Rapporto di Denis Branzanti alla quinta riunione dei marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna
Moltiplichiamo gli sforzi per conquistare nuove forze prima del 5° Congresso del PMLI applicando i tre elementi chiave e le quattro indicazioni per il radicamento
Battiamoci fino all'ultimo respiro dando tutto noi stessi per la causa del socialismo

Pubblichiamo qui di seguito il rapporto che il compagno Denis Branzanti, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna, ha tenuto alla quinta riunione dei marxisti-leninisti regionale che si è tenuta a Rimini il 22 giugno. Dopo averlo letto, il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, ha inviato il seguente sms al compagno Branzanti: "Ti sono grato per l'ottimo e educativo rapporto e per la replica circa i compiti dei compagni di base. I compagni dell'Emilia-Romagna ne ricaveranno grande giovamento. Ma anche tutto il Partito. Grazie".

Care compagne e cari compagni,
dopo aver consumato un ottimo pranzo collettivo, che è anche un buon modo per stringere i rapporti tra di noi, siamo ora impegnati nello svolgimento della quinta riunione dei marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna aperta ai simpatizzanti e agli amici del PMLI.
Rivolgo subito un saluto ai simpatizzanti di Ferrara che non sono potuti essere presenti per problemi di salute, rivolgiamo a tutti un augurio di pronta guarigione, in particolare un pensiero affettuoso va alla compagna Valeria che attualmente si trova in ospedale, e anche al compagno Giuseppe Mazzola della provincia di Reggio Emilia che non è potuto essere presente per gli analoghi motivi.
Dal 2003 manteniamo fisso questo appuntamento per fare il punto della situazione, confrontare le rispettive esperienze, affrontare e risolvere problemi e dubbi vecchi e nuovi, programmare il lavoro a breve-medio termine.
Come ben sapete questo è un anno speciale per il PMLI, e quindi anche per il proletariato del nostro Paese, per la masse popolari e lavoratrici, per la lotta di classe, per il socialismo.
È infatti l'anno del 5° Congresso nazionale, che si celebrerà entro la fine del 2008, e che rappresenta una tappa fondamentale al cui successo sono legati il radicamento e lo sviluppo del PMLI su scala nazionale.
Per il 2° anno consecutivo la riunione regionale si tiene qui a Rimini, dove opera la locale Cellula "G. Stalin", fondata il 24 giugno 2007, proprio in occasione della precedente assemblea regionale, e che quindi celebra in questi giorni il primo anno di attività.
Non possiamo che augurare ai militanti della Cellula "G. Stalin" di Rimini del PMLI che questo possa essere solo il primo, di una vita lunghissima e ricca di vittorie sul piano politico e organizzativo.
Durante la precedente riunione regionale maturò anche la volontà di dar vita a un'altra Organizzazione del PMLI, costituita poi a luglio 2007, l'Organizzazione di Castelvetro di Modena.
Che queste due importanti vittorie, avvenute nel periodo dalla quarta riunione regionale, possano essere di buon auspicio per questa quinta riunione regionale, e che dia la spinta giusta affinché entrino nel PMLI nuovi militanti e si formino nuove Organizzazioni di Partito da qui alla sesta riunione regionale, ancor meglio se ciò avvenisse prima della celebrazione del 5° Congresso nazionale.

La situazione generale
A differenza dei partiti falsi comunisti come il PRC e il PdCI, che subiscono una forte emorragia di iscritti e di elettori, il PMLI è in fase di positivo sviluppo, cresce sia sul piano politico che organizzativo, anche se rimane ancora troppo piccolo per adempiere ai suoi compiti storici.
5 sono gli ostacoli principali che rallentano o rendono difficoltoso lo sviluppo del PMLI, e sono:
- l'intossicazione parlamentarista, elettoralista, riformista e pacifista della classe operaia e delle masse, in conseguenza della predicazione di oltre 100 anni da parte dei falsi comunisti;
- il forte indebolimento dell'attrazione del socialismo a causa dello sfascio operato dai revisionisti;
- l'esistenza di più partiti falsi comunisti, creati apposta dalla borghesia, dai revisionisti e dai trotzkisti per contenderci lo spazio e cancellarci;
- la nostra povertà di mezzi e di risorse economiche;
- il ferreo black-out stampa che vige da sempre su di noi.
