Berlusconi e i marxisti-leninisti

L'accusa del neoduce Berlusconi ai partiti della sinistra parlamentare di essere dei marxisti-leninisti è un'enorme e palese bugia. Costui sa bene che nessuno di essi, e nemmeno il PRC e il PdCI, ha a che vedere col marxismo-leninismo. Ai suoi occhi, tutti coloro che in qualche misura si oppongono alla sua politica interna e estera mussoliniana sono marxisti-leninisti, perfino l'innocuo, frastornato e rincretinito PD di Veltroni.
L'uso del termine "marxista-leninista" da parte del nuovo Mussolini non ci tocca per niente. Anche se per Berlusconi, e a ragione, i marxisti-leninisti sono i veri nemici, suoi, del capitalismo e del regime neofascista, presidenzialista, federalista e interventista da lui instaurato sulla base del "piano di rinascita democratica" della P2 di Gelli e dello stesso Berlusconi.
Non passerà molto che il neoduce sarà costretto ad attaccare direttamente il nostro Partito, il PMLI, che da 14 anni non perde un solo giorno per denunciarlo come il nuovo Mussolini. Intanto ha mosso il giornale fascista di AN, "Il Secolo d'Italia", che ieri, in prima pagina, ha lanciato un sinistro segnale contro il PMLI attraverso un titolo apparentemente ironico, "L'Italia ha un faro marxista e non lo sa", riferendosi al 5° Congresso nazionale del nostro Partito che si è tenuto vittoriosamente a Firenze nei giorni 6, 7 e 8 dicembre. Si tratta evidentemente di una segnalazione a Maroni, ministro dell'interno, ai servizi segreti e ai gruppi nazi-fascisti per mettere a tacere il PMLI.

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 11 dicembre 2008