La borghesia inaugura ufficialmente la Bre.Be.Mi.
Berlusconi annuncia i "lavori forzati" per gli operai edili
I fascio-leghisti e Formigoni esaltano il federalismo ringraziando l'ex ministro Di Pietro

Dal nostro corrispondente della Lombardia
Mercoledì 22 luglio a Urago (Brescia) la grande borghesia lombarda si è riunita per l'apertura dei cantieri dell'autostrada Bre.Be.Mi. (Brescia-Bergamo-Milano).
Un evento tanto importante per i padroni che erano presenti il neoduce Berlusconi, il ciellino presidente della regione Lombardia Formigoni, il ministro fascio-leghista Bossi e il presidente di Banca Intesa San Paolo Giovanni Bazoli. Tanti "potenti" per sancire un "momento storico con l'avvio della prima autostrada in Italia da oltre trent'anni".
Invece, un momento tragico per le popolazioni locali e per l'ambiente che verrà dilaniato da una colata di cemento senza precedenti.
Vediamo nel dettaglio le cifre che riguardano questa colossale opera in cui la borghesia crede molto per sfruttare al meglio le risorse e fare più profitti.
Secondo i governanti il termine dei lavori sarà tra 1.250 giorni. L'opera sarà lunga complessivamente 62,1 km e con un'area di 64.000 mq di barriere acustiche. Il costo complessivo (pari a 1,6 miliardi di euro) sarà interamente a carico dei privati: ossia l'intero stanziamento sarà finanziato esclusivamente con i mezzi propri della società concessionaria attraverso il ricorso al debito, la cosiddetta finanza di progetto.
Ovviamente secondo gli entusiastici promotori, neoduce in testa, grazie a questo ecomostro ci saranno solo benefici: meno code e traffico, più lavoro, più ricchezza e addirittura si "risparmieranno 20 milioni di ore all'anno".
Berlusconi ordina di raddoppiare i cantieri con orari di lavoro massacranti
La ricetta del neoduce di Arcore per far "ripartire il Paese" è sempre la solita, tanto cara ai padroni: far lavorare di più i lavoratori. Di fronte alla platea di autorità in doppiopetto e dirigenti di "Brebemi s.p.a." in sollucchero per l'evento, Berlusconi ha tuonato: "Quest'opera non è necessaria, è indispensabile. Ci impegneremo per ridurre i tempi degli iter burocratici ma non basta. Qui potreste sperimentare quanto abbiamo fatto alla Maddalena (prima che il G8 venisse trafserito a L'Aquila, ndr)... i lavori erano in ritardo e allora sono tornato a fare il direttore di cantiere come facevo quando lavoravo in edilizia".
Il neoduce ha ordinato che nei cantieri si lavori con turni massacranti di 10 ore l'uno compresi sabato e domenica.

Inciucio bipartisan
Bastava leggere i titoli trionfalistici su "la Padania" di giovedì 23 luglio per capire la soddisfazione dei fascio-leghisti. Per costoro "l'autostrada del lavoro" è un "progetto tutto lombardo, per il quale lo Stato non tira fuori un soldo". Un'emerita bufala che rispediamo al mittente.
Infatti, è assolutamente falso sostenere che la Brebemi sarà costruita esclusivamente con investimenti privati. Si vada a vedere chi sono i soci che compongono la Brebemi spa e ci si accorgerà che, attraverso il gioco delle scatole cinesi, vi sono gruppi e società controllate da comuni lombardi ed enti pubblici con denaro pubblico. Per non parlare degli oltre 400 milioni di euro che serviranno per coprire il progetto finale, molti dei quali proverranno dall'erario pubblico.
La Lega Nord sul suo fogliaccio usa toni propagandistici: "con un Governo di centrosinistra quest'opera non avrebbe visto la luce". Mentono i fascio-leghisti, e lo sanno pure loro, visto che ricordiamo bene le strette di mano tra Formigoni e l'allora ministro delle infrastrutture del governo del DC Prodi, Antonio Di Pietro, al momento del varo del progetto. Un episodio citato anche dal presidente di Banca Intesa San Paolo, Bazoli, che ha ricordato il "valore della riconciliazione" dell'opera: "I momenti migliori del nostro Paese sono avvenuti quando la politica ha saputo superare gli steccati ideologici per pensare al bene comune, come alla sinergia che ci fu tra Formigoni e Di Pietro".
Insomma, la Brebemi è un'opera tanto cara sia alla destra che alla "sinistra" del regime.

