Non contento dei danni provocati dalla mostruosa legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle droghe
Il governo Berlusconi lancia una campagna mediatica contro i Ser.T e le terapie sostitutive
La furia ideologica del proibizionismo non conosce soste e negli ultimi mesi ha aperto un nuovo fronte mediatico: la guerra al metadone e alle terapie sostitutive. È bastato mettere i riflettori su alcuni episodi di cronaca (incidenti) per preparare l'opinione pubblica all'invasione dello schermo da parte dei fascisti.
Nel circo mediatico abbiamo dovuto sentire le sentenze di Andrea Muccioli, padrone della comunità di recupero San Patrignano, che sul proibizionismo e sullo sfruttamento dei tossicodipendenti ha costruito le sue fortune: "Queste morti sono solo il risultato più visibile ed eclatante della dissennata politica di cronicizzazione della tossicodipendenza, chiamata 'riduzione del danno'". Abbiamo dovuto sentire i deputati Alessandra Mussolini e Domenico Di Virgilio spingersi a chiedere l'obbligatorietà del test antidroga per tutte le donne incinta e il braccio destro di Giovanardi, il "medico-scrittore-compositore-pittore" Giovanni Serpelloni, annunciare la revisione delle linee guida sull'affidamento del metadone.
Per respingere questi attacchi incessanti del governo del neoduce Berlusconi alla rete dei servizi pubblici per le tossicodipendenze, gli operatori sanitari e i tossicodipendenti insieme alle larghe masse studentesche, ai lavoratori e a tutti coloro che vogliono combattere la camorra e le mafie dovrebbero scendere subito in piazza. Occorre infatti scongiurare l'accorpamento tra i Ser.t e le unità operative di salute mentale, occorre affossare le normative che vorrebbero cambiarne il mandato dei servizi: dalla prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione degli stati di dipendenza e delle patologie correlate al controllo e alla schedatura delle abitudini dei lavoratori per conto dello Stato dei padroni.
Occorre denunciare il tentativo di fascistizzare l'intera categoria medica trasformandola in un esercito di delatori (il "pacchetto sicurezza" Maroni addirittura prevede l'obbligo del medico di denunciare alle "forze dell'ordine" gli immigrati clandestini che si presentano ai servizi), occorre denunciare i danni provocati dalla legge Fini-Giovanardi per arrivare ad affossarla: galere stracolme di tossicodipendenti e giovani il cui unico reato è stato il possesso di sostanze vietate; migliaia di morti per overdose; droghe killer, messe sul mercato da narcotrafficanti senza scrupoli; l'enorme espansione economica e territoriale di organizzazioni criminali come la 'ndrangheta, una potenza economica mondiale ingrassata a dismisura proprio grazie al commercio della cocaina e alle politiche repressive e "moralizzatrici" del governo.

21 gennaio 2009