Sorprendente appello del presidente venezuelano
Chavez invita le Farc a cessare la guerriglia e a rilasciare tutti i prigionieri

Il presidente venezuelano Chavez è impegnato nella trattativa per la liberazione degli ostaggi detenuti dai guerriglieri colombiani delle Farc, che combattono il regime del reazionario Uribe, ma i suoi sforzi non hanno portato i successi sperati a causa, secondo quanto da lui stesso affermato, "delle pressioni statunitensi e di alcune forze interne colombiane".
Nonostante ciò, lo scorso 8 giugno Chavez si rivolgeva al nuovo leader delle Farc, Alfonso Cano, affermando che "è arrivata l'ora che liberiate tutti gli ostaggi" e senza esigere contropartite. Non rendeva nota la ragione dell'appello ultimativo sugli ostaggi mentre ne lanciava un altro sorprendente: "di questi tempi in America Latina è fuori dal senso delle cose un movimento guerrigliero, bisogna dirglielo alle Farc". E aggiungeva che "i guerriglieri devono sapere una cosa: sono diventati una scusa per l'impero statunitense per minacciare noi tutti. Sono la scusa perfetta. Il giorno in cui ci sia la pace in Colombia, l'impero avrà perso la scusa".
In altre parole invitava i guerriglieri colombiani a deporre le armi, a rinunciare alla lotta armata contro il regime fascista del presidente Uribe. E la ragione sarebbe che fornirebbero in questo modo il pretesto alle minacce e all'intervento dell'imperialismo americano. Come dire che i popoli non dovrebbero ricorrere alle armi e alla guerra di liberazione nazionale che invece di portarle alla vittoria sarebbero causa di controreazioni. La pace che Chavez auspica per la Colombia è quella che consentirebbe lunga vita al regime di Uribe e al suo padrino imperialista americano che non ha certo bisogno di scuse, nel caso manchino se le costruisce da solo vedi l'Iraq, per ingerirsi negli affari interni degli altri paesi.
E questo sarebbe il paladino del socialismo del XXI secolo!

25 giugno 2008