Ma 5 sono anche gli elementi principali che in questo momento favoriscono lo sviluppo del nostro Partito:
- la giusta linea ideologica, politica e organizzativa del PMLI;
- la fedeltà alla linea marxista-leninista, lo spirito di sacrificio e la combattività dei valorosi ed esemplari militanti e simpatizzanti del Partito, a partire dai dirigenti nazionali e dal Segretario generale;
- l'autosmascheramento del precedente governo Prodi e dei partiti falsi comunisti che lo sorreggevano;
- la disfatta elettorale della cosiddetta Sinistra arcobaleno;
- la vittoria elettorale del neoduce Berlusconi, e l'alleanza di questo col neonazionalista Veltroni per portare a compimento con la terza repubblica, ciò che non è stato possibile fare con la seconda, e cioè completare la fascistizzazione dell'Italia.
Tenendo presenti questi fattori, negativi e positivi, possiamo guardare con fiducia al futuro e attenderci nuovi successi, ma tenendo bene a mente che la borghesia non cederà di un millimetro dalle proprie posizioni, dovremo essere noi a conquistare il campo nemico, combattendo metro per metro, fino alla sua sconfitta finale.
Le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 rappresentano uno spartiacque tra la precedente e l'attuale situazione, per 3 questioni principali.
1) Vi è stata una significativa avanzata dell'astensionismo (diserzione delle urne, schede annullate o lasciate in bianco).
I dati, nascosti dai media della destra e della "sinistra" borghese, parlano chiaro: alla Camera l'astensionismo è salito al 22,5% e al Senato al 22,6% registrando rispettivamente incrementi del 3,7% e del 3,5% rispetto alle precedenti elezioni politiche del 2006.
Si tratta di ben 10.615.207 elettori, oltre un quinto dell'intero corpo elettorale, che ha così delegittimato i partiti e il parlamento del regime capitalista e neofascista sottraendo loro, coscientemente, la propria fiducia e il proprio consenso.
E l'astensionismo sarebbe stato ancor più alto se non fosse stato drenato da formazioni sedicenti comuniste e di "sinistra", e che complessivamente hanno ottenuto 497.536 voti alla Camera e 535.213 voti al Senato.
La crescita dell'astensionismo di sinistra, che ha contribuito in massima parte alla scomparsa dal parlamento della imbelle, opportunista e filocapitalista Sinistra arcobaleno, ha aperto una nuova fase del rapporto del PMLI con i fautori del socialismo.
2) La vittoria della destra borghese del neoduce Berlusconi sulla "sinistra" borghese del neopresidenzialista Veltroni non ha comportato un semplice cambio di governo, bensì la restaurazione della dittatura borghese in camicia nera-verde, favorita dal governo Prodi che non ha soddisfatto le necessità materiali ed economiche delle masse, perseguendo la stessa politica interna ed estera dei precedenti governi Berlusconi, e non denunciando il pericolo fascista costituito dal triumvirato Berlusconi-Fini-Bossi.
Ne è responsabile anche il presidente della Repubblica, il rinnegato del comunismo Giorgio Napolitano, che ha accreditato e facilitato la compagine della destra borghese, ha incrementato il nazionalismo, il patriottismo, il militarismo e l'interventismo, ha avallato le posizioni dei fascisti e degli anticomunisti sulle foibe, sulla controrivoluzione ungherese, sull'Urss di Stalin, sulla "riconciliazione nazionale" e sulla "memoria condivisa".
Per noi marxisti-leninisti è chiara la natura neofascista del IV governo Berlusconi, anche e soprattutto per il disegno della terza repubblica, condiviso dal Pd di Veltroni.
Si tratta della piena realizzazione del "piano di rinascita democratica" e dello "schema R" della P2, in gran parte attuato nella seconda repubblica, che porta al cambiamento della forma del governo, col presidenzialismo, della forma dello Stato, col federalismo, e al bipartitismo, con la "riforma" della legge elettorale.
3) La cancellazione dal parlamento della Sinistra arcobaleno, spazzata via, da una parte dall'astensionismo e dall'altra dal ricatto elettorale del PD.
Rispetto ai voti presi nel 2006 da PRC, PdCI e Verdi, senza calcolare Sinistra democratica ha perso addirittura 2.848.229 voti al Senato e 2.773.976 voti alla Camera.
In particolare si è approfondita la scollatura tra questi partiti revisionisti e l'elettorato di sinistra operaio, giovanile e delle periferie urbane.
