Lo conferma un'inchiesta de "Il Sole-24 Ore"
La Calabria la regione più povera

Se a livello nazionale l'inarrestabile avanzata della povertà e della recessione economica spinge milioni di famiglie a stringere sempre più la cinghia per riuscire a sbarcare il lunario, nel Mezzogiorno e in particolare la Calabria la situazione ha raggiunto livelli a dir poco drammatici.
Secondo un'indagine condotta dal Centro studi sintesi per "Il sole 24 Ore" e basata sulle dichiarazioni dei redditi Irpef, la Calabria è in assoluto e di gran lunga la regione più povera d'Italia.
Dallo studio, che mette a confronto i dati del 1999 con quelli del 2007, risulta che tutte e cinque le province calabresi occupano le ultime posizioni per quanto riguarda il reddito medio pro capite che ogni famiglia ha a disposizione e la relativa perdita del potere di acquisto dei salari nel corso degli ultimi 8 anni.
Un dato drammatico, che segna in maniera netta la debolezza economica e sociale delle province calabresi relegandole agli ultimi posti della classifiche non solo nazionali ma anche a livello europeo e mondiale.
Le cifre evidenziano in maniera netta la difficoltà che si registra in Calabria, con un dato uniforme che non risparmia nessuna realtà. D'altronde, tra i 50 comuni più poveri d'Italia, evidenzia l'indagine, ben 18 sono calabresi, mentre nessun centro compare tra i 50 con il più alto reddito per contribuente. Tra le province il record negativo spetta a Crotone (9.356 euro il reddito per contribuente), mentre tra i comuni spicca il dato negativo di Plati (4.152 euro), il comune più povero d'Italia. Partendo dal dato regionale, la Calabria è ultima con 10.201 euro di reddito medio, ma il dato ancora più drammatico è quello che vede il contribuente medio che ha perso in otto anni il 14% del suo reddito.
Dunque, non solo si guadagna di meno, ma i calabresi sono anche quelli penalizzati di più dalla svalutazione del denaro. Rispetto al dato analizzato per "Il Sole" in ogni singola provincia, la maglia nera spetta a Crotone (9.356 euro) con una variazione in otto anni pari a meno 18,7%. Dati critici che valgono l'ultima posizione tra le 107 province italiane. Al penultimo posto c'è Vibo Valentia (9.217 euro il reddito per contribuente, ma con una variazione dal 1999 ad oggi pari a -16,5%. Vibo è preceduta dalla provincia di Cosenza con 9.832 euro di reddito e un meno 13,3%. Subito prima la provincia di Catanzaro con un reddito medio che supera i dieci mila euro (10.907) e una diminuzione del potere di acquisto rispetto al 1999 pari al 13,2%. Tra le cinque province calabresi quella che sta un po' meglio è Reggio Calabria con 10.756 euro di reddito e una diminuzione del potere di acquisto pari al 13%. Rispetto ai comuni calabresi, lo schema che emerge dall'indagini del Centro studi sintesi resta preoccupante. Diciotto comuni compaiono nella classifica dei più poveri. Si tratta di Platì, il comune più povero d'Italia (4.152 di reddito e un -26,8%), quindi Verbicaro, Torre di Ruggiero, Fabrizia, Nardodipace, Papasidero, Mammola, Grotteria, Centrache, San Pietro in Amantea, Umbriatico, Pizzoni, Dinami, Plataci, San Lorenzo Bellizzi, Simbario, Vallelonga e Laino Castello.
Un lungo elenco che abbraccia moltissimi comuni di tutte e cinque le province a conferma di un impoverimento progressivo e molto diffuso.

24 settembre 2008