La battaglia de "Il Bolscevico" contro il nuovo Mussolini

Il governo Berlusconi è il peggior governo che l'Italia abbia mai avuto dal dopoguerra ad oggi. Oggettivamente esso si ricongiunge a quello di Mussolini, di cui costituisce una continuità anche se si presenta sotto nuove forme, nuovi metodi e nuovi vessilli. Anche per quanto riguarda il rapporto tra Stato italiano, il Vaticano e la religione cattolia si ritorna all'epoca di Mussolini con la restaurazione della triade "dio-patria-famiglia". Per questo governo la Resistenza e l'antifascismo è come se non fossero mai esistiti.
Non siamo di fronte né a un governo di "centro", né di "centro-destra" o genericamente di destra, né tantomeno a un governo "inadeguato", a un "pentapartito Fininvest", ma a un governo prettamente neofascista che si propone di portare a termine la "riforma" dello Stato capitalistico, che porta il nome di seconda repubblica. Regime neofascista è quindi il nome vero della seconda repubblica...
Una grossa responsabilità storica e politica dell'ascesa di Berlusconi al governo pesa anche sulle spalle dei "progressisti", dei "popolari" e dei "pattisti" che gli hanno aperto la strada non denunciando la sua natura neofascista e ponendosi sul suo stesso piano delle "riforme" istituzionali, elettorali e costituzionali, del cambiamento e della seconda repubblica. Si sono comportati esattamente come fecero i loro antenati omologhi davanti all'ascesa di Mussolini. Ma mentre quelli dopo la presa del potere da parte di Mussolini cominciarono ad attaccarlo, i loro discendendi si guardano bene di denunciare Berlusconi per quello che egli effettivamente rappresenta...

(Dal documento dell'Ufficio politico del PMLI "Abbattere il governo neofascista e piduista Berlusconi" del 17 maggio 1994, pubblicato su "Il Bolscevico" n. 20/1994)
Per la piena realizzazione del piano di Gelli e della P2 manca solo l'istituzionalizzazione del presidenzialismo per cui sono già all'opera tutti i poli elettorali e parlamentari, sia pure con proposte diverse. Certamente l'impulso maggiore verrà dal piduista Silvio Berlusconi, che ha preso il posto di Bettino Craxi, dietro cui, non scordiamocelo, scodinzolavano Occhetto e D'Alema per avere un posto nel governo e nell'Internazionale socialista.
Berlusconi non è un "ragazzo coccodé", un "guitto", un "fenomeno da barzellette", come lo definisce l'opportunista Occhetto, ma il nuovo aspirante duce d'Italia. Non vederlo sotto questa luce non significa solo sottovalutarlo ma coprirne la vera pericolosità politica, non combatterlo per quello che effettivamente egli rappresenta e consentirgli di attuare tutti i suoi neri piani.
(Dal discorso elettorale di Giovanni Scuderi tenuto a Milano il 12 marzo 1994, pubblicato su "Il Bolscevico" n. 12/1994)

9 dicembre 2009