In commissione Giustizia alla Camera
PDL, Lega e UDC bocciano la legge sull'omofobia

Con 26 voti contrari e solo 17 favorevoli, il 18 maggio la Commissione Giustizia della Camera ha bocciato il testo unificato sull'omofobia messo a punto dalla relatrice Paola Concia del Partito democratico.
Contro il provvedimento, che comunque non prevede il reato vero e proprio di omofobia e transfobia ma introduce solo un'aggravante per i reati commessi a scopo discriminatorio e le aggressioni contro omosessuali e transessuali, hanno votato i deputati del PDL, della Lega e dei cosiddetti "Responsabili". L'UDC si è divisa: Luisa Santolini e Roberto Rao hanno votato contro, mentre Lorenzo Ria si è astenuto.
Dopo i due tentativi di mediazione andati a vuoto (il primo, nel 2009, fu bocciato con una pregiudiziale di costituzionalità), Concia sperava di aprire una breccia nell'oltranzismo neofascista del centrodestra e dell'UDC che sono fermamente contrari a qualsiasi forma di tutela giuridica delle persone omosessuali. A tal fine, alla vigilia del voto in Commissione, l'esponente piddina aveva lanciato anche un appello alla maggioranza in camicia nera a "votare a favore del testo, mettendo da parte pregiudizi e ideologie" presentando fra l'altro un nuovo testo contro l'omofobia - una sorta di Concia-tris - di fatto identico al trattato di Lisbona, già recepito dall'Italia nel 2008 dal governo Berlusconi. Ma non c'è stato niente da fare; tant'è vero che dopo il voto contrario in Commissione la Concia ha rassegnato le sue dimissioni e avvertito che non sarà più la relatrice sull'omofobia.
E così, dopo quasi mille giorni di iter legislativo, il PD ha chiesto che si ritornasse al testo originario, quello firmato da Antonello Soro (PD) che a partire dal 23 maggio è all'esame della Camera.
"Presentando il cosiddetto Concia-tris - ha spiegato la parlamentare PD - avevo anche invitato PD e PDL a ritirare ogni emendamento. Volevo davvero cercare di trovare un testo condiviso, che recepisse la normativa europea. Avevo offerto al PDL di astenersi, e di arrivare alla Camera con questo testo".
Invece la maggioranza ha presentato un emendamento soppressivo del testo di legge originario contro l'omofobia che ha mandato su tutte le furie la Concia che comunque avverte: "Andremo in aula col testo Soro ma io presenterò il mio emendamento, questa sorta di Concia-tris che lo amplia e lo migliora, estendendo le tutele giuridiche anche ad anziani e disabili".
Una strategia che, a giudicare dai primi atti, non sembra possa smuovere più di tanto quello che la stessa Concia ha definito il "muro di gomma" eretto da PDL, Lega e UDC contro le vittime di reati per motivi di omofobia e transfobia.
Anzi suscitano ulteriore indignazione le frasi a dir poco offensive pronunciate durante il dibattimento in Aula dal presidente dell'UDC, Rocco Buttiglione, che ha attaccato: "Non crediamo che l'omosessualità come tale possa essere considerata come un bene giuridico meritevole di tutela, al di là delle persone che la esercitano. L'effetto vero di questa legge è promuovere l'omosessualità come stile di vita in Italia. C'è una grande differenza tra promuovere l'integrazione degli omosessuali e promuovere lo stile di vita omosessuale". Mentre la sua accolita Luisa Santolini ha rincarato la dose affermando che "la pedofilia è un orientamento sessuale".
Ma a suscitare ancora più indignazione è stato il vero e proprio turpiloquio pronunciato da Giorgio Stracquadanio del PDL secondo cui questa legge "è ideologica, ghettizzante, illiberale e violenta nei suoi esiti. La violenza che ha colpito Paola Concia e la sua compagna è la stessa violenza che colpisce le nostre donne oggi in campagna elettorale, che vengono costantemente additate come puttane e che sono state additate come puttane da manifestazioni intere in questo Paese...".
Infine la Lega per bocca di Massimo Polledri ha ribadito la sua totale indisponibilità a valutare questo testo perché: "Vogliamo uno Stato che tuteli la persona nella sua interezza, che tuteli tutti senza fare del vittimismo in relazione agli insulti che sono stati dati".
Intanto alla fine del dibattito PDL, Lega e UDC hanno presentato tre pregiudiziali di costituzionalità contro la legge la cui discussione in Aula riprenderà a giugno ricordando che fu proprio attraverso una pregiudiziale, che, nel 2009, il testo fu affossato una prima volta.

8 giugno 2011