Aggressione squadristica premeditata

L'aggressione squadristica agli studenti romani è stata premeditata. Non occorrono tante prove. Ne basta una, quella delle spranghe tricolori portate da un camioncino bianco fino a piazza Navona. In ciò c'è lo zampino del governo. Altrimenti non si capirebbe come mai la polizia sia intervenuta in ritardo per "bloccare" gli squadristi e abbia fatto passare tranquillamente il camioncino. Evidentemente si è voluto creare ad arte lo scontro "tra studenti" per denigrare il movimento studentesco facendolo passare come un movimento estremistico, violento e antidemocratico. L'obiettivo del governo è quello di dividerlo e disperderlo in modo da avere campo libero nello scempio che sta compiendo nell'istruzione pubblica.
Il movimento studentesco ha mille ragioni da vendere e il PMLI l'appoggia con tutte le sue forze. Il governo Berlusconi ha tutti i torti e il PMLI lo combatterà a fondo finché non sarà abbattuto. Il movimento studenteco difende la scuola e l'università pubbliche, il governo lavora per distruggerle e sostituirle con la privatizzazione dell'istruzione.
La legge Gelmini e la legge 133 ne sono una chiarissima dimostrazione. Bisogna abrogarle. Ma la via referendaria non è quella giusta. Bisogna che le masse, le forze e i partiti democratici e antifascisti scendano in piazza per abbattere il governo del neoduce Berlusconi, prima che completi il piano piduista della terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista. Come minimo, i partiti parlametari della "sinistra" borghese devono rompere ogni contatto e collaborazione col governo finché esso non cancelli le due leggi. Non si può certo aspettare il 2010 quando si svolgerà il referendum sulla legge Gelmini.
In ogni caso il movimento studentesco - rimanendo unito ma isolando e cacciando dal suo seno i provocatori fascisti - e tutte le forze che lo sostengono, in primo luogo il personale docente e non della scuola e dell'università, non devono lasciare le piazze e la lotta contro la privatizzazione dell'istruzione e per la scuola e le università pubbliche. E' in gioco l'avvenire democratico dell'Italia e il diritto all'istruzione dei figli del popolo.

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 30 ottobre 2008