Anche in Emilia-Romagna, rispetto alle elezioni politiche 2006, l'imbroglio di Bertinotti, Diliberto, Pecoraro Scanio e Mussi è piombato da 294.993 a 84.174 voti.
Nella nostra regione, in linea col resto del Paese, il partecipazionismo elettorale continua a perdere colpi, l'aumento dell'astensionismo è stato del 3,4%, sopra la media nazionale, segno che l'elettorato di sinistra non è più disposto a dare carta bianca ai candidati borghesi e dopo 2 anni di fallimentare governo Prodi li ha puniti con l'arma dell'astensionismo elettorale.
Se sommiamo i voti della Sinistra arcobaleno con quelli delle altre formazioni false comuniste, si contano circa un milione e mezzo di elettori suscettibili di essere conquistati come simpatizzanti, amici e alleati del PMLI nella lotta anticapitalista o ancor più nella lotta per il socialismo.
E a questi ovviamente, vanno aggiunti gli astensionisti di sinistra.
Dobbiamo quindi moltiplicare gli sforzi per far loro conoscere il Partito, con il dialogo e soprattutto con l'azione applicando i tre elementi chiave e le quattro indicazioni per radicare il Partito.
Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per evitare che essi finiscano ancora una volta sotto il controllo degli imbroglioni politici e degli anticomunisti mascherati.

La situazione regionale
Come detto in apertura, nell'ultimo anno sono state fondate due nuove organizzazioni del Partito in Emilia-Romagna, la Cellula "G. Stalin" di Rimini e l'Organizzazione di Castelvetro di Modena, che si vanno ad aggiungere alla Cellula "G. Stalin" di Forlì, prima storica Cellula del PMLI in Emilia-Romagna.
Fra l'attività della Cellula "G. Stalin" di Rimini citiamo in particolare alcune importanti iniziative:
- i banchini realizzati il 3 e l'11 novembre 2007 in occasione del 90° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre;
- la commemorazione del 125° anniversario della scomparsa di Marx, avvenuta lo scorso 22 marzo a Riccione, dinnanzi al busto del cofondatore del socialismo scientifico;
- il dibattito elettorale astensionista tenutosi proprio in questa sala l'11 aprile;
- la partecipazione alla manifestazione del 1° Maggio a Ravenna con un cartello riportante il manifesto del PMLI su Marx, ripreso a lungo e più volte durante la diretta televisiva.
Queste iniziative rendono bene l'idea della combattività e dell'attaccamento al Partito dei compagni riminesi, che per migliorare ulteriormente il proprio lavoro politico e raccogliere ulteriori successi dovranno concentrarsi principalmente su tre aspetti:
1) fare maggiore gioco di squadra;
2) lavorare sulle questioni locali;
3) migliorare il lavoro giornalistico.
A questi, aggiungo l'invito agli attuali simpatizzanti e amici affinché si stringano ancor di più alla Cellula e la sostengano per quel che possono.
Nessuno deve ritenere finita la propria esperienza politica, nessuno deve ritenersi inutile nella lotta per il socialismo.
Un vero comunista, cioè un marxista-leninista, si batte con tutte le sue forze fino all'ultimo suo respiro, dando tutto se stesso alla causa del socialismo; indipendentemente dalle sue forze e disponibilità e dalla situazione in cui si trova, un marxista-leninista è tale solo se vive tutta la sua vita, da quando ha fatto tale scelta, in tutti i suoi aspetti, da marxista-leninista, servendo il proletariato, il PMLI e la causa del socialismo.
Per abbattere la montagna del capitalismo, al di là della quale splende il sol dell'avvenire, siamo chiamati a un lavoro lungo e faticoso, ma al contempo entusiasmante e pieno di soddisfazioni, ognuno di noi può essere utile anche dando un solo colpo di piccozza, d'altronde la montagna non può alzarsi, e colpo dopo colpo riusciremo a raderla al suolo.
Ovviamente più colpi ognuno di noi riuscirà a infliggere al capitalismo, e prima spianeremo la montagna oppressiva del capitalismo.
Non sappiamo, se riusciremo a vedere oltre a questa montagna, ce lo auguriamo, ma anche se così non fosse, saremo coscienti di aver fatto fino in fondo il nostro dovere e le generazioni future ce ne renderanno merito per sempre.
