A Napoli blindato il quartiere popolare di Fuorigrotta per proteggere la conferenza inter-governativa tra Italia e Germania sull'apprendistato e sul lavoro precario
Violente e indiscriminate cariche poliziesche contro il corteo che contestava la Fornero e il vertice italo-tedesco
Le "forze dell'ordine" del ministro Cancellieri caricano e manganellano i determinati manifestanti che cercavano di sfondare la "zona rossa". Venti manifestanti feriti e cinque studenti denunciati per resistenza a pubblico ufficiale. De Magistris si smarca furbescamente dal governo
Monti, Fornero e De Magistris vanno spazzati via

Redazione di Napoli
Lunedì 12 novembre, verso le 13 da Piazza San Vitale, oltre tremila manifestanti hanno "accolto" la conferenza inter-governativa italo-tedesca sul precariato e l'apprendistato al grido di "Jatevenne!" (Andatevene!), "Cacciamo via il governo dei banchieri". In pochi giorni i movimenti di lotta, gli studenti, i precari e i disoccupati di Napoli hanno organizzato la manifestazione di protesta contro la Marchionne del governo Monti, Elsa Fornero, simbolo della cancellazione dei diritti dei lavoratori, dell'aumento della precarietà, dei tagli lineari alla spesa sociale, in ossequio alla macelleria sociale propugnata dall'esecutivo Monti. La sua presenza è stata considerata una provocazione in una città come Napoli, uno dei maggiori teatri della crisi, dove precarietà, disoccupazione, emigrazione e miseria spadroneggiano senza che neanche le giunte antipopolari De Magistris e Caldoro riescano a fare qualcosa.
Ad aprire il corteo, composto da disoccupati, precari Bros, lavoratori Astri senza salari, centri sociali, studenti medi e universitari, Cobas Fiat di Pomigliano, un grande striscione che recitava "Austerity e Precarietà: Jatevenne" richiamando lo storico slogan dei movimenti sociali e di lotta che hanno caratterizzato le battaglie e le lotte in difesa della salute e dell'ambiente degli ultimi anni. Al combattivo spezzone di apertura del corteo erano presenti, come membri di organismi di massa, compagni di Napoli del PMLI, raggiunti dal compagno Franco Di Matteo proprio nel mezzo delle violente cariche poliziesche.
Le "forze dell'ordine" della gerarca Cancellieri, prevedendo la durissima contestazione, hanno blindato il vertice italo-tedesco fin dalle prime ore del mattino, creando una "zona rossa" ad hoc vietata ai manifestanti. Il corteo, arrivato all'altezza dello stadio S. Paolo è stato bloccato dalle "forze dell'ordine", schierandosi all'incrocio con viale Augusto, nel popolare quartiere di Fuorigrotta. I manifestanti hanno avanzato verso la Mostra d'Oltremare protetti dagli scudi di plexiglass ma una prima carica li ha dispersi con un fitto lancio di lacrimogeni che ha letteralmente diviso i manifestanti in due tronconi. Il primo è ripiegato verso viale Augusto ripercorrendo a ritroso la strada, inseguito dalla polizia e dai carabinieri che continuavano a lanciare lacrimogeni. Un'altra parte si è rifugiata presso il Politecnico dell'Università Federico II. Dopo circa quindici minuti i carabinieri hanno nuovamente caricato in direzione del Politecnico lanciando lacrimogeni verso l'ingresso della sede universitaria. I manifestanti si sono rifugiati all'interno dell'Università e la polizia, dopo aver rastrellato gli ingressi, ha ripiegato all'altezza della Mostra D'Oltremare.
Intanto su Viale Augusto i manifestanti che provavano a ricompattarsi nuovamente in Piazza San Vitale sono stati colpiti da un nuovo e numeroso lancio di lacrimogeni. Dopo circa un'ora i due tronconi di manifestanti si sono riuniti in Via Leopardi, procedendo verso il centro cittadino e lasciando il quartiere di Fuorigrotta attraversando il lungomare di Napoli. Al momento risultano venti feriti tra i manifestanti, uno per una "granata cs", un'arma chimica vietata in guerra, sparata alla cieca, con ferite lacerocontuse alla testa principalmente. Ad un manifestante sono saltati due denti, colpito da un lacrimogeno alla bocca. Cinque studenti sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale.
Il neopodestà De Magistris, molto furbescamente, decidendo di non incontrare la Fornero, ha cercato di tirarsi fuori da ogni responsabilità per la devastante disoccupazione di Napoli, ma ne è oggettivamente corresponsabile. Sia lui sia la Fornero e Monti vanno spazzati via.

14 novembre 2012