati con successo nel commercio e nell’economia, nell’industria tecnico-militare, nell’energia nucleare e dell’idrogeno, nell’alta tecnologia e nello sviluppo spaziale. È difficile sopravvalutare il suo contributo nel gettare basi solide per la cooperazione Russia-India sulla scena internazionale, dove entrambi i nostri paesi proteggono i principi della multipolarità e il rigoroso rispetto del diritto internazionale”. Il premier indiano ha ricambiato: “L’onore conferitomi segna il riconoscimento dell’amicizia secolare e della fiducia reciproca tra India e Russia. È anche il riconoscimento della nostra partnership strategica particolarmente privilegiata. Eccellenza, negli ultimi quasi 25 anni, le relazioni Russia-India si sono rafforzate in tutte le aree sotto la sua guida, e ogni volta vediamo nuove pietre miliari e nuove vette che raggiungiamo mentre continuiamo a far avanzare le relazioni strategiche tra i due paesi… Durante i colloqui di oggi abbiamo preso nuove importanti decisioni volte a promuovere la cooperazione in tutti i settori. Il nostro rapporto è estremamente importante non solo per i nostri due paesi, ma ha un grande significato anche per il mondo intero. Nell’attuale contesto globale, India e Russia, così come la loro partnership, hanno assunto una nuova importanza. Siamo entrambi convinti che siano necessari ulteriori sforzi per garantire stabilità e pace globali. In futuro continueremo a lavorare insieme per raggiungere questi obiettivi”.
Tanti gli accordi siglati. A partire dal Programma di cooperazione India-Russia nei settori commerciale, economico e degli investimenti nell’Estremo Oriente russo per il periodo dal 2024 al 2029, nonché principi di cooperazione nella zona artica della Federazione Russa. Istituzione del Gruppo di lavoro congiunto sui temi del cambiamento climatico e dello sviluppo a basse emissioni di carbonio. Scambio di conoscenze ed esperienze in geodesia, cartografia e infrastruttura di dati spaziali, formazione professionale e sviluppo delle capacità, cooperazione tra istituti scientifici e didattici. Cooperazione nello studio degli ambienti polari e della loro variabilità attraverso la condivisione di risorse e dati, ricerca congiunta, scambi di personale, e partecipazione a programmi e progetti internazionali nella regione polare. Cooperazione nel campo della radiodiffusione, compreso lo scambio di programmi , personale e formazione. Facilitazione degli investimenti da parte delle imprese russe nel mercato indiano promuovendo e favorendo la cooperazione in materia di investimenti, soprattutto nel settore farmaceutico.
Il fatto che Modi, fresco di rielezione, abbia deciso di fare la prima visita di stato del suo terzo mandato di governo proprio in Russia ha mandato un messaggio chiarissimo alla comunità internazionale: a due anni dall’inizio dell’invasione nazizarista russa dell’Ucraina, l’India non ha nessuna intenzione di accodarsi al “blocco occidentale” trainato da Stati Uniti e Unione Europea e continuerà a perseguire una politica estera all’insegna della convenienza nazionale.
Ciò che più salta all’occhio sono i 100 miliardi di dollari di interscambio annuale che le economie russa e indiana intendono raggiungere complessivamente entro il 2030. Da quando l’esercito russo ha invaso l’Ucraina, Stati Uniti, Unione Europea e i loro alleati hanno imposto sanzioni economiche contro Mosca che hanno colpito in particolare il settore petrolifero russo, costringendo il paese a cercare altri compratori internazionali disposti ad acquistare greggio e a tenere a galla l’economia russa. Oltre alla Cina, che non ha fatto mancare il suo sostegno a Mosca, è stata l’India ad approfittare maggiormente della “svendita” di petrolio proveniente dalla Russia. Solo negli ultimi dodici mesi, le importazioni di petrolio russo in India sono aumentate di venti volte, tanto che oggi un terzo del petrolio che New Delhi acquista dall’estero arriva proprio da Mosca, a discapito di partner commerciali storici come Iraq e Arabia Saudita.
Modi, al cospetto di Putin, ne ha parlato in termini piuttosto messianici, ringraziando la Russia per aver salvato dalla crisi milioni di indiani che rischiavano di non avere a disposizione benzina e carburante per le loro auto e per i loro macchinari agricoli. Modi e Putin infine hanno parlato anche di guerra in Ucraina. Il primo ministro indiano ha detto che “l’India vuole la pace e voglio dire alla comunità internazionale che dopo il colloquio col mio amico Putin sono pieno di speranza [per una risoluzione del conflitto]”. Putin ha risposto ringraziando pubblicamente l’India per i tentativi di risoluzione del conflitto “principalmente con metodi pacifici”. Ed è un dato di fatto che Modi non abbia mai condannato l’invasione militare russa in Ucraina.

17 luglio 2024