Inaugurato ad Aielli (L'Aquila) il busto del podestà fascista Letta
Il monumento al fautore delle leggi razziali, zio del sottosegretario alla presidenza e braccio destro di Berlusconi Gianni Letta (PDL), pagato con i fondi per la ricostruzione post-terremoto

Di nascosto dalle masse popolari e dagli antifascisti e senza alcun comunicato alla stampa, la giunta di Aielli, paese terremotato della provincia de L'Aquila, guidata da Benedetto di Censo, lista civica di "centro-destra", con la presenza degli inviati del governo del neoduce, sabato 22 agosto, alle 2 di pomeriggio, ha inaugurato il busto del prefetto fascista Guido Letta, intitolandogli pure la piazza dove è posto.
A scoprire il busto, posto ad una discreta altezza e protetto da un vetro blindato, e la targa, dedicati al gerarca zio del sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, PDL, il senatore Filippo Piccone, il presidente della provincia de L'Aquila Antonio Del Corvo, l'assessore ai lavori pubblici della regione Abruzzo, Angelo Di Paolo, tutti esponenti del PDL, oltre al sindaco di Aielli. "Ragioni di ordine pubblico", si è giustificato quest'ultimo, riferendosi alle giuste manifestazioni di protesta che l'Anpi e gli antifascisti, che attendevano da inizio luglio di conoscere la data dell'inaugurazione, avevano promesso di mettere in campo.
Infatti, le polemiche sull'intitolazione della ex-piazza Risorgimento al gerarca fascista infuriano per due ordini di motivi. Il primo perché si tratta di una decisione revisionista con la quale si tenta di riabilitare un personaggio di un periodo storico sul quale le masse popolari hanno già dato il loro giudizio definitivo.
Il secondo e non meno importante motivo è che questo oltraggio è stato finanziato non solo con fondi pubblici, ma con quelli destinati alla ricostruzione post terremoto del 2009: 20mila euro sottratti alle masse contro la loro volontà e a dispetto delle loro reali necessità.
Le amministrazioni locali non sembrerebbero nuove a questi veri e propri furti dei fondi per il terremoto, che sono stati investiti anche per un convegno sul federalismo (20mila euro), per il campionato del mondo di hockey a Roccaraso (50mila euro), per spese di "comunicazione istituzionale" (50mila euro), per gli eventi del cartellone estivo (70mila euro) e per il premio cinematografico intitolato alla memoria del recentemente defunto attore Pietro Taricone (30mila euro).
In quanto alla scelta del losco personaggio fascista, la giunta si giustifica così: "Va considerato che il dottor Guido Letta, nato ad Aielli il 5 marzo 1889, e morto a Roma l'11 febbraio 1963 è un personaggio storico, in quanto ha ricoperto incarichi prestigiosi come prefetto di sedi importanti per diversi decenni. Per il paese di Aielli è stato un instancabile benefattore per tutta la sua vita...".
L'Anpi risponde: "Non si può non ricordare che il prefetto Letta, nel 1939, fu tra i più esigenti e rigorosi attuatori delle famigerate leggi razziali emanate dal fascismo e causa di deportazione e morte per migliaia di ebrei italiani" e pubblica ciò che scriveva il Prefetto Letta nel 1939, in una ''riservata personale" del 5 luglio 1939, indirizzata ai Fascisti Podestà e Commissari Prefettizi: "L'applicazione rigorosa delle leggi razziali, come era nelle direttive del Gran Consiglio, conduce ad una inevitabile conseguenza: separare quanto è possibile gli italiani dall'esiguo gruppo di appartenenti alla razza ebraica, che, se anche in parte discriminati, restano pur sempre soggetti ad un regime di restrizione e limitazione dei diritti civili e politici. Occorre pertanto favorire nei modi più idonei e opportuni questo processo di lenta ma inesorabile separazione anche materiale. Su queste direttive richiamo la vostra personale attenzione e vi prego di farmi conoscere le iniziative, che d'intesa coi Fasci, prenderete al riguardo e i risultati ottenuti".
Certo è che la scelta della giunta di Aielli ha fatto insorgere i terremotati e gli antifascisti, tanto che il sito istituzionale del Comune è rimasto intasato per diverse ore, quando le masse hanno saputo dell'inaugurazione. Intanto gli antifascisti promettono di contestare la cerimonia di settembre, quando la giunta Di Censo consegnerà al sottosegretario Gianni, nipote del gerarca, la cittadinanza onoraria della città.

5 ottobre 2011