Non è cambiato niente rispetto al governo Berlusconi
La polizia e i carabinieri di Prodi, Amato e Parisi caricano la manifestazione di Bologna contro i Cpt
5 giovani feriti, tra cui due ragazze, e sette denunciati
La parola d'ordine dei manifestanti: "chiudere tutti i Cpt. Governo Prodi, giunta Cofferati, vergogna"
5 giovani feriti, tra cui due ragazze, e sette manifestanti denunciati: è il grave bilancio della brutale repressione operata a suon di manganellate, calci, pugni e lacrimogeni dalle "forze dell'ordine" di Prodi, Amato e Parisi ai danni della manifestazione nazionale contro i Cpt svoltasi il 3 marzo a Bologna.
Il corteo, a cui hanno preso parte circa 12 mila manifestanti, era partito da Piazza Maggiore per raggiungere il Cpt di via Mattei situato all'estrema periferia Est della città.
Lungo tutto il percorso la manifestazione, a cui non hanno aderito i partiti, i sindacati e l'associazionismo di "centro-sinistra" con alla testa Prc e PdCI, è stata caratterizzata da una forte combattività antigovernativa sintetizzata nella parola d'ordine: "Chiudere tutti i Cpt. Governo Prodi, giunta Cofferati, vergogna"; e nei tanti slogan, striscioni e cartelli contro la proposta Amato di "superamento" dei Cpt e di denuncia verso il "governo amico" Prodi accusato di applicare sul fronte dell'immigrazione la stessa politica neofascista e repressiva di Berlusconi.
Gli striscioni e gli slogan gridati erano diretti in maggioranza contro Prodi e Cofferati. Si ricordava inoltre giustamente che la legge che ha istituito i Cpt è stata la Turco-Napolitano, di "sinistra", e non la Bossi-Fini di "destra".
Tutto è filato liscio fino a quando, giunto in via Mattei, il corteo ha tentato di raggiungere le mura di cinta del Cpt per attaccare alcuni striscioni. Al primo accenno di superamento dell'imponente schieramento di polizia e carabinieri schierati a difesa della "zona rossa", il corteo è stato proditoriamente aggredito e immediatamente disperso con una violenta carica delle "forze dell'ordine" che si sono accanite pestando brutalmente decine di manifestanti.
Insomma, il governo di "centro-sinistra", che fino a ieri dall'"opposizione" denunciava la "vergogna dei Cpt" trasformati in veri e propri lager dal "governo di centro-destra", ora si comporta esattamente come Berlusconi e, oltre a perseguire le stesse politiche migratorie, appena viene messo sotto tiro da un movimento di massa, risponde anche coi manganelli e la repressione fascista.
Complice del pestaggio è da considerare anche tutta la stampa borghese asservita al regime neofascista che il giorno dopo si è guardata molto bene dal denunciare le selvagge cariche di Bologna assecondando di fatto l'operato e il comportamento del governo.
Una censura di stampo mussoliniano che, se da un lato, era quasi prevedibile da parte di certi quotidiani ormai diventati il megafono ufficiale del "centro-sinistra", dall'altro lato, ha messo in evidente imbarazzo i cosiddetti "giornali comunisti" Liberazione e Il Manifesto che, pur di non attaccare il governo Prodi, hanno vergognosamente nascosto la notizia della repressione di Bologna relegandola tra le righe delle pagine interne dando invece grande risalto in prima agli scontri di Copenaghen.

7 marzo 2007