L'accusa della Procura di Napoli è di truffa e peculato
Bufera giudiziaria su giunta Caldoro e consiglio regionale
Tra i 57 indagati anche alcuni parlamentari del PDL e del PD

Dal nostro corrispondente della Campania
Si sarebbero appropriati di circa due milioni di euro a fini privati: questa la gravissima accusa avanzata dalla Procura di Napoli nei confronti di ben 57 consiglieri regionali che dovranno spiegare a giorni ai pubblici ministeri partenopei eventuali responsabilità, in assenza di una documentazione, su alcune spese "fuori controllo" a danno delle masse lavoratrici e popolari della Campania.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e svolta dal pubblico ministero Giancarlo Novelli, riguarda uno dei filoni di indagine sul presunto uso improprio dei fondi corrisposti a gruppi consiliari o a singoli consiglieri. Gli avvisi di garanzia emessi lo scorso 3 luglio si riferiscono alle somme di denaro corrisposte nel biennio 2010-2012 nell'ambito dei "fondi per il funzionamento dei gruppi".
Secondo l'ipotesi accusatoria gli indagati si sarebbero appropriati delle somme non utilizzandole per spese legate all'attività istituzionale, ma per spese futili, tra cui una tintura per capelli, cialde di caffè e cene private, giocattoli e sostanziosi pranzi al ristorante. Un vero e proprio scempio di denaro pubblico da parte dei politicanti borghesi che vanta precedenti recenti e tristi come quello della Regione Lazio e della Lombardia.
Tutti i partiti che siedono a S. Lucia sono stati colpiti dai provvedimenti della Procura napoletana che vuole vederci chiaro sulla destinazione dei soldi pubblici, "incassati", secondo gli organi inquirenti, per fini personali e non per attività istituzionali. I consiglieri regionali, dal PDL al PD, non paghi del loro già eccessivo stipendio, avrebbero chiesto i rimborsi regionali per pagarsi ogni sorta di spesa personale, dai caffè agli aperitivi, ai vini pregiati alle cene sushi, ai computer, ai tablet, orologi e ad acquisti vertiginosi per la loro cura personale. Nell'inchiesta sono coinvolti anche i rappresentanti dell'IdV di Di Pietro mentre spicca in modo scandaloso, tra gli indagati, l'ex consigliere ed ex-PRC, passato poi al PDE, il falso "comunista" e falso paladino dei senzalavoro napoletani Corrado Gabriele che avrebbe sperperato la bellezza di 14.384,52 euro in cosiddette "sue attività" istituzionali.
I destinatari del provvedimento per questi magnacci della politica borghese campana sono addirittura 53, tra cui va segnalato uno dei delfini dell'attuale presidente della Regione, Stefano Caldoro, PDL, Gennaro Salvatore, capogruppo del "Nuovo Psi-Caldoro Presidente", che ha "gestito" un valore complessivo di 93mila euro. Tra gli indagati anche alcuni parlamentari ed ex consiglieri regionali, come Umberto Del Basso De Caro (PD), Domenico De Siano (PDL) ed Eva Longo (PDL). Una legge vergognosa, inoltre, permette ai consiglieri indagati, in assenza di una documentazione sulle spese di poter utilizzare i fondi erogati senza che sia obbligatoria alcune presentazione di ricevute; producendo come conseguenza, la difficoltà per i pm di risalire con certezza all'utilizzo del denaro pubblico per fini personali.
Fatti così gravi hanno già visto un precedente lo scorso 22 aprile, quando la Procura di Napoli emise due ordinanze nei riguardi dei consiglieri regionali della Campania Sergio Nappi (arresti domiciliari) e Raffaele Sentiero (obbligo di dimora) - entrambi eletti nella lista Noi Sud - per truffa aggravata. L'inchiesta, anche in quel caso condotta dal pm Giancarlo Novelli e coordinata dal Procuratore aggiunto Francesco Greco, riguardò, addirittura in una forma aggravata, anche l'utilizzo, da parte di Nappi e Sentiero, di fondi pubblici per fini personali.
Anche se non toccato dall'inchiesta direttamente, per ora, il governatore Caldoro cerca di arrampicarsi sugli specchi parlando di una ridicola politica "moralizzatrice" e virtuosa della sua presidenza. Come può negare l'evidenza di fronte alla ruberia così elevata di questa pletora di parassiti che sguazzano nel lusso e nello spreco? Sta di fatto che l'attuale giunta Caldoro, con il codazzo di consiglieri della destra e della "sinistra" del regime neofascista sta attuando una politica fondata sul "magna magna", sull'arricchimento e sui privilegi della classe dominante borghese.
Proprio per questo, per noi marxisti-leninisti campani, sia Caldoro che i suoi compari, compresa la falsa opposizione di "centro-sinistra" si devono dimettere subito!

10 luglio 2013