Riarmo bellicista dell'imperialismo italiano che fino al 2026 spenderà 50 miliardi in armamenti
Caccia F-35 e Eurofighter costeranno alle masse 25 miliardi
Una spesa militare che vale quasi quanto la superstangata

Forse nessun aspetto dell'attuale crisi sconcerta come l'ammontare della spesa di riarmo imperialista che si sostanzia in spese militari impressionanti rispetto all'epoca in cui l'esercito era di leva obbligatoria, sospesa quest'ultima nel 2005 proprio con il pretesto di ridurre tali spese.
Considerando il riarmo dell'aviazione si consideri che a partire dal 1998 (governo D'Alema) proseguendo nel 2002 (governo Berlusconi), nel 2007 (governo Prodi) e nel 2009 (governo Berlusconi) sono stati stipulati con l'americana Lockeed altrettanti memorandum d'intesa per acquisire la licenza di costruzione di caccia F-35 nel numero finale di 135 esemplari. Parteciperanno alla costruzione di questi aerei oltre venti industrie italiane tra cui Alenia Aeronautica, Galileo Avionica, Datamat, Otomelara e Piaggio per cui l'Italia si è già obbligata per circa 15 miliardi di euro.
L'aeronautica poi sta già acquistando un centinaio di caccia Eurofighter Typhoon, costruiti da un consorzio europeo, il cui costo attuale è quantificabile in oltre 10 miliardi di euro.
In programma poi il governo intende acquistare 8 aerei senza pilota per un costo complessivo 1,3 miliardi di euro.
Sono in ordine anche 100 nuovi elicotteri militari NH-90 per un costo complessivo di 4 miliardi di euro.
Passando alla marina, l'Italia ha già acquistato 10 fregate FREMM per un costo di 5 miliardi di euro mentre sta per andare in porto (è il caso di dirlo) il contratto d'acquisto di 2 sommergibili con la spesa di un altro miliardo di euro.
Neanche l'esercito vuole sfigurare in questa criminale corsa agli armamenti, in quanto il programma di digitalizzazione del progetto denominato "Forza Nec" per le forze di terra e da sbarco costerà solo per quanto riguarda la progettazione già in atto 650 milioni, mentre la spesa definitiva sarà di circa 12 miliardi di euro.
Questi sono i programmi di riarmo imperialista fino al 2026, e si tratta non di armi di difesa bensì di attacco, anzi di armamenti sofisticati che potranno essere utilizzati anche e soprattutto a grande distanza dall'Italia, in uno scenario militare globale: si è abolito di fatto l'esercito di leva che con la sua preponderante partecipazione popolare sarebbe stato d'intralcio ad avventure imperialiste togliendo l'utilizzo delle armi al popolo con il pretesto che tale modello di esercito costasse troppo e si è costituita invece una cricca militare di professionisti mettendogli per di più nelle mani armi micidiali da utilizzare in tutte le avventure imperialiste.
Solo per gli F-35 e gli Eurofighter la spesa sarà di 25 miliardi di euro, mentre se si considera tutto lo sciagurato programma di riarmo fino al 2026 la cifra sale a quasi 50 miliardi di euro.
Mentre sale la disoccupazione, mentre si chiedono sacrifici ai pensionati e vengono imposti tagli ai servizi più elementari la "sinistra" e la destra borghese e il governo Monti non si preoccupano minimamente di oltraggiare le masse italiane, alle quali viene imposta la superstangata, dilapidando tanto denaro per tale abominevole riarmo imperialista.

14 dicembre 2011