Un bel colpo per il capitalismo sarebbe riuscire ad aprire una sede del PMLI qui a Rimini, sarebbe la seconda in regione oltre a quella di Forlì, a tal fine invito i compagni riminesi ad allargare la ricerca oltre questa struttura, dove il posto potrebbe liberarsi tra poco ma anche tra molto tempo, come potrebbe non liberarsi mai, bisogna quindi guardarsi intorno e valutare se vi siano altre soluzioni che rispondano alle nostre esigenze, e che possano trovare realizzazione in breve tempo e a condizioni accettabili.
Di sicuro abbiamo scavato una bella buca nella montagna del capitalismo, fondando l'Organizzazione di Castelvetro di Modena, grazie al giovane ed esemplare compagno Federico, sotto la cui direzione sta lavorando bene sui vari fronti nella quale è impegnata, principalmente nel lavoro di massa nel campo studentesco, nel lavoro di propaganda, e in quello giornalistico, riuscendo a coinvolgere anche i simpatizzanti e gli amici.
Quella del coinvolgimento dei simpatizzanti e degli amici, a tutti i livelli, tranne ovviamente la vita interna del Partito, è elemento indispensabile per il radicamento e lo sviluppo del PMLI.
I simpatizzanti non vanno però coinvolti solo nel lavoro pratico, ma anche in quello ideologico e politico.
Esemplare è stata l'Organizzazione di Castelvetro che nell'ultima tornata elettorale è stata l'unica in regione a costituire una squadra di propaganda dell'astensionismo marxista-leninista per le elezioni politiche dell'aprile scorso, di cui hanno fatto parte militanti, simpatizzanti e amici.
Molto buona è la produzione giornalistica, con corrispondenze puntuali e corrette, nonché nel lavoro studentesco in base alla situazione specifica e alle forze disponibili.
Come già detto l'Organizzazione di Castelvetro è diretta dal compagno Federico, che è un giovane combattivo, preparato ideologicamente e politicamente, e che sta crescendo molto alla scuola del Partito, per capirlo basta leggersi il commento sui 6 inviti del Segretario generale ai giovani militanti del PMLI, quello sul discorso del Segretario generale in occasione del 31° anniversario della fondazione del PMLI, e l'intervento, non letto, all'assemblea del PdCI a Pavullo sulla Costituzione, pubblicati rispettivamente sui nn. 47 del 2007, 16 e 25 del 2008 de Il Bolscevico.
Il compagno Federico è un esempio per i giovani che vogliono un mondo più giusto, senza guerre e oppressione, ma non sanno come farlo, una dimostrazione di ciò che possono fare i giovani figli del popolo se si uniscono al marxismo-leninismo-pensiero di Mao e al PMLI, e una conferma della grande fiducia che il PMLI ripone nelle nuove generazioni.
Infine la Cellula "G. Stalin" di Forlì, che incentra la sua attività nella lotta contro la giunta locale, e non perde occasione per denunciare l'operato antipopolare di questa a favore della borghesia con articoli, comunicati stampa e volantini.
Esempio ne è la battaglia, ancora in corso, contro le ronde cittadine, sia quelle comunali che quelle dei fascisti di AN.
Un altro fronte di lotta è quello antifascista, contro lo spazio che viene concesso ai fascisti, in particolare a Predappio, dove la giunta di "centro-sinistra" si è fatta promotrice di un'Associazione di città legate al ventennio mussoliniano per sfruttare il turismo fascista, che porta inevitabilmente a una rivalutazione e riabilitazione del fascismo, funzionale alla terza repubblica neofascista.
L'attività della Cellula forlivese appare evidente anche dagli articoli presenti in buona quantità sulle pagine de Il Bolscevico.
Fondamentale è l'aiuto politico e organizzativo dei simpatizzanti e degli amici locali, ma anche economico per il pagamento dell'affitto della sede, a cui partecipano anche militanti e simpatizzanti delle altre città dell'Emilia-Romagna.
In regione dobbiamo registrare anche la chiusura dell'Organizzazione di Piacenza, che di fatto però attiva non lo era mai stata.
Non ce ne facciamo un problema, sta nella dialettica delle cose, come fa il contadino con l'albero anche i marxisti-leninisti devono potare i rami e diradare i frutti a più riprese, curando invece i frutti migliori, sostenendo quelli che ci sembrano buoni ed eliminando quelli che rischiano di rovinare anche gli altri e costituiscono un peso per l'intera pianta.
