Richiesto lo sciopero generale
Combattiva e partecipata assemblea studentesca a Bologna
In un applaudito intervento, Picerni invita alla lotta contro l'istruzione aziendalista e classista e pone la questione del governo della scuola e dell'università

Dal nostro corrispondente dell'Emilia-Romagna
Mentre al Senato si svolgeva la discussione sul disegno di legge (ddl) Gelmini, il 22 dicembre a Bologna si è tenuta in Sala Borsa un'assemblea aperta di studenti, docenti e precari, non solo dell'istruzione, e di lavoratori.
L'assemblea, a cui hanno preso parte circa 300 persone, è stata partecipata e combattiva. Svariati striscioni recavano slogan come "Resisteremo un minuto più di voi", "Rivoluzione, autorganizzazione", "Salviamo l'Università", "Riprendiamoci il presente, conquistiamo il nostro futuro". Hanno partecipato anche i "bibliotecari necessari" con un proprio striscione. Non sono mancati i dipendenti comunali che, colpiti dai tagli agli stipendi, avevano recapitato alla commissaria Anna Maria Cancellieri un biglietto di sola andata per Milano. Presenti pure i segretari bolognesi della CGIL, Danilo Gruppi, e della FIOM, Bruno Papignani.
Hanno partecipato attivamente gli studenti marxisti-leninisti dell'Università di Bologna, i quali hanno anche effettuato una diffusione de "Il Bolscevico" davanti all'entrata della sala nonostante la pioggia battente.
È stato appena un blitz elettoralistico quello effettuato dai candidati alle primarie bolognesi del "centro-sinistra" Virginio Merola (PD) e la cattolica prodiana Amelia Frascaroli, una vera e propria mossa meschina e opportunista per darsi visibilità alla vigilia delle elezioni comunali, giusto per poter dire "Io c'ero", come ha poi fatto la stessa Frascaroli sul suo sito personale.
Un rappresentante del collettivo Bartleby ha introdotto l'assemblea illustrandone brevemente gli scopi e sottolineando che bisogna continuare a lottare indipendentemente dall'approvazione del ddl; ha concluso, fra gli applausi, chiedendo lo sciopero generale.
Quindi hanno preso la parola i rappresentanti delle varie realtà presenti: coordinamenti studenteschi, coordinamenti precari, singoli studenti, ricercatori e lavoratori, anche migranti. Particolarmente applaudito l'intervento di un operaio della Magneti Marelli che ha parlato a nome della FIOM portando la solidarietà dei metalmeccanici al movimento studentesco. Un rappresentante della "Rete laica" ha portato la solidarietà dei cristiani contro le scuole private. A più riprese sono stati invocati l'unità con le lotte operaie e lo sciopero generale.
Fra gli intervenuti c'è stato il compagno Federico Picerni, Responsabile nazionale del lavoro giovanile del PMLI, che ha parlato come studente universitario.
In premessa Picerni ha precisato di essere anche pendolare ed ha colto l'occasione per denunciare come i recenti tagli agli enti locali porteranno ad un aumento delle tariffe di treni e bus (si pensi che a Bologna il prezzo dei biglietti degli autobus urbani salirà a €1,20), quindi a nuovi sacrifici per le famiglie.
Ha proseguito dicendo che il movimento studentesco può farcela e ha dimostrato tutta la sua forza con l'occupazione dell'autostrada A14 del 30 novembre e la battaglia del 14 dicembre a Roma, ora deve proseguire con lo stesso impeto. Quindi ha sottolineato fra gli applausi che, nonostante la scontata approvazione del ddl, la protesta deve andare avanti e colpire non solo questa "riforma", ma tutto il sistema di istruzione aziendalista e classista che si sta creando da 20 anni con l'attivo supporto dei governi della "sinistra" borghese.
Ricollegandosi a quanto aveva detto un precario intervenuto, il quale aveva criticato il comportamento scomposto e provocatorio del ministro fascista La Russa ad "Annozero" quando aveva tacciato gli studenti di essere dei vigliacchi, Picerni ha affermato che la reazione del governo Berlusconi è indice della forza e delle potenzialità del movimento studentesco, e che la violenza poliziesca e l'atteggiamento da "me ne frego della piazza" sono tipici di un regime neofascista quale quello in cui ci troviamo, suscitando forti applausi da parte dell'assemblea.
Il compagno ha infine ricordato che il ddl riduce, anzi cancella di fatto la rappresentanza studentesca negli "organi collegiali", ed ha affermato che il movimento deve attivare una discussione sul governo della scuola e dell'università. Ci vogliono, ha detto, nuovi organismi con poteri vincolanti nei quali gli studenti, eletti democraticamente dalle proprie assemblee generali, siano la maggioranza, e da cui i privati stiano decisamente fuori. Ha concluso, applaudito, dicendo che il movimento deve battersi per una scuola e un'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti.
Dopo due ore di dibattito l'assemblea ha preso la decisione di indire una nuova giornata di mobilitazione a gennaio. Successivamente c'è stato un corteo non autorizzato per le vie Indipendenza e Rizzoli, che ha raggiunto la Facoltà di Lettere.
In conclusione, si è trattato di una giornata molto positiva sia per la combattività di tutti i partecipanti all'assemblea, sia perché siamo riusciti a portare la proposta marxista-leninista a un vasto pubblico studentesco, riscontrandone interessamento e approvazione. Ora si tratta di continuare a porla nella nuova stagione di lotte che sta per aprirsi, affinché il movimento studentesco compia un ulteriore salto di qualità nella lotta contro l'istruzione classista, aziendalista, meritocratica e clericale di stampo mussoliniano.

5 gennaio 2011