Calderoli vuol vietare per legge il partito comunista

Modificare la Costituzione per attuare il federalismo e il presidenzialismo, e già che ci siamo vietare anche per legge il partito comunista. È quanto ha proposto il fascioleghista Calderoli, coordinatore delle Segreterie nazionali della Lega Nord e vicepresidente del Senato: "Per il bene di tutti - ha dichiarato - sarà necessario porre mano alla Costituzione e, oltre che ad altri punti, mettere mano anche alla dodicesima disposizione finale transitoria aggiungendo, alla dicitura: 'è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista', anche le parole: 'e comunista'. Perché è evidente che chi viene oggi al Nord a cercare di abbindolare il popolo rientrerebbe nella riformulazione della sopraccitata dodicesima disposizione". A parte il fatto che la Lega neofascista, razzista e secessionista di Bossi e Calderoli è proprio una delle forme sotto cui si è ricostituto il fascismo e andrebbe messa lei fuori legge a norma della Costituzione; e a parte il fatto che quel bandito di Bossi si può permettere impunemente di arringare le sue camicie verdi (una variante padana delle camicie nere di Mussolini e delle camicie brune di Hitler) invocando l'insurrezione armata contro lo Stato e la Repubblica unitaria, la proposta di Calderoli è tutt'altro che da prendersi sottogamba, come una delle tante "provocazioni" del castigatore di islamici e allevatore di maiali padano.
E invece, ancora una volta dopo la proposta identica dell'UDC Volonté, tocca assistere al silenzio assordante non solo del PD del neonazionalista e presidenzialista Veltroni, ma anche della Sinistra arcobaleno, che evidentemente non considerano l'equiparazione del comunismo al fascismo e al nazismo come un problema che li riguardi. Nel clima di revisionismo storico e di anticomunismo ormai dilagante, la messa fuori legge di chiunque si professi comunista o anche solo si richiami al comunismo, potrebbe anche essere un'eventualità non tanto ipotetica e lontana, alla quale occorre opporsi con tutte le forze e con la massima fermezza. Già questo sta avvenendo di fatto con la criminalizzazione sistematica della storia del movimento operaio e comunista internazionale e la riabilitazione del fascismo e del nazionalismo patriottardo e interventista, a cui i rinnegati alla Veltroni stanno dando un contributo decisivo. Il recente e vigliacco ripudio della falce e martello da parte dei falsi comunisti del PRC e del PdCI rappresenta allo stesso tempo un cedimento e un incoraggiamento a questa sporca campagna revisionista e neofascista.

2 aprile 2008