Solo così potremo avere un buon raccolto, solo così potremo far crescere dei buoni militanti e costituire delle buone Organizzazioni di Partito.
Condizione per far crescere il PMLI come un albero forte e rigoglioso, è che tutte le Organizzazioni del Partito rispettino scrupolosamente il principio fondamentale del centralismo democratico e applichino la parola d'ordine: "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare".
Anche i simpatizzanti sono invitati a fare altrettanto, se vogliono dare un contributo importante al radicamento e allo sviluppo del PMLI nella nostra regione.
E possiamo dire che in linea generale è così, anche se si può migliorare ancora molto.
Ad esempio le elezioni politiche del 13-14 aprile hanno visto i militanti e i simpatizzanti dell'Emilia-Romagna del PMLI impegnati a fondo nella battaglia elettorale astensionista, nel propagandare con entusiasmo e determinazione l'astensionismo marxista-leninista come voto per il PMLI e il socialismo.
Questo ha permesso di influire nel risultato elettorale ampliando e qualificando l'astensionismo, compiendo in questo modo un lavoro fondamentale per elevare la coscienza politica e antiparlamentare delle masse astensioniste.
Il lavoro giornalistico sta migliorando, le corrispondenze dalla Regione arrivano in discreta quantità e buona qualità, si segnalano in questo in particolare la Cellula "G. Stalin" di Forlì, l'Organizzazione di Modena e anche i simpatizzanti della provincia di Parma.
Questo è già un buon risultato, migliore del passato, ma è necessario che anche dalle altre città dove siamo presenti con militanti, simpatizzanti e amici, arrivino un maggior numero di corrispondenze.
Il lavoro giornalistico non va sottovalutato, non è un di più, ma una parte fondamentale del nostro lavoro politico, perché ci permette di studiare e affrontare le problematiche locali, di denunciare le antipopolari amministrazioni borghesi e di elaborare una linea marxista-leninista per risolvere i problemi delle masse che più ci stanno vicine, guadagnando così fiducia, consenso e sostegno.
Al fine di approfondire e sviluppare l'attività giornalistica invito i compagni dell'Emilia-Romagna, che essi siano militanti, simpatizzanti o amici, a inviare al nostro giornale almeno una corrispondenza ogni mese, su questioni locali, dalle loro rispettive città.
Ovviamente non bisogna scrivere tanto per farlo, ma non è certo la materia prima che manca, le giunte comunali e provinciali fanno a gara per tagliare i servizi, costruire inceneritori e discariche invece di puntare sulla raccolta differenziata, tartassare le masse con balzelli e provvedimenti antipopolari, sperperare soldi pubblici; i problemi delle masse delle nostre città sono molteplici, dai più piccoli ai più grandi, e non è difficile, se ci guardiamo un po' attorno, cogliere degli spunti per le nostre corrispondenze.
Tutti possono partecipare al lavoro giornalistico, indipendentemente dalle proprie capacità e conoscenze tecniche, ci penserà la Redazione centrale, eventualmente, a limitare e aggiustare le corrispondenze.
Un discorso specifico va fatto anche per il lavoro sindacale, attraverso il quale il PMLI viene a contatto con la sua base naturale, cioè la classe operaia e i lavoratori.
Quello sindacale è un fronte particolarmente difficile, perché la borghesia è ben cosciente della potenziale forza della classe operaia, e della sua capacità naturale di attrarre a sé le altre classi vicine, e si da un gran da fare tramite anche i sindacati confederali diretti dalla "sinistra" borghese, per depotenziare i lavoratori impantanandoli nel collaborazionismo di classe.
Esempio lampante ne è la trattativa sulla riforma del modello contrattuale che vede Cgil, Cisl e Uil complici nello smantellamento del contratto collettivo nazionale di lavoro quale forma di difesa unitaria dei diritti dei lavoratori, indipendentemente che essi siano del Nord, del Centro o del Sud, che lavorino in una piccola o grande fabbrica, e che siano impegnati in lavori diversi.
Sono le avvisaglie, peraltro non nuove, del sindacato unico, collaborativo e cogestionario della terza repubblica neofascista.
