Nessun candidato a consigliere comunale e alle municipalità di Napoli rappresenta lontanamente il proletariato e le masse popolari
Una masnada di fascisti, borghesi, pescecani, rinnegati del comunismo e voltagabbana
Decine di transfughi bassoliniani arricchiscono la lista della casa del fascio che sostiene il PDL Lettieri
Tutte le liste unite per recuperare gli astensionisti


Redazione di Napoli
Con il deposito delle liste di candidati da parte della "sinistra" e della destra del regime neofascista e delle loro appendici, era cominciata la tornata elettorale che vede coinvolti ben 8 mila aspiranti, divisi in ottanta liste, ad una poltrona di consigliere comunale o di municipalità. Un esercito che non rappresenta, al pari dei candidati a neopodestà di Napoli, il proletariato e le masse popolari ma soltanto la borghesia costituita da vecchi e nuovi fascisti, imprenditori pescecani, rinnegati e traditori del comunismo, trotzkisti e rottami degli anni '70.
Particolarmente interessante è il dato dei voltagabbana che hanno cambiato casacca e sono passati da destra a "sinistra" ma soprattutto dalla "sinistra" borghese alla destra. Clamoroso il passaggio di decine di rinnegati del comunismo, dei quali molti vicini a Bassolino, alla lista del PDL Lettieri: si pensi a Antonio Napoli, ex dirigente del PCI poi segretario regionale del PDS e regista della prima campagna elettorale dell'ex governatore della Campania, poi nello staff del governo D'Alema. A questi si aggiunge Paolo Iannelli, figlio dell'ex senatore PCI Iannelli, che ha presieduto l'assemblea di apertura della campagna elettorale di Lettieri affermando che "Lettieri è il nuovo, è il candidato di rottura, servono persone per cambiare Napoli e Lettieri lo è".
Altro bassoliniano storico passato nelle liste del PDL è Alessandro Pulcrano, ex PCI-PDS-DS in consiglio comunale con Bassolino neopodestà. D'altronde non è un caso che a curare l'immagine di Lettieri per la campagna elettorale sia l'ex PCI e dalemiano Claudio Velardi, già assessore al turismo e ai beni culturali della giunta Bassolino, prima di diventare consulente strategico della campagna elettorale della fascista Renata Polverini come governatrice del Lazio. Da registrare nelle liste dei sostenitori del candidato voluto fortemente dal neoduce Berlusconi vi sono anche due plurinquisiti come il fascista Marco Nonno (che ha in corso un processo per devastazione) e Achille De Simone (ex PdCI, poi assessore per la casa del fascio a Cercola, ora candidato con la lista del DC Pionati), quest'ultimo arrestato nell'ambito di una indagine sul clan Sarno.
Praticamente spaccate in vari tronconi le quattro liste che appoggeranno il candidato per la "sinistra" borghese, Morcone, visti i mugugni dell'area che fa capo al "vincitore" delle primarie, il bassoliniano Andrea Cozzolino, poi escluso dallo stesso PD per brogli e accuse di contiguità con ambienti camorristi. Nella lotta interna per le candidature la spuntano quasi tutti i consiglieri comunali uscenti, come il presidente del consiglio comunale, Leonardo Impegno, ultrariformista e ultraopportunista, fedelissimo della DC Iervolino che invece osteggiò quando era un giovane militante del PCI revisionista e l'ex neopodestà era ministro della Pubblica Istruzione.
Tra gli altri candidati l'avvocato Angelo Pisani (per Pionati, ma fedelissimo del neoduce Berlusconi), l'ex DC Wurzburger (PD), l'ex democristiano Venanzoni (PD), il fascista Gianfranco Vestuto (Lega Sud che appoggia Lettieri), i trotzkisti doc Francesco Minisci e Enzo Sansone (Sinistra e Libertà), l'imprenditore della pizza Gino Sorbillo (Napoli riformista in appoggio a Morcone) e quello dell'edilizia Stanislao Lanzotti (PDL).
Tra i candidati a sostegno dell'ex pm De Magistris (IDV, ex PCI) l'ex DS Franco Moxedano. Il PRC presenta come capolista l'avvocato trotzkista e femminista Elena Coccia (ex "Quarta internazionale"), subito dopo compare il nome del quasi 70enne Antonio Fellico, vicino a Diliberto, ex PCI, ex FILT-CGIL ed ex SUNIA-CGIL, ma soprattutto presidente uscente della commissione patrimonio del Comune che ha contribuito, prima della fine della giunta antipopolare della DC Iervolino, a far passare un emendamento inaccettabile come quello riguardante la costruzione di ben seicento tra case e appartamenti nel quartiere di Bagnoli, abbandonando così il progetto, da sempre propugnato ipocritamente dal PRC di fare dell'ex-Italsider un'area destinata al verde. I trotzkisti dei CARC appoggiano la candidatura di De Magistris, inserendo alcuni dei loro responsabili nella lista "Napoli Tua", come Fabiola D'Aliesio.
Da segnalare che nelle liste-appendici ai candidati "outsider" alla poltrona di neopodestà, compaiono fascisti storici come Ferdinando Dicè, ma anche rinnegati e traditori del marxismo-leninismo come Francesco Vigorito (entrambi sostengono il destro Di Monda). A questi si aggiungono fascisti riciclati nel cosiddetto Terzo polo come l'avvocato Giovanni Bellerè (FLI), il fascista storico Carlo Di Dato (FLI), ma anche nella lista di Lettieri, come Maurizio Matacena (PDL). Alcuni transfughi vendoliani sono andati a sostenere De Magistris anziché Morcone, come l'ex responsabile dei giovani "comunisti" napoletani Arnaldo Maurino.
I vari tentativi di neorevisionisti e trotzkisti di recuperare l'emorragia di voti a sinistra risponde all'esigenza della classe dominante borghese di evitare a tutti costi che l'astensionismo possa trasformarsi in un pericoloso boomerang per le istituzioni locali in camicia nera. Non è un caso che le agenzie di stampa, al deposito delle liste, abbiano lanciato diversi dispacci tesi ad affermare che le liste presentate sono dirette (da parte della borghesia di "sinistra" soprattutto), a non infoltire ulteriormente le file dell'astensionismo. Una strategia quella dei poli del regime neofascista e delle loro appendici che deve essere respinta con decisione attraverso l'arma dell'astensionismo, votando nullo o bianco oppure disertando le urne per dare un'ulteriore e durissima mazzata ai candidati di regime.

4 maggio 2011