Una grande vittoria del movimento studentesco: bloccata la legge Aprea

È una grande vittoria del movimento studentesco: dopo mesi di mobilitazioni, manifestazioni, innumerevoli occupazioni e autogestioni, il ddl 953 (legge ex Aprea) è bloccato. È la prima volta da anni che le studentesse e gli studenti ottengono un successo simile. In estrema sintesi, la legge puntava a trasformare le scuole in fondazioni, eliminava i finanziamenti statali, incentivava la cosiddetta "autonomia scolastica" e contestualmente la concorrenza fra le scuole, sanciva lo strapotere dei privati a scapito dei diritti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo.
Tecnicamente, la legge si arena in Commissione Cultura del Senato in quanto l'ingorgo di fine legislatura non consente una terza lettura del testo per via delle modifiche da approvare. Con le papabili elezioni a marzo, non ci sono i tempi tecnici. Soprattutto è da tenere in considerazione il ridicolo e frettoloso scarica barile di fine novembre da parte di Profumo e del PD. Il ministro ha infatti affermato che "non c'è alcuna diretta responsabilità del governo, né mia personale, nelle proposte ivi contenute. Peraltro, in alcun modo ho partecipato alla stesura del testo e ne ho mai condiviso l'impianto". Viene da chiedersi allora perché si sia chiuso in rigoroso silenzio nei mesi scorsi, e perché il suo sottosegretario Marco Rossi Doria si sia espresso a favore del ddl.
Il PD, incalzato dalle elezioni in arrivo, con camaleontico opportunismo cerca ora di cavalcare l'onda della protesta e di attribuirsi il merito, ma non ci scorderemo che la responsabile scuola Francesca Puglisi sull'Unità del 27 marzo scorso aveva detto: "La legge 953 è una buona legge. I mattoni delle sue fondamenta sono targati PD". Né ci scorderemo che il PD non si era fatto remore ad approvarla alla Camera, quando ancora non era esplosa l'impetuosa lotta degli studenti, dei docenti, dei precari e del personale Ata.
Le studentesse e gli studenti devono essere coscienti che questa è la loro vittoria, parziale certo perché ancora non cambia lo sfascio in cui versa la scuola pubblica, ed una sconfitta cocente di ogni disfattismo e arrendevolezza. Essa si inserisce in una fase storica della lotta di classe in Italia e dimostra che la strada intrapresa dal movimento studentesco, cioè della lotta di piazza e di massa, che ha raggiunto l'apice il 14 novembre, è la strada giusta.
Noi invitiamo gli studenti a riflettere anche su un altro aspetto: se il movimento spontaneo è stato in grado di conseguire questo successo, pensiamo a quali vittorie potrebbe strappare per la scuola e l'università pubblica, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti, se il movimento fosse unito e compatto su una linea comune elaborata dal basso attraverso le Assemblee generali delle studentesse e degli studenti fondate sulla democrazia diretta.
Allo stesso tempo non devono abbassare la guardia, e non lo stanno facendo, come emerge dalle prese di posizione delle organizzazioni studentesche. Innanzitutto perché è probabile che la borghesia, i suoi governi e i suoi partiti stiano soltanto aspettando che si calmino le acque e si crei una situazione più propizia per fare rientrare la legge dalla finestra, magari già nella prossima legislatura.
In secondo luogo, questo successo è fonte di incoraggiamento e sprona a non dare tregua al governo Monti e alla sua politica di dissesto dell'istruzione pubblica, il cui tassello più recente è il taglio al fondo MOF (miglioramento offerta formativa), mentre si continuano a tagliare i finanziamenti statali e il diritto allo studio a fronte dell'esenzione delle scuole cattoliche dal pagamento dell'IMU (altro che "abbiamo tutti lo stesso obiettivo", come ha mentito Monti).
Per questo gli studenti torneranno in piazza già il 6 dicembre a fianco della FIOM. Ci auguriamo che rivendichino la cacciata del governo Monti e pretendano che i sindacati proclamino unitariamente lo sciopero generale di 8 ore di tutte le categorie con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi con questo obiettivo.

5 dicembre 2012