Per fare un buon lavoro sindacale bisogna conoscere a fondo e far proprie la tattica e la strategia sindacale del PMLI, per questo è necessario utilizzare come bussola la linea del Partito espressa e delineata nel documento dell'Ufficio politico del PMLI del 6 febbraio 1993 "È ora di costruire dal basso un grande sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori", le indicazioni specifiche contenute nelle Coordinate del lavoro politico e di massa del PMLI, i documenti della Commissione per il lavoro di massa e gli articoli specifici che vengono pubblicati su Il Bolscevico.
A parte il lavoro di massa, che va condotto in prevalenza non apertamente come militanti o simpatizzanti del PMLI, nella nostre attività dobbiamo sempre cercare di dare massima visibilità al Partito.
Il modo migliore è senza dubbio l'allestimento di banchini del PMLI, che ci permettono anche di avere un rapporto diretto con le masse.
Nel periodo tra la quarta e la quinta riunione regionale ne sono stati realizzati diversi: quelli in occasione del 90° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre il 3 e l'11 novembre scorsi dalla Cellula "G. Stalin" di Rimini e il 3 novembre dalla Cellula "G. Stalin" di Forlì, che ne ha realizzato uno anche il 22 dicembre in occasione del 128° anniversario della nascita di Stalin, e un altro ancora che si è tenuto a Ravenna il 28 luglio scorso grazie ad un simpatizzante locale.
L'organizzazione di banchini è ancora molto limitata, dobbiamo sforzarci di allestirne un maggior numero, e a tal fine rivolgo un invito alle Organizzazioni e alle Cellule, ma anche ai simpatizzanti e agli amici, a tenere nelle proprie città almeno un banchino entro la fine del mese di ottobre, e se possibile un altro entro la fine dell'anno.
Naturalmente vi è tutta la disponibilità e supporto politico e organizzativo da parte del Partito e del Responsabile regionale, è pensabile anche che alcuni compagni, militanti e simpatizzanti, tenendo comunque presenti le proprie priorità politiche locali e non, possano spostarsi nelle città più vicine per sostenere tali iniziative.
Circa il lavoro di propaganda voglio ringraziarvi tutti, militanti e simpatizzanti, per le puntuali e generose affissioni dei manifesti del PMLI, per ultima in ordine di tempo, quella degli splendidi manifesti per la campagna di proselitismo 2008 che lanciano il 5° Congresso nazionale del PMLI.
Per quanto riguarda il lavoro di massa, oltre all'attività nelle scuole e nel sindacato vi è quella nei comitati locali, come ad esempio quella, al momento sospesa, dei marxisti-leninisti forlivesi nel comitato contro l'inceneritore, e dei simpatizzanti della provincia di Parma nel locale Comitato antifascista costituitosi lo scorso dicembre e al quale, grazie a loro, il PMLI vi partecipa ufficialmente.
La nostra partecipazione ai comitati di lotta deve essere sempre attiva e propositiva, non dobbiamo andare a rimorchio degli altri ma dare battaglia alle idee e iniziative sbagliate e fuorvianti, mettere in evidenza la contraddizione principale e invitare alla lotta aperta e di piazza.
Nel Comitato antifascista di Parma dobbiamo legare alla necessaria difesa della memoria storica antifascista, la battaglia al governo del neoduce Berlusconi quale erede e continuatore della dittatura fascista di Mussolini, e nel complesso alla lotta contro la terza repubblica neofascista, sulla quale il Comitato si dovrebbe esprimere.
Non sarebbe male, in questo come negli altri comitati e organismi di massa portare Il Bolscevico quale fonte di informazione sui temi in questione.
Infine voglio sottolineare l'importanza delle iniziative che puntualmente il PMLI.Emilia-Romagna tiene a Cavriago per commemorare l'anniversario della scomparsa di Lenin, dinanzi al busto del grande maestro del proletariato internazionale.
Il PMLI è l'unico Partito che commemora pubblicamente Lenin a Cavriago, questo lo qualifica ulteriormente quale autentico e unico Partito comunista nel nostro Paese, e anche la stampa locale se ne è accorta e vi riserva puntualmente un discreto spazio.
