Il governo della macelleria sociale vuole negare al popolo campano il diritto alla salute. La giunta Caldoro è complice di questo nuovo crimine
Assedio al "Pascale" di Napoli contro lo stop al registro tumori
Partecipano movimenti di lotta in difesa della salute e dell'ambiente, medici, associazioni cattoliche. Contestati e cacciati alcuni politicanti borghesi

Dal nostro corrispondente della Campania
Lunedì 17 settembre centinaia di attivisti dei Comitati in difesa della salute e dell'ambiente di Napoli e della Campania hanno manifestato fuori dall'ospedale "Pascale" in difesa del registro sui tumori in Campania. Nel lungo assedio svoltosi sotto il più importante centro tumorale della Regione i manifestanti hanno formato una lunga catena umana esponendo striscioni e lanciando slogan per affermare le ragioni della loro protesta contro la decisione del governo del tecnocrate liberista borghese Monti di stralciare la legge regionale che istituisce il registro tumori in Campania. Come se non fossero bastati i drammi e i lutti patiti dalle popolazioni a causa di patologie generate, in gran numero, dai numerosi scempi ambientali che da anni sono perpetrati nella nostra regione, dal governo della grande finanza e della Ue, ecco giungere una vera e propria beffa. Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare, per motivi di bilancio, la legge regionale che, lo scorso 10 luglio, aveva istituito il registro dei tumori della Regione Campania.
Va ricordato che dal 1989 sono stati spesi ben più di 200 milioni di euro per l'istituzione di questo registro: uno strumento scientifico di raccolta e catalogazione delle malattie neoplastiche che potrebbe dimostrare incontestabilmente il nesso causale tra la presenza di discariche tossiche e dei roghi di rifiuti pericolosi sul territorio e l'aumento della mortalità nella popolazione. Soltanto pochi mesi fa la Regione Campania aveva approvato, grazie alla mobilitazione popolare contro la giunta diretta da Caldoro, la norma-quadro nazionale che obbliga a istituire il registro ma subito il governo della macelleria sociale ha bloccato l'iter perché prevede una spesa di 1,5 milioni di euro l'anno, sforando il patto di stabilità a cui la Campania è sottoposta per l'enorme debito nella sanità. "La Regione prevede da anni la cifra di 1,5 milioni di euro per la prevenzione in campo sanitario - afferma Giuseppe Comella dell'ISDE, medici per l'ambiente -. La norma sul registro tumori l'abbiamo scritta noi e sottoposta al Consiglio Regionale, abbiamo previsto una copertura finanziaria adeguata".
In sostanza l'istituzione del registro tumori è stato imposto alla giunta della casa del fascio di Caldoro dalle lotte di massa, dai medici per l'ambiente e dai loro comitati; invece oggi la politica di lacrime e sangue del governo Monti lo vorrebbe abolire con un colpo di spugna e lasciare che le masse popolari campane muoiano lentamente per mano degli intrecci lucrosi dei politicanti borghesi e della criminalità organizzata per la spartizione del ciclo dei rifiuti in regione.
Alla giornata di lotta hanno partecipato numerosi comitati che si battono contro lo scempio ambientale in Campania, tra cui le Mamme Vulcaniche di Terzigno, medici per l'ambiente, associazioni cattoliche impegnate in prima linea contro i continui roghi tossici appiccati dalla camorra nelle periferie di Napoli. I compagni del PMLI sono stati accolti in maniera fraterna dagli attivisti dei diversi Comitati che operano a Napoli e nella regione; accoglienza che diventava festosa, invece, quella delle combattive Mamme Vulcaniche che hanno abbracciato e accolto fraternamente nelle loro file i marxisti-leninisti.
L'unica nota stonata della giornata è stata la presenza di alcuni politicanti borghesi che stavano facendo solo passerella elettorale. Questi signori sono stati sonoramente contestati dalle masse. Il deputato dell'IDV, Franco Barbato, è stato prima messo alla berlina dalle Mamme Vulcaniche e poi dai compagni Franco Di Matteo e Andrea Cannata e costretto a defilarsi con la coda tra le gambe smascherando le sue false affermazioni "sto con chi lotta" (sic). I nostri compagni hanno ricevuto l'appoggio e la stima delle masse per aver cacciato il politicante borghese e il suo staff di galoppini.
La giornata di lotta si è conclusa con un picnic tra i nostri compagni e le Mamme Vulcaniche nei giardini del "Pascale", stringendo ancora con più forza l'unità e la collaborazione con queste coraggiose e agguerrite donne.

19 settembre 2012