Formigoni rilancia lo Stato lombardo
Immancabile anche Formigoni (definito per l'occasione dal neoduce "governatore a vita") che ha subito chiesto al governo "di far pressione sull'Ue perché ricorsi infondati non siano più possibili". Chiaro il riferimento alla legittima richiesta della stessa Europa sulla trasparenza degli appalti che evidentemente al ciellino Formigoni non è andata giù. Ma il nocciolo del suo intervento è stato l'attacco allo Stato centrale: "Brebemi è frutto del federalismo, è un'opera nata dagli enti locali e dal mondo produttivo in rapporto con la Regione. Eppure per avere le autorizzazioni siamo dovuti passare ancora da Roma con continui allungamenti e ritardi". Ha voluto sottolineare che la Lombardia, per lui, è già uno Stato e che l'opera è stata pensata e finanziata tutta in loco. La borghesia lombarda, quindi, preme e Formigoni accoglie l'invito.

La Cgil di Bergamo avalla l'ecomostro
Squinternata la posizione della Cgil di Bergamo che addirittura, per bocca del segretario provinciale Bresciani, plaude alla posa della prima pietra arrivando a dire: "In un momento di crisi pesantissima è una buona notizia, ma andrebbe anticipato l'avvio dei lavori per dare un segnale forte all'economia locale. Riteniamo essenziale che, oltre alla cabina di regia regionale, vi sia una cabina di regia a livello provinciale che affronti i problemi relativi all'impatto di quest'opera sia in termini ambientali, economici, urbanistici per il territorio circostante". È chiaro che, purtroppo, anche la Cgil è integrata al sistema capitalistico e da sindacato collaborativo non osa profferire parola contro; anzi, aspetta di sedere al tavolo per "gestire" i lavori.
Ricordiamo solo al signor Bresciani che è evidente che un cantiere così esteso vedrà certamente subappalti e così aumenteranno seriamente i pericoli e lo sfruttamento per i lavoratori. A nostro avviso è vergognoso che non ci sia stata una risposta immediata dal più grande sindacato italiano alle aberrazioni fasciste e schiaviste del neoduce. Per Bresciani è giusto lavorare per 10 ore di fila nei cantieri? Dov'è la sicurezza?

La posizione del PMLI
Per i marxisti-leninisti lombardi quest'opera è uno scempio per il nostro territorio.
È importante ricordare che:
a) È falso sostenere che la Brebemi sarà costruita tenendo conto dell'impatto ambientale.
Secondo uno studio compiuto dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", la provincia di Bergamo risulta al primo posto in Italia per mortalità da tumore dei propri abitanti (35,01%). Tale studio mostra anche come molte delle province lombarde occupino i primi posti della classifica. La stessa regione Lombardia ha presentato nel 2001 un rapporto intitolato "Ambiente e Sanità" in cui è stata costretta ad ammettere che in regione l'incidenza dei tumori sta aumentando sensibilmente ed in particolare che il 10% dei tumori polmonari sono causati dall'inquinamento dell'aria a seguito del traffico autoveicolare e dall'alta presenza di industrie. La Lombardia detiene il primato italiano di patologie tumorali in rapporto al numero di popolazione residente.
b) La devastazione e annientamento della campagna consistono nell'oggettiva emarginazione dell'attività agricola, la distruzione di rogge, fontanili, vecchie cascine, aziende agricole, posti di lavoro, aree protette da parchi, oltre all'annichilimento di un complessivo patrimonio paesaggistico, culturale e storico. Senza dimenticare il dissesto idrogeologico che interesserà le falde acquifere.
Noi marxisti-leninisti gridiamo che quest'opera non è un avanzamento delle condizioni materiali del proletariato e delle masse lombarde, bensì contribuirà al peggioramento delle stesse.

29 luglio 2009