Dopo aver percorso in Bolivia a piedi 150 km in otto giorni
200 mila campesinos occupano La Paz

Il parlamento boliviano ha votato a larga maggioranza la legge che approva le modifiche costituzionali e permette la convocazione del referendum sulla nuova costituzione per il 25 gennaio 2009.
I tre principali partiti, il Mas del presidente Evo Morales, l'Un e Podemos, avevano annunciato l'intesa che permetteva di raggiungere in parlamento la richiesta maggioranza dei due terzi ma a sbloccare il braccio di ferro in aula fra il Mas e l'opposizione guidata dai parlamentari del gruppo di destra Podemos eletti nella regione di Santa Cruz ci hanno pensato 200 mila campesinos che il 21 ottobre hanno occupato La Paz.
Mentre in parlamento iniziava il dibattito conclusivo sulla legge, una folla di campesinos appartenenti alle 36 comunità autoctone boliviane, dopo aver percorso a piedi 150 chilometri in otto giorni, raggiungeva la capitale e occupava piazza Murillo, la piazza sulla quale si affacciano il palazzo presidenziale, il parlamento e la cattedrale; occupavano il cuore politico della capitale a sostegno della costituzione varata da Morales e approvata nel dicembre scorso dal solo Mas e per l'approvazione della legge che raccoglieva le modifiche e ne permetterà l'adozione attraverso il referendum.
Molti campesinos provenivano da regioni come quelle di Santa Cruz, Tarija, Pando e Beni, fra le regioni separatiste che, sobillate dell'imperialismo americano, hanno inutilmente tentato di staccarsi dal controllo del governo centrale. Per tutto il pomeriggio e la notte del 21 ottobre i 200 mila dimostranti sono rimasti nella piazza; sul palco si avvicendavano gruppi etnici esibendosi in balli, canti e musiche ma i campesinos tenevano sotto controllo soprattutto la sede del congresso dove la discussione andava avanti a oltranza.
Un assedio che cessava solo dopo che all'alba del 22 ottobre il parlamento raggiungeva l'accordo.
Il gruppo degli oppositori di Santa Cruz era rimasto isolato nel tentativo di bloccare il nuovo testo concordato della costituzione e quindi il referendum di approvazione. L'ultimo nodo sciolto, che ha consentito il via libera dei due terzi dei parlamentari, è stato quello riguardante la questione della rielezione del presidente della repubblica; secondo la versione approvata nel dicembre scorso dal Mas, un candidato poteva essere rieletto due volte a partire dall'entrata in vigore della nuova costituzione nel 2009. La norma puntava a permettere a Evo Morales, eletto nel 2005, di potersi ripresentare per altri due mandati presidenziali. Morales ha fatto un passo indietro e ha accettato di modificare il paragrafo che prevede la possibilità di rielezione per un solo mandato. Le elezioni presidenziali si terranno alla fine del 2009.

29 ottobre 2008