Al direttivo provinciale Filctem a Pisa
Cammilli: "lo sciopero generale non è più rinviabile"
Il militante del PMLI difende i lavoratori della Piaggio dagli attacchi dei dirigenti della CGIL e del PD

Redazione di Fucecchio
Continua a rimanere ambigua la posizione della CGIL. In certe dichiarazioni afferma di voler difendere e addirittura estendere i diritti dei lavoratori ma poi nella sostanza concede ancora a Monti e alla Fornero credito e disponibilità. Questo atteggiamento è emerso anche al direttivo provinciale della Filctem (chimici, farmaceutici, elettrici, tessile e abbigliamento) svoltosi alla Camera del Lavoro di Pisa l'8 giugno.
L'intervento del segretario provinciale Del Punta ha gettato lo sguardo sopratutto sulla provincia di Pisa. Anche qui i morsi della crisi si fanno sentire e ci sono grandi aziende come la Saint Gobain (produzione vetri per auto) che si fanno critiche anche se non ci sono licenziamenti. Si perdono invece posti di lavoro nei piccoli calzaturifici e concerie concentrati nel Valdarno inferiore: un vero e proprio stillicidio di posti di lavoro che magari non fanno neppure notizia. La CGIL a Pisa ha organizzato 4 scioperi che hanno coperto tutta la provincia e ottenuto un buon successo nonostante che i lavoratori siano sotto forte ricatto e molti in cassa integrazione. Buono anche il successo nelle elezioni delle Rsu dove la CGIL, in questa categoria, ha ottenuto ovunque la maggioranza.
Il compagno Andrea Cammilli nel suo intervento ha puntato il dito sulla politica del banchiere liberista Monti che in pochissimo tempo ci ha mandato in pensione a 70 anni, ha resuscitato l'ICI tramite l'IMU e con il pareggio in bilancio obbligatorio giustifica le stangate ai lavoratori, pensionati e masse popolari. Di fronte a questo e tanto altro la CGIL dimostra di non avere intenzione di dare battaglia fino in fondo e d'indire lo sciopero generale. La Camusso lo aveva promesso entro la fine di maggio. "Che fine ha fatto?" ha chiesto il compagno ai dirigenti locali, "vi sembra forse che non ci siano le motivazioni?". C'è malcontento tra i lavoratori e anche nel direttivo nazionale comincia ad allargarsi il numero di coloro che ritiene la posizione della Camusso troppo "morbida" verso il governo.
Cammilli ha poi difeso i lavoratori della Piaggio dalle critiche di alcuni interventi. La CGIL sulla stampa li ha attaccati in modo vergognoso perché la Rsu-FIOM è su posizioni più avanzate sull'articolo 18 ed è intransigente su Monti. Riguardo alle critiche al PD fatte dai lavoratori, si può capire la suscettibilità dei dirigenti locali di quel partito ma nessuno può negare il voto favorevole del PD alla controriforma Monti-Fornero. Questi coraggiosi operai non vanno criticati ma appoggiati.
Nell'intervento di chiusura di un componente della segreteria provinciale è emersa però la malafede e l'arroganza di alcuni funzionari. Difatti la Rsu-FIOM Piaggio e i suoi leader sono stati dipinti come "persone velleitarie" e "vecchie conoscenze" che penserebbero solo a mettersi in mostra facendo del male ai lavoratori. Addirittura li ha invitati a "levarsi di culo", "ma non lo faranno perché senza la CGIL non sono niente". Poi ha proseguito velenosamente verso i lavoratori, invece che verso il governo, dicendo che agli scioperi da loro indetti aderiscono poche persone indicando persino il numero preciso tanto che a un certo punto Cammilli lo ha interrotto chiedendogli: "che li hai contati uno a uno?".

13 giugno 2012