Sono coinvolti i colossi Usa JP Morgan e Citigroup, britannici Rbs, Hsbc e Barclays, tedesco Deutsche Bank e svizzero Ubs
Un cartello di 7 banche manipolava i tassi per frodare i clienti
Costretto alle dimissioni in giugno il capo della Barclays

A metà agosto lo scandalo Libor e il pool di grandi banche internazionali che ci hanno speculato sopra, e che a giugno era già costato la poltrona a Bob Diamond, numero uno della banca britannica Barclays, sono finiti anche nel mirino del procuratore dello Stato di New York, Eric Schneiderman. Si tratta delle statunitensi JP Morgan Chase e Citigroup, delle britanniche Barclays, Hsbc e Royal Bank of Scotland (Rbs), della tedesca Deutsche Bank e della svizzera Ubs. Avrebbero partecipato tutte alla cosiddetta truffa del Libor (London interbank offered rate), cioè la manipolazione del tasso di riferimento per le operazioni finanziarie grandi e piccole: dai mutui per la casa ai grandi prestiti alle aziende.
L'inchiesta è appena all'inizio, ma potrebbe portare a sviluppi clamorosi. La Barclays era stata costretta a patteggiare con le autorità inglesi e americane una multa di 450 milioni di dollari per chiudere l'inchiesta. Tuttavia era subito apparso chiaro che la banca britannica non poteva aver fatto tutto da sola, e così le indagini si sono allargate alle altre potenti banche internazionali. Questo vero e proprio cartello criminale ha manipolato per anni il Libor, truccando così il mercato e lucrando profitti miliardari sulle spalle di investitori e clienti.
Il procuratore di New York potrebbe avvalersi di una legge del 1921, il Martin act, valido solo nello Stato di New York, che gli consente però di portare a processo banche o aziende con una procedura accelerata, il che potrebbe portare alla sospensione delle loro licenze proprio nello Stato che ospita Wall Street, con un danno di immagine enorme per loro. Alle sette banche inquisite potrebbe quindi convenire di patteggiare una multa, ed è probabile che così andrà a finire. Col che ne uscirebbero pulite pagando una miseria, rispetto a quello che hanno lucrato per anni, mentre ancora una volta le responsabilità politiche dei governi e delle istituzioni finanziarie che avrebbero dovuto vigilare su queste ignobili speculazioni e si sono guardate bene dal farlo si perderebbero in un inconcludente e ipocrita rimpallo tra le due sponde dell'Atlantico. È evidente che queste criminali speculazioni finanziarie non potrebbero avvenire senza la complicità delle autorità di controllo, che non potevano non essersi accorte di nulla. Infatti lo stesso segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner, era apparso in difficoltà quando ha dovuto rispondere sullo scandalo Libor davanti a una commissione del Congresso americano.
Oltretutto lo scandalo del Libor non è l'unico venuto a galla negli ultimi tempi in cui è coinvolta in prima fila la Barclays in combutta con altre banche internazionali. A fine luglio nella sua sede lombarda la guardia di finanza e il Pm di Trani, Michele Ruggiero, nell'ambito dell'inchiesta sulla manipolazione dei tassi Euribor, hanno sequestrato documenti ed e-mail scambiate tra Milano e Londra. L'inchiesta della procura di Trani per truffa aggravata e grave manipolazione dei mercati a carico di ignoti si aggiunge quindi a quella sulla manipolazione del tasso Libor.
Subito dopo, ai primi di agosto, il quotidiano "The indipendent", ha pubblicato la notizia che secondo una ricerca del World development movement la banca Barclays sarebbe coinvolta, insieme alle americane Goldman Sachs e Morgan Stanley, in una mega speculazione internazionale sul prezzo di grano e soia dalla quale ha guadagnato negli ultimi due anni 500 milioni di sterline, circa 630 milioni di euro. Tutto questo mentre a luglio i prezzi degli alimenti hanno subito un'impennata del 10% a causa della siccità che ha colpito due tra i principali paesi produttori, Stati Uniti e Russia, con gravissime ripercussioni sull'alimentazione e la sopravvivenza stessa di intere popolazioni dei paesi più poveri.
Quale prova più lampante ci potrebbe essere del fatto che il mercato capitalistico internazionale è stabilmente in mano a un pugno di grandi gruppi finanziario-massonici che fanno il bello e il cattivo tempo, determinando a tavolino le sorti dell'economia capitalistica globalizzata, compresa la grande crisi attuale che sta devastando il sud dell'Europa? E questo grazie anche alla complicità, attiva e/o passiva, dei governi dei paesi imperialisti da essi ispirati, corrotti, comprati o addirittura direttamente guidati, come avviene in Italia con il governo Monti della grande finanza, della Ue e del massacro sociale.

14 novembre 2012