Un profondo ringraziamento lo rivolgo al compagno Marco di Cesena, che oltre al sostegno politico, organizzativo ed economico in particolare alla Cellula "G. Stalin" di Forlì, ha realizzato le immagini video della commemorazione di Lenin dello scorso gennaio a Cavriago, della partecipazione del PMLI alla manifestazione del 17 febbraio a Vicenza contro il raddoppio della base Usa al Dal Molin, e a quella nazionale del 1° Maggio a Ravenna, e sta riprendendo anche questa riunione regionale, un ottimo esempio di cosa voglia dire mettersi al servizio del Partito e contribuire con le proprie capacità e caratteristiche alla costruzione di un grande, forte e radicato PMLI.
Un ringraziamento va anche all'amico Patrizio, fotografo professionista, che ha realizzato i servizi fotografici delle suddette commemorazione di Lenin e manifestazione a Ravenna.
Care compagne e cari compagni, il periodo che abbiamo davanti si presenta alquanto duro per le masse popolari e lavoratrici del nostro Paese, e anche della nostra regione dove già da tempo è svanita l'illusione, propagandata dalla borghesia e dai revisionisti, di trovarsi in una "isola felice", ovviamente vi sono regioni in cui le masse se la passano anche peggio, e pensiamo in particolare al nostro super sfruttato e martoriato Mezzogiorno, ma questo non vuol dire che la scure del regime neofascista, ieri in mano al dittatore democristiano Prodi e oggi al neoduce Berlusconi, non stia calando in modo pesante anche sulle teste degli emiliano-romagnoli.
Il regime neofascista ha già fatto vedere chiaramente come vuole risolvere i problemi, da esso provocati, della povertà, del precariato, del degrado: con l'emarginazione, la repressione, il controllo poliziesco e alimentando il razzismo e lo squadrismo fascista, organizzando le famigerate ronde che tanto somigliano alle squadracce fasciste che imperversavano durante il ventennio mussoliniano.
Di tale politica neofascista ne è espressione la giunta comunale bolognese guidata dallo sceriffo Cofferati, che ha attuato un vero e proprio "regime di polizia" con leggi speciali per chi trasgredisce all'ordine costituito.
Denunce, sgomberi, botte e galera per i poveri, gli emarginati, gli sbandati, i rom, i mendicanti, i graffittari, per chiunque venga considerato "diverso", fino ai contestatori e agli oppositori politici; libertà per la borghesia di sfruttare, rubare e vivere sulle spalle dei lavoratori, di aggredire, occupare e fare razzia degli altri paesi, e libertà allo squadrismo fascista di agire impunito nelle nostre città ancora bagnate dal sangue dei partigiani, questa è la terza repubblica neofascista di Berlusconi e Veltroni, dei neopodestà alla Cofferati, e alla quale i vari Bertinotti e Rizzo reggono il sacco!
Questo è quello che dobbiamo dire chiaro alle masse delle nostre città affinché non cadano nel tranello della "sicurezza", che nel capitalismo vi può essere solo per la borghesia e non per il proletariato.
Questo è quello che dovremo dire in particolare nei comuni e nelle province dove il prossimo anno si terranno le elezioni amministrative.
Per questa occasione dovremo prepararci bene, partendo già da ora nel denunciare con forza tutto ciò che non funziona o che funziona male, i problemi delle masse, i provvedimenti borghesi e neofascisti delle giunte locali.
In particolare le Organizzazioni e le Cellule dove si terranno le elezioni dovranno preparare dei programmi amministrativi, in cui oltre a dire che tipo di città non vogliamo dovremo dire che tipo di città noi vogliamo, cioè città governate dal popolo e al servizio del popolo.

Il 5° Congresso nazionale del PMLI
Come detto in apertura, questo è l'anno del 5° Congresso nazionale del PMLI, ed è quindi doveroso parlarne alla luce della 8ª Riunione plenaria del 4° Ufficio politico del PMLI, che si è tenuta lo scorso 20 aprile a Firenze, e che ha messo in moto la macchina organizzativa del 5° Congresso.
Una riunione, come ha sottolineato il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, che "rimarrà nella memoria della storia gloriosa del nostro Partito per la correttezza e la lungimiranza delle sue decisioni e per come è riuscita a impostare e risolvere il problema di mettere in sicurezza il Partito nell'immediato e nel futuro".
Il compagno Scuderi ha illustrato le proposte fondamentali da porre all'attenzione dell'assise del PMLI.
La prima riguarda le misure per garantire la continuità e il futuro marxisti-leninisti al Partito, in particolare per quanto riguarda la direzione fino al massimo livello.
