Redditi da nababbo dei parlamentari: in un anno il nuovo Mussolini ha raddoppiato il suo
Berlusconi è il più ricco con oltre 40 milioni dichiarati
Stipendi dorati anche per i leader dell'"opposizione"

Mentre milioni di operai, pensionati, precari e cassintegrati stentano sempre più a sbarcare il lunario, il neoduce Berlusconi e tutti i membri del parlamento nero, sia di maggioranza che di "opposizione", sguazzano nel lusso e nell'abbondanza, guadagnano stipendi da capogiro e accumulano patrimoni immobiliari e finanziari, case all'estero, portafogli azionari, auto d'epoca e polizze vita che farebbero invidia anche a un nababbo.
Un affronto a dir poco vergognoso certificato dalle dichiarazioni dei redditi dei 945 parlamentari italiani in carica depositate nel 2010 e relative al 2009.
In cima alla lista dei Paperon de' Paperoni c'è sempre il neoduce Berlusconi che ha dichiarato un reddito imponibile di 40.897.004 euro, 17.839.023 euro in più rispetto all'anno precedente. Non risultano nuovi acquisti di auto, barche o di partecipazioni in società. Nel 2010 ha venduto una comproprietà al 50% di un appartamento a Milano. Tra i beni immobili a lui intestati ci sono due appartamenti in uso abitazione a Milano, due box e altri tre appartamenti nella stessa città, dove ha in comproprietà anche altri due immobili. Inoltre è iscritto nella dichiarazione dei redditi un immobile nel Comune di Lesa, in provincia di Novara, mentre compaiono le proprietà nell'isola di Antigua: un terreno, un immobile e un altro terreno acquistato il 13 marzo 2009. Infine, ha tre depositi di gestione patrimoniale presso la banca popolare di Sondrio, il Monte dei Paschi di Siena e la Banca Arner Italia spa.
L'unico che può provare a rapportarsi al neoduce in termini economici è il padrone della sanità ed editore di "Libero" Antonio Angelucci con 6.180.699 euro. Seguono a distanza l'imprenditore del commercio Amato Berardi, PDL, eletto nella circoscrizione estero America settentrionale e centrale con 2.750.347 euro; quindi gli avvocati finiani Giuseppe Consolo (2.308.103 euro) e Giulia Bongiorno (2.048.397 euro) che battono i colleghi berlusconiani Maurizio Paniz (1.765.878 euro) e Niccolò Ghedini (1.297.118 euro). Al settimo posto si piazza l'ex ministro di area piddina della Sanità e attuale presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, Umberto Veronesi che se la spassa con 1.364.720 euro e risulta il più ricco dei senatori in carica; chiudono Alfredo Messina (PDL) e Raffaele Ranucci (PD) rispettivamente a quota 1.292.843 e a 1.264.675.
A parte Berlusconi, il più ricco in Consiglio dei ministri è il fascista La Russa, titolare della Difesa, che ha dichiarato 374.461 euro. Più dei 301.918 euro del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che l'anno scorso si finse povero perché grazie a una serie di detrazioni fiscali da lui stesso approvate, aveva dichiarato redditi per appena 39.672 euro.
A quota 300.894 euro troviamo il titolare della Funzione pubblica Brunetta; seguono Ferruccio Fazio (Salute) 256.811, Franco Frattini (Esteri) 231.219, il neo ministro Saverio Romano (Agricoltura) 236.295 più l'acquisto di un immobile a Brescia e quattro a Palermo, Stefania Prestigiacomo (Ambiente) 222.911, Altero Matteoli (infrastrutture) 183.648 e poi tutti gli altri fino al "povero" Giancarlo Galan, ex ministro dell'Agricoltura ora ai Beni Culturali, con "appena" si fa per dire 149.938 euro.
"Curioso" invece il caso del Guardasigilli e fresco segretario PDL Angelino Alfano, che dichiara 168.318 euro e allega la dichiarazione dei redditi della moglie, Tiziana Miceli, che guadagna più di lui, con i suoi 229.074 euro.
Il presidente del Senato Schifani con 229.918 euro sovrasta il suo omonimo alla Camera Fini che dichiara 186.563 euro. Mentre il ministro fascio-leghista alla Semplificazione Roberto Calderoli con 174.850 euro guadagna più di Bossi che si "accontenta" di 167.957 euro.
Non se la passano certo male i leader della cosiddetta "opposizione" Bersani e Di Pietro che hanno dichiarato rispettivamente 137.013 e di 176.885 euro. Il leader dell'UDC Casini ai 106.063 euro di reddito affianca un ricchissimo portafoglio azionario che va dalle banche alle telecomunicazioni, dalla casa di abbigliamento H&M, a Luis Vuitton.
Dario Franceschini capogruppo PD alla Camera coi suoi 248.893 euro sovrasta tutti gli altri ivi compreso Francesco Rutelli (Api) a quota 182.159 euro. Mentre, in una partita tutta interna al PD, è Veltroni (214.423 euro) ad avere la meglio non solo sul segretario Bersani, ma anche su D'Alema (124.714 euro).
Vita agiata anche per l'ex operaio della Thyssen Antonio Boccuzzi, entrato con un reddito vicino ai 30 mila euro, ora ha quadruplicato i suoi introiti e ne prende 121.572 l'anno.
Tra i componenti del governo non eletti in parlamento il Paperone è Guido Bertolaso, sottosegretario ed ex capo della Protezione Civile fino all'11 novembre 2010, con un imponibile di 862.921 euro. Dopo di lui, ma staccata di quasi 200.000 euro, c'è Daniela Santanchè, sottosegretario all'attuazione del Programma dal 4 marzo 2010, che ha dichiarato 642.517 euro. Terzo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, con 342.310 euro. Poi, il ministro della Sanità, Ferruccio Fazio, che ha dichiarato 256.811 euro, mentre il collega alle Infrastrutture fino al 17 novembre 2010, Bartolomeo Giachino, sottosegretario ai Trasporti, ha dichiarato 174.658 euro, e l'ex ministro dell'Agricoltura, ora ai Beni Culturali, Giancarlo Galan, ha dichiarato al fisco un imponibile di 149.938 euro. Francesco Belsito, sottosegretario alla Semplificazione normativa, ne ha dichiarati 108.853. Giuseppe Pizza, sottosegretario alla presidenza con delega all'istruzione, ha dichiarato al fisco 194.955 euro, il collega Giuseppe Reina, sottosegretario fino al 17 novembre 2010, ha invece dichiarato 173.497 euro; Vincenzo Scotti, sottosegretario agli Esteri, ha dichiarato 211.566 euro. La più "povera" risulta la sottosegretario Sonia Viale, nominata il 20 maggio 2010, che ha dichiarato 63.313 euro.

27 luglio 2011