Crollano PD e PDL. Non sfonda Ingroia. Per Monti risultato irrisorio
Cresce ancora l'astensionismo in Valdisieve
Il Movimento 5 stelle ha intrappolato una parte del dissenso all'interno delle istituzioni borghesi

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Rufina del PMLI
Nonostante le sirene antiastensioniste spiegate a tutto volume dalla destra, centro e "sinistra" borghesi; nonostante il martellante invito al cosiddetto "voto utile" e il forte drenaggio esercitato dal Movimento 5 Stelle: nella Valdisieve (Firenze) ben 4.882 elettori alla Camera e 5.570 al Senato dislocati nei comuni di Rufina, Pontassieve e Dicomano hanno deciso di disertare le urne e di sfiduciare i partiti del regime e il parlamento confermando il crescente divario che ormai separa la popolazione dalle istituzioni rappresentative borghesi.
Dalla consultazione elettorale emerge una secca bocciatura per i partiti come il PDL e il PD che riducono sensibilmente i loro voti. Il PD in particolare, al di là dei commenti strumentali, falsi e stucchevoli rilasciati all'indomani del voto dai suoi rappresentanti, perde in Valdisieve rispetto alle scorse politiche del 2008 qualcosa come 2.500 voti, fra il 6 e l'8% degli aventi diritto al voto.
A poco servono le truffaldine analisi apparse sui siti Internet locali e nelle cronache dei quotidiani che presentano come verità incontrovertibile dati fasulli che vengono calcolati sui soli voti validi dimenticando che la sovranità appartiene a tutti gli elettori, astensionisti compresi.
Solo raffrontando i consensi all'intero corpo elettorale si ha una visione veritiera del risultato ottenuto dai vari partiti in lizza. Da ciò emerge che il PD nonostante la coalizione con SEL continua irrefrenabilmente a perdere consensi in tutta la Valdisieve e in particolare a Pontassieve dove la riduzione è di oltre 1.500 voti alla Camera e quasi 1.200 al Senato. Allo stesso modo il PDL di Berlusconi lascia sul terreno oltre 2.000 voti, dal -8 al -10% in riferimento ai dati 2008.
Non riesce a frenare l'emorragia neanche l'ultima accozzaglia della ex cosiddetta "sinistra radicale" e dell'IDV di Di Pietro che con "Rivoluzione Civile" di Ingroia raccoglie oltre 1.400 voti in meno nell'intera Valdisieve rispetto alla lista Arcobaleno presente con PRC, PdCI e Verdi nel 2008, limitandosi ad un misero 2% circa. Il tecnocrate borghese dell'alta finanza Monti si ferma ad un irrisorio 5%.
Di fatto, lo storico elettoralismo del territorio, unito ad un dilagante sentimento di avversione e di disgusto per la politica dei partiti "tradizionali" che hanno annientato lo "Stato sociale", in primis sanità e scuola, creato disoccupazione e miseria e riportato i diritti dei lavoratori e le relazioni sindacali ai tempi di Mussolini, è stato terreno fertile per il populismo interclassista di Grillo che ha raccolto voti che lo portano a essere il terzo schieramento in Valdisieve con percentuali tra il 14 ed il 16%, dietro a PD e astensionismo. Il Movimento 5 stelle sottrae voti a tutti i partiti indistintamente e ne sottrae tanti anche all'astensionismo dal momento che qui come altrove è stato capace di cavalcare il disgusto e l'avversione per la malapolitica partitica italiana di ogni colore. Nel movimento grillino convergono anche una parte dei Comitati di lotta e dell'associazionismo sorti nell'ultimo quinquennio proprio a sottolineare la necessità di organizzarsi al di fuori della pagliacciata delle istituzioni borghesi e delle giunte locali.
È conferma di quanto affermato il fatto che in Valdisieve vi sono stati molti movimenti attivi a partire dall'ormai settennale lotta contro l'inceneritore di Selvapiana, al forum sull'acqua pubblica per citarne alcuni, nei quali sono stati i singoli cittadini a prendere l'iniziativa e ad organizzarsi (anche con l'appoggio di alcuni partiti fra cui il PMLI) ma dov'è stata fino ad oggi completamente assente l'attività del Movimento 5 Stelle che ancora non era organizzato. In Valdisieve Grillo raccoglie quindi questo sentimento e questa volontà di cambiare le regole del gioco in opposizione anzitutto alle amministrazioni locali; con il voto e la rappresentanza istituzionale, fa nuovamente convergere il dissenso e la voglia di cambiare all'interno del sistema capitalista della delega e della rappresentanza borghese.
Ciò nonostante l'astensionismo, che ovviamente ha nature molteplici ma che unitariamente mostra il rifiuto della rappresentanza e dei modelli proposti dalle forze parlamentari, aumenta ovunque e guadagna il secondo gradino fra i partiti della Valdisieve col 20% degli aventi diritto a Rufina e a Dicomano, rispettivamente +3% e +4,5% nel 2008, e con oltre il 17,3% a Pontassieve, roccaforte piddina italiana, ma con fondamenta sempre più instabili e traballanti.
Ci auguriamo di avere la capacità di qualificare politicamente e maggiormente gli astensionisti e le astensioniste, ed anche in Valdisieve continueremo a dare il nostro contributo nei comitati locali di lotta, contro le illusioni elettorali ed il capitalismo, per il socialismo.

6 marzo 2013