La seconda riguarda l'adozione delle tesi congressuali sulle quali si svolgerà il dibattito congressuale, a partire dai Congressi di Cellula.
La terza proposta fondamentale riguarda gli emendamenti allo Statuto per conformarlo alle nuove necessità politiche e organizzative del Partito, sottolineando che "I principi e la struttura dello Statuto rimangono però immutati. Quello che viene cambiato è ispirato e conforme a essi".
"Poiché noi non vediamo altra via di uscita dal capitalismo e dall'incombente terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, poiché oggi più che mai è necessario proporre al proletariato il suo obiettivo storico, che è il socialismo e la conquista del potere politico - ha detto Scuderi - il 5° Congresso non può che svolgersi sulla base della seguente parola d'ordine: Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista".
Vi sono tutte le condizioni affinché venga celebrato un grande e vittorioso Congresso, quanti più saremo, tanto più ci aiuterà a far diventare il PMLI un Gigante Rosso anche sul piano quantitativo e organizzativo.
Una necessità storica, essenziale per la svolta rivoluzionaria della lotta di classe in Italia.
Dovremo quindi spingere, darci da fare per portarvi nuove compagne e nuovi compagni che come noi vogliono il socialismo e sono disposti a battersi sotto le bandiere dei Maestri e del PMLI.
È la scelta che ci auguriamo vogliano compiere tutti i fautori del socialismo che ci conoscono, a partire dai simpatizzanti oggi presenti.
Sarebbe un peccato che chi conosce il Partito, o lo conoscerà nel frattempo, si facesse sfuggire un'occasione irripetibile come questa.
In occasione del 31° anniversario della fondazione del PMLI, il compagno Giovanni Scuderi ha detto:
"Nel fuoco della lotta di classe, il PMLI è divenuto un Gigante Rosso. Ma solo nella testa, grazie alla sua ideologia, linea politica e piattaforma rivendicativa. Il corpo infatti è ancora quello di un nano, considerando il numero dei militanti e delle organizzazioni del Partito. Dobbiamo quindi decuplicare gli sforzi affinché il corpo sia proporzionato alla testa.
Questo richiede che tutte le istanze e i militanti del Partito diventino dei punti di riferimento riconosciuti e stimati dalle masse del proprio ambiente di lavoro, di vita e di studio. Determinante è la conoscenza della realtà concreta in cui si opera. Infatti la pratica dimostra che non è sufficiente la conoscenza del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea del Partito per ottenere dei risultati nel proselitismo e nel lavoro di massa. Occorre assolutamente conoscere la propria situazione concreta e intervenire sui problemi concreti delle masse cui facciamo parte.
Il segreto del successo sta nelle parole d'ordine conosciute e già sperimentate, cioè: Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare. Applicare i tre elementi chiave e le quattro indicazioni per radicare il PMLI.
Qualunque sia la situazione personale dobbiamo sempre tenere al primo posto il Partito e la causa".
Queste sono le coordinate che dobbiamo seguire per non perderci, percorrere sicuri la strada della costruzione di un grande, forte e radicato PMLI e arrivare alla meta finale della conquista del socialismo e del comunismo.
Ognuno di noi, assolvendo ai compiti affidatigli dal Partito, può scrivere una pagina importante di questa impresa.
Nessuno ci costringe a studiare, a togliere spazio e tempo al riposo, allo svago, e a sacrificarci anche economicamente, ma per un marxista-leninista non vi è nulla di più bello ed entusiasmante che dare tutto se stesso per la causa del socialismo.
Noi la pensiamo come Mao, che all'età di 63 anni scrisse in una poesia: "Non mi importa delle raffiche del vento e dei colpi dell'onda, ciò è molto meglio che passeggiare ozioso in un giardino".
Diamoci dentro allora, sfidiamo a testa alta le "raffiche di vento" e i "colpi dell'onda", spianiamo la montagna del capitalismo che opprime il nostro popolo e si nutre della fatica, dei sacrifici e sangue altrui, al suo posto sapremo costruire un mondo nuovo e più giusto.
Per questo, dobbiamo lavorare sodo per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso!
Per questo, dobbiamo conquistare al PMLI tutti i fautori del socialismo!
Avanti, con tutte le energie, l'entusiasmo e l'amore di classe che possediamo, verso il 5° Congresso nazionale del PMLI!
Lottiamo contro il regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista!
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista.
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

25 giugno 2008