Con la firma di un accordo di "amicizia strategica" a Nuova Delhi
Nasce l'asse India-Cina per l'egemonia in Asia e nel mondo
Singh: "Assieme stiamo costruendo la storia futura". Wen: "Cina e India sono sorelle, non rivali e ancor meno avversarie"
La stretta di mano immortalata dai fotografi tra il primo ministro indiano Manmohan Singh e il premier cinese Wen Jiabao a Nuova Delhi l'11 aprile ha sancito la nascita dell'asse tra i due paesi per l'egemonia in Asia e nel mondo. Nel primo dei 12 accordi firmati nel corso del vertice si sottolinea la nascita di una amicizia "strategica" tra Cina e India, tra le due grandi potenze emergenti che in un recente rapporto dei servizi americani sono indicate rispettivamente come la seconda e la terza economia mondiale a ridosso degli Usa tra venti anni.
Una candidatura dei due grandi paesi, che insieme hanno il 40% della popolazione mondiale, affermata dagli indicatori economici che assegnano alla Cina una crescita costante negli ultimi anni del prodotto interno lordo (pil) del 9% annuo, distanziata di poco dall'India con l'8%. Risultati ottenuti con il feroce sfruttamento dei lavoratori e sulla pelle delle masse popolari: i due grandi paesi hanno anche la metà dei poveri del pianeta.
L'invasione dei mercati mondiali da parte dei prodotti cinesi è sottolineata dall'aumento delle esportazioni nei primi mesi del 2005 del 37% in America, del 44% in Germania, del 60% in Italia. L'India conquista il predominio nei settori ad alto contenuto intellettuale, nel software, nella biogenetica, è uno dei principali centri mondiali di call center. Le "specializzazioni" dei due paesi sono complementari e il premier cinese può affermare che "insieme possiamo fare del XXI secolo l'era della leadership tecnologica asiatica". Lo ha affermato nel corso della visita nella città di Bangalore alle sedi delle multinazionali indiane Infosys e Tata Service, due colossi mondiali del software, e a quelle delle filiali indiane di Huawei e Haier, due grandi aziende cinesi delle telecomunicazioni e dell'elettronica di consumo.
L'alleanza tra i due paesi è già attiva nel Wto, l'organizzazione mondiale del commercio, dove l'asse Cina-India rafforzato da Brasile e Messico ha più volte bloccato le manovre degli Usa e dell'Unione europea. Un segnale della volontà di Pechino e Nuova Delhi di dare corpo alla loro alleanza strategica sul piano economico e migliorare i collegamenti è la decisione da parte cinese di avviare i lavori per ricostruire la strada che dalla città di Kunming, nello Yunnan, arriva al confine indiano passando per la Birmania. Fra gli accordi firmati a Nuova Delhi vi è un piano quinquennale di cooperazione economica e commerciale; la Cina è il secondo partner per l'India mentre questa è solo la dodicesima per Pechino. L'accordo prevede un raddoppio dell'interscambio commerciale fino a 20 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni e l'obiettivo di costituire fra i due paesi una zona di libero scambio.
L'alleanza "strategica" fra i due paesi non ha però soltanto una valenza economica, è importante anche sul piano politico. Il premier cinese Wen ha portato a Nuova Delhi la nuova cartina dell'Asia stampata dall'istituto geografico di Stato cinese dove il Sikkim, piccolo stato nella catena dell'Himalaya è indicato come parte dell'India. L'annessione del Sikkim nel 1975 non era mai stato riconosciuto dalla Cina di Mao che già nel 1962 aveva respinto una aggressione dell'India sobillata dall'imperialismo. La "pace" sottoscritta da Wen risponde all'esigenza dell'imperialismo cinese di mettere una pietra sul passato e annodare con l'India il nuovo rapporto che dovrebbe essere anche una polizza di garanzia per evitare che l'India sia di nuovo utilizzata dall'imperialismo americano per contenere l'espansionismo di Pechino in Asia.
La Casa Bianca ha trovato porte spalancate a Tokyo ma non a Nuova Delhi dove di recente è passata Condoleezza Rice a offrire cooperazione militare e nel nucleare civile. Da ricordare che dopo la tragedia dello tsunami dello scorso dicembre Nuova Delhi ha rifiutato ogni aiuto internazionale affermando che era una grande potenza in grado di affrontare da sola l'emergenza. Un segnale della volontà di Nuova Delhi di "farsi rispettare" anche sul piano politico. Il governo di Nuova Delhi dal premier cinese Wen ha incassato anche l'appoggio della Cina alla candidatura dell'India per un posto tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu. A buon titolo il primo ministro indiano Singh ha affermato che " assieme stiamo costruendo la storia futura", e Wen ha ribadito che "Cina e India sono sorelle, non rivali e ancor meno avversarie".

20 aprile 2005