Nel mirino il provvedimento del sindaco leghista che ha scatenato la caccia agli "irregolari"
A Coccaglio gli antirazzisti in piazza contro il "Bianco Natale"
Controlli provocatori della polizia

Oltre 5 mila manifestanti sono scesi in piazza il 28 novembre a Coccaglio (Brescia) per protestare contro il provvedimento anti-immigrati varato dalla giunta comunale di "centro-destra" e battezzato operazione "Bianco Natale" con cui il neopodestà leghista Franco Claretti ha promesso di "iniziare a fare un po' di pulizia" etnica scatenando una vera e propria caccia ai migranti "irregolari": proprio come avveniva con gli ebrei, rastrellati e deportati, durante la dittatura fascista in base alle leggi razziali promulgate da Mussolini.
In testa al corteo un folto gruppo di donne antirazziste, madri e alcune maestre, accompagnate dalle loro bambine e bambini che reggono un eloquente striscione con su scritto "Io sto con gli immigrati e tu?"; a seguire le delegazioni di operai delle fabbriche della zona, senegalesi, maghrebini, indiani, pakistani, cingalesi, mescolati con gli italiani delle associazioni antirazziste, dei sindacati e delle comunità di migranti provenienti da tutto il lombardo-veneto che marciano al grido di "siamo tutti clandestini".
Il corteo è partito dalla piazza della stazione e si è snodato verso la periferia dove la manifestazione è proseguita tra slogan che richiamavano all'unità dei lavoratori e alla lotta contro il razzismo.
Eloquente la latitanza del PD che non ha sottoscritto l'appello antirazzista e non ha aderito alla manifestazione.
Presenti lungo tutto il corteo folte schiere di studenti e di giovani venuti a testimoniare la loro indignazione per questa autentica crociata neofascista, xenofoba e razzista. In segno di solidarietà coi migranti, molte ragazze e ragazzi sono sfilati con la faccia dipinta di nero.
Un boato ha accolto l'affacciarsi dai balconi di una famiglia di immigrati, una madre e due figlie, che hanno risposto con ampi gesti di saluto e ringraziato calorosamente i manifestanti.
Imponente lo schieramento delle "forze dell'ordine" che di fatto hanno blindato per quasi tutta la giornata il piccolo comune bloccando tutte le strade di accesso. Mentre tutti i negozi sono rimasti chiusi.
Alcune centinaia di ragazzi del centro sociale "Magazzino 47" sono stati bloccati dalla polizia alla stazione di Brescia perché volevano contrattare il prezzo del biglietto. Scortati dalla polizia, sono giunti a destinazione con oltre un'ora e mezza di ritardo e alla stazione di Coccaglio sono stati costretti a scendere dal treno uno alla volta guardati a vista dai poliziotti pronti a mettere mano al manganello al minimo accenno di reazione.
Un controllo poliziesco di stampo mussoliniano e provocatorio che si è ripetuto anche alla fine del corteo nonostante il carattere assolutamente pacifico e popolare della manifestazione che si è conclusa senza il minimo incidente grazie soprattutto alla freddezza dei manifestanti che hanno giustamente ignorato le ripetute provocazioni tentate da gruppetti di leghisti.
"L'Italia - ha commentato un immigrato maghrebino al termine del corteo - sta tornando alle leggi razziali, calpestando la Costituzione costruita con il sangue dei partigiani. Si punta sulla caccia al diverso per nascondere l'incapacità di questo governo e la crisi del capitalismo".

2 dicembre 2009