Intervista del neoduce al settimanale inglese "Spectator''
BERLUSCONI ESALTA MUSSOLINI E TEORIZZA "L'ESPORTAZIONE DELLA DEMOCRAZIA CON LA FORZA''
"Con Bush abbiamo un obbligo morale: essere responsabili del nuovo ordine mondiale''
"L'ITALIA E L'EUROPA DOVREBBERO SPENDERE DI PIU' PER LA DIFESA''
"I giudici sono matti, sono mentalmente disturbati, hanno turbe psichiche e sono antropologicamente diversi dalla razza umana''

"Una chiacchierata estiva con un amico del partito conservatore inglese, la differenza di lingua e una evidente coloritura giornalistica hanno trasformato una battuta sul filo del paradosso, relativa a singoli personaggi, in una considerazione di ordine generale sull'intera categoria''. Così il tirapiedi Paolo Bonaiuti aveva tentato di ridimensionare le gravissime e dirompenti dichiarazioni sui giudici del neoduce Berlusconi contenute nell'intervista concessa il 27 agosto nella sua villa di Porto Rotondo in Sardegna a due giornalisti inglesi, il conservatore Boris Johnson, direttore dello Spectator, e Nicholas Farrell, editorialista della Voce di Rimini, estimatore di Berlusconi e prima ancora di Mussolini, del quale ha scritto una biografia.
In realtà l'intervista è ben più grave, e l'ennesimo rabbioso attacco alla magistratura, che pur ha provocato la giusta indignazione degli stessi magistrati, dell'opinione pubblica e dei commentatori politici, finisce per fare da corollario ad una esternazione ragionata e sistematica che ben sintetizza il suo disegno politico neofascista in politica estera, come in politica interna mutuato da Mussolini, del cui ventennio ha fatto apologia per la prima volta così esplicitamente.

Apologia di fascismo
Allorché Farrell paragona il dittatore iracheno Saddam a Mussolini, Berlusconi respinge con sdegno il paragone e si affanna a difendere il duce, a giustificarlo e a minimizzare i crimini della dittatura fascista, finendo per confessare apertamente chi sono i suoi maestri e i suoi modelli politici. Una dittatura che definisce "benigna'' perché "Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino'', "in posti che adesso - aggiungono maliziosi i due giornalisti - sono luoghi di vacanze esclusivi''. Mai un presidente del Consiglio si era spinto a tanto ridicolizzando i crimini del regime mussoliniano, dipingendolo come un regime "morbido''. Mai un presidente del Consiglio si era permesso di insultare così vigliaccamente la storia della Resistenza antifascista e i suoi martiri. Con queste dichiarazioni va ben oltre il revisionismo storico, arriva al più plateale negazionismo e all'apologia del fascismo e all'aperto disprezzo dell'antifascismo e della lotta di Liberazione dal nazifascismo. In un colpo cancella gli atroci e barbari crimini mussoliniani all'interno del paese, con gli omicidi politici e la sistematica repressione degli oppositori, con le leggi razziali e con l'entrata in guerra a fianco di Hitler, e all'esterno, nelle colonie dove furono usati tutti gli strumenti più spietati e micidiali per stroncare le opposizioni.
Invece di smentirle e rettificarle, Berlusconi le ha sucessivamente rivendicate in nome del più becero nazionalismo patriottardo: di fronte al paragone tra Saddam e Mussolini, avrebbe a suo dire "reagito come qualunque vero italiano avrebbe dovuto reagire. Basta con le strumentalizzazioni, soprattutto da parte di chi ha condiviso per una vita gli orrori del comunismo. Si vergognino!''.

"Esportare la democrazia con la forza''
Nella parte resa pubblica il 5 settembre, il neoduce, nonché presidente semestrale della Ue aveva esposto i capisaldi della sua politica internazionale. Paladino di un nuovo ordine mondiale dominato dalla supremazia dell'Occidente, teorizzava senza mezzi termini l'esportazione della democrazia con la forza. Tanto da considerare l'intervento in Iraq positivo perché "ha messo fine a una dittatura e può essere paradigmatico per l'intera regione'', ma evidentemente si riferiva a tutto il Terzo mondo. In una situazione in cui "l'occidente è straordinariamente forte'', aggiungeva, esso non può dare "ai poveri del mondo il cibo e l'acqua'' promessi, se non c'è la "Libertà'', dobbiamo imporre la "comunità di democrazie''. Come? Semplice! "Perché non si riforma l'Onu? Diciamo al signor X o Y in questa o quella dittatura `tu devi riconoscere i diritti umani nel tuo Paese', noi ti diamo sei, dodici mesi o giù di lì, altrimenti interveniamo... E così oggi siamo capaci, con Russia e America insieme di guardare a tutti gli Stati del mondo dando loro dignità e libertà. Sì! Con la forza se necessario! Perché è l'unico modo di dimostrare che non è uno scherzo.'' Che cos'è questo se non imperialismo allo stato puro?
Come Mussolini si affiancò a Hitler nella sua politica espansionista ed egemonica, così Berlusconi confessa che al fianco di Bush "abbiamo un compito morale di essere responsabili per il Nuovo Ordine del mondo''. Quell'ordine imperialista imposto con la forza, magari col contributo della Ue, tant'è che a suo dire "l'Europa dovrebbe spendere di più per dare alle forze militari, o non sarà mai eguale agli Stati Uniti e la distanza sarebbe insanabile''.

"I giudici matti''
In quest'intervista il nuovo Mussolini mena manganellate a chiunque osa intralciarlo. All'"oppo-sizione non democratica'', infestata di "persone che furono comuniste e protagoniste del PCI che era stalinista in origine'' (si noti che l'apologia di fascismo è sempre impastata di velenoso anticomunismo e antistalinismo), alla stampa "completamente al servizio della sinistra''. E, sopratutto alla magistratura, che già in altra occasione aveva definito "un cancro da estirpare'', e che ha la colpa di opporsi al disegno piduista che la vuole assoggettata e al servizio dell'esecutivo come era nel fascismo. I giudici, secondo Berlusconi, sono "doppiamente matti'': "Per prima cosa perché lo sono politicamente, e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro, devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dalla razza umana''. E porta a esempio il caso del suo stretto collaboratore e boss dell'Utri, su cui è disposto a "mettere la mano sul fuoco'', "vittima'' della magistratura palermitana "comunista e di sinistra'', che per perseguitarlo ingiustamente avrebbe addirittura "creato un reato, un tipo di delitto che non è nel codice'' ossia "il concorso esterno in associazione mafiosa''.
L'Unità, e con essa diversi esponenti del "centro-sinistra'', si è finalmente accorta che Berlusconi è il Mussolini di oggi. Perché allora i partiti dell'Ulivo non tirano le somme? Perché si attardano a chiedere che Berlusconi vada a riferire in parlamento invece di pretendere le immediate dimissioni. Perché non si mobilita la piazza?
"Che si aspetta - ha giustamente denunciato l'Ufficio stampa del PMLI il 12 settembre - a mobilitare le masse antifasciste per buttar giù il governo del neoduce Berlusconi? Chi ha la forza per farlo non vorrà mica aspettare che si compia un altro ventennio di dittatura fascista?''.