Marx e il salario in quanto prezzo della forza-lavoro
Senza lotta il capitale spinge i salari al limite più basso

Qui di seguito pubblichiamo il testo di una lettera che la Direzione de Il Bolscevico ha inviato alla Cellula "Mao" di Milano del PMLI a proposito dello studio collettivo dell'ultimo capitolo di "Salario, prezzo e profitto" di Marx compiuto proficuamente dei marxisti-leninisti milanesi e sestesi.

Cari compagni,
vogliamo complimentarci con voi per aver deciso di celebrare l'Anniversario della nascita di Marx con lo studio collettivo dell'ultimo capitolo di "Salario, prezzo e profitto": non c'è modo migliore di rendere onore ai nostri cinque Maestri che studiarne gli insegnamenti per poter continuare a farli vivere nell'azione del PMLI e imparare da loro a fare meglio il nostro lavoro. Lo studio, specie quando è ben condotto, li rende vivi e ce li fa sentire vicini e vitali in quanto ci aiutano a ossigenare le nostre menti e i nostri cuori e, dunque, a espellere le tossine borghesi che inevitabilmente si formano nel nostro organismo e potrebbero accumularsi e ucciderci come marxisti-leninisti. Voi siete un modello per l'intero Partito perché allo studio individuale unite regolarmente lo studio collettivo e perché scegliete argomenti e questioni di attualità. Bravi, continuate così e inevitabilmente le fatiche che lo studio regolare comporta saranno ripagate da nuove vittorie nell'azione di radicamento e da un sempre maggiore apporto a far penetrare tra gli anticapitalisti l'appello lanciato dal PMLI: "Uniamoci contro il capitalismo, per socialismo!".
Sulla corrispondenza ben scritta che ci avete inviata e da noi pubblicata in prima pagina de "Il Bolscevico" n. 19, vogliamo segnalarvi e discutere con voi una questione molto importante. Si tratta di una materia complessa soprattutto perché, come denunciate nella corrispondenza, vengono contrabbandate dalla borghesia immagini illusorie e inganni per impedire di conoscere l'essenza dello sfruttamento capitalistico. Dopo aver giustamente "ribadita la validità scientifica della legge del valore scoperta da Marx", vi si leggeva: "La domanda-offerta determina non il valore delle merci bensì quella del lavoro". Noi abbiamo corretto così: "La domanda-offerta porta solo a un'oscillazione intorno a questo valore delle merci, compresa la forza-lavoro che secondo Marx viene condizionata...". Insomma noi abbiamo voluto proseguire il ragionamento che sviluppavate in precedenza chiarendo che la merce che vende l'operaio è la forza-lavoro e non il lavoro perché come spiega Marx nella Critica del programma di Gotha: "Il salario non è ciò che sembra essere, cioè il valore e rispettivamente il prezzo del lavoro, ma solo una forma mascherata del valore, rispettivamente del prezzo della forza-lavoro". E nel Capitale aggiunge: "il valore del lavoro è un'espressione immaginaria", creata artificiosamente dalla borghesia: "Quindi quel che essa chiama valore del lavoro, è in realtà il valore della forza-lavoro".
La domanda-offerta incide sul prezzo della forza-lavoro, che non è nient'altro che il salario.
È comprensibile cadere in questo errore perché nello stesso Marx la distinzione tra lavoro e forza-lavoro arrivò in una seconda fase. Per esempio nelle lezioni "Lavoro salariato e capitale" non c'era e persino in "Salario, prezzo e profitto" egli usa talvolta il termine lavoro invece di forza-lavoro, come per esempio laddove rileva che: "la tendenza generale della produzione capitalistica non è all'aumento del livello medio dei salari, ma alla diminuzione di esso, cioè a spingere il valore del lavoro (e qui intende evidentemente valore della forza-lavoro) suppergiù al suo limite più basso". Anche per effetto della globalizzazione imperialista e della presenza sul mercato mondiale di nuova forza-lavoro nei paesi emergenti, l'eccesso di offerta di forza-lavoro rispetto alla domanda che viene dai capitalisti porta oggi a un ulteriore abbassamento dei salari operai.
Sperando di aver chiarito la questione, vi auguriamo buon lavoro marxista-leninista.
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!

La Direzione de "Il Bolscevico"

11 maggio 2012