L'emittente aveva osato promuovere il boicottaggio del convegno bergamasco dei fascisti di Casapound
Blitz squadrista contro "Radio Popolare" a Milano
Le teste rasate foraggiate e protette dal governo e dalle istituzioni locali
Solidarietà degli antifascisti e del PMLI

Redazione di Milano
La prima testa rasata avanza sventolando una bandiera seguita da una trentina di squadristi del covo di "Cuore Nero" e "Blocco studentesco" (gruppi nazifascisti federati con Casapound Italia) che procedono in via Ollearo, a Milano, dietro uno striscione. Nelle immagini della telecamere a circuito chiuso registrate nella tarda mattinata di domenica 1 novembre si vedono i nazifascisti mentre arrivano davanti alla sede di "Radio Popolare", intonano cori e attaccano sul muro adesivi, poi tentano di entrare nei locali ma trovano serrato. Un blitz intimidatorio contro la storica emittente antifascista, colpevole di aver promosso un boicottaggio del convegno organizzato da Casapound a Bergamo.
"Un messaggio intimidatorio chiarissimo. Un'aggressione contro chi dà spazio alle voci democratiche e antifasciste" denuncia la Redazione della radio. Erano meno di dieci tra giornalisti e tecnici quando, poco prima di mezzogiorno, sono apparsi gli squadristi. Alcuni hanno il volto coperto da caschi e felpe, si vivono lunghissimi minuti di tensione. Il portiere chiude a chiave l'ingresso ed evita che le teste rasate entrino mentre sta per partire il radiogiornale, con il conduttore che dà in diretta la notizia del blitz.
"Vogliono far capire che se dai spazio alle voci democratiche e antifasciste, come con la manifestazione di venerdì scorso contro il convegno della destra a Bergamo, te la dovrai vedere con loro - dice Danilo De Biasio, direttore di Radio Popolare -. Oggi un raid con striscioni, domani chissà. Ringraziamo chi ci ha già dimostrato solidarietà".
"Ho sentito slogan da stadio, urla, frasi offensive - testimonia il portiere - hanno cercato anche di entrare ma ho fatto in tempo a chiudere".
Sullo striscione - "Un fascio... non ha prezzo, per il resto c'è Radiopopolare" - un chiaro riferimento al pretesto formale che ha portato al raid: le frasi giudicate "offensive" della trasmissione Passatel di venerdì scorso, quando dai microfoni dell'emittente è partito un boicottaggio per il convegno organizzato da Casapound a Bergamo. Nella trasmissione, una sorta di bacheca radiofonica di annunci di compravendita, un ascoltatore ha messo "in vendita fasci di merda causa sgombero Casa Pound".
"Una innocente azione dimostrativa di futurismo goliardico" minimizzano gli squadristi del "Cuore Nero" che già lo scorso 20 settembre, guidati dalla caporiona fascista Daniela Santanchè, si erano resi artefici di una vergognosa provocazione islamofobica aggredendo (con la protezione della polizia) le donne musulmane, tentando di strappare loro il foulard dalla testa o il velo dal volto, mentre si recavano presso la Fabbrica del Vapore per la preghiera collettiva di conclusione del Ramadan, suscitando la giusta risposta di difesa dei presenti.
È bene ricordare che il covo di via Pareto, il "Cuore Nero" dello squadrismo nazifascista milanese, guidato dal Pdl Roberto Jonghi Lavarini (a capo dell'associazione fascista "Destra per Milano") e finanziato dal faccendiere nero sempre del Pdl Lino Guaglianone (l'ex cassiere della formazione terrorista Nar, del sicario fascista Giusva Fioravanti per intenderci), è diretta emanazione del nuovo partito nazionale fascista del neoduce Berlusconi. Non solo, esso riceve agevolazioni e finanziamenti dal regime neofascista in quanto riconosciuto impropriamente come "ente di assistenza sociale" dal ministero degli Interni (Maroni), come "ente di promozione sportiva" dal Coni, e come "onlus" dalla regione Lombardia (Formigoni); titoli di regime che consente al "Cuore Nero" di utilizzare gratuitamente gli spazi comunali che la giunta della neopodestà Moratti è sempre stata disponibile a concedere.
La Cellula "Mao" di Milano del PMLI, mentre esprime solidarietà antifascista alla Redazione e a tutti i lavoratori di Radio Popolare, torna a rivendicare che tutte le associazioni, i movimenti e i gruppi nazifascisti, come "Cuore Nero", siano immediatamente sciolti e messi fuori legge e i loro membri puniti in base alle norme di attuazione (Legge n. 645 del 1952) della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della vigente Costituzione. Occorre urgentemente che la Milano antifascista scenda in piazza facendo propria questa rivendicazione. Non solo. È necessario comprendere che la non attuazione di tali norme si rivela un'ennesima violazione del testo costituzionale da parte del governo del neoduce Berlusconi che sempre dimostra la sua complicità politica e organizzativa col già operativo terrorismo squadrista nazifascista.

4 novembre 2009