Come siamo arrivati al patto di non aggressione tra l'Unione Sovietica e la Germania
Il "Patto di non aggressione" sovietico-tedesco stipulato a Mosca il 23 agosto 1939, data la situazione che si era venuta a creare alla vigilia della 2a guerra mondiale, fu il risultato inevitabile a cui l'Unione Sovietica dovette ripiegare dopo aver ampiamente appurato che la Francia e l'Inghilterra, che adottavano la politica di "appeasement", cioè di "pacificazione" e di "non intervento" nei confronti della Germania di Hitler, tradivano in pieno le aspirazioni di pace dei rispettivi popoli, cercavano un accordo con Hitler per aizzarlo contro l'Urss e sabotavano con ogni mezzo le proposte per una sicurezza collettiva, tesa a resistere agli aggressori fascisti, di cui l'Unione Sovietica ne era la sola sostenitrice.
Le responsabilità della Francia e dell'Inghilterra nello scoppio della 2a guerra mondiale furono enormi, a partire dai primi anni '20.
Infatti alla fine della 1a guerra mondiale imperialista le potenze vincitrici, Francia, Inghilterra, Usa, Giappone, Italia ecc., procedettero a una nuova spartizione del mondo, delle rispettive colonie e zone di influenza. In occidente furono firmati i trattati di Versailles e di Saint-Germain in base ai quali la Germania, in quanto potenza sconfitta, veniva privata di tutti i suoi territori e delle colonie, la maggior parte delle quali passavano sotto il dominio inglese, e inoltre gli fu impedito di disporre di un esercito regolare, di un'aviazione e di una marina militare.
A partire dal 1924, violando apertamente il trattato di Versailles, gli Stati Uniti e l'Inghilterra diedero piena attuazione al piano Dawes col quale, mediante ingenti investimenti di capitale a breve e a lungo termine da parte dei monopoli americani con a capo le famiglie Du Pont, Morgan, Rockefeller, Lamont ecc., si mirava alla ricostruzione dell'industria pesante tedesca e del suo potenziale bellico-industriale. Tutto ciò era addirittura stato messo nero su bianco nel trattato di Locarno del 1925, di cui Francia, Inghilterra e Usa furono i promotori, e col quale praticamente si dava via libera alla Germania di riarmarsi.
Con l'ascesa di Hitler al potere nei primi anni trenta l'economia tedesca viene reimpostata sul piede di guerra.
Nel 1933 a Roma fu firmato il "Patto di intesa e collaborazione" fra Francia, Inghilterra, Germania e Italia. Lo scopo di questa intesa a quattro era quantomai evidente: organizzare la collaborazione di Francia e Inghilterra con gli stati fascisti e isolare l'Urss, estraniandola da qualsiasi partecipazione alla soluzione dei problemi di politica europea, ponendola da sola faccia a faccia contro gli stati aggressori. A riprova di ciò si veda l'accordo navale anglo-tedesco stipulato il 18 giugno 1935 in base al quale l'Inghilterra permetteva alla Germania di possedere una marina da guerra pari al 35% del tonnellaggio complessivo della marina britannica e quasi pari a quello della forza navale francese. Inoltre alla Germania veniva concesso il diritto di costruire una flotta sottomarina pari al 45% del tonnellaggio posseduto dalla flotta inglese. Tutto ciò rappresentava ancora una volta una brutale violazione del trattato di Versailles.
Ringalluzzito dall'accresciuto potenziale bellico Hitler comincia ad avanzare le sue pretese egemoniche. L'Est europeo ed in particolare l'Urss vengono dichiarati "spazio vitale" per la "nuova grande Germania" nazista che comincia a rivendicare anche all'Inghilterra le sue ex colonie in Medio Oriente e in Africa.
Nel 1934 col benestare di Francia e Inghilterra Hitler firma un trattato di non aggressione con la Polonia fascista dei "Pan". Questo trattato aveva lo scopo di sconcertare i sostenitori della sicurezza collettiva (cioè i governanti dell'Unione Sovietica) e dimostrare che in Europa c'era bisogno non di intese collettive ma di accordi bilaterali in modo da permettere ad Hitler di decidere con chi e quando concludere accordi, contro chi e quando passare all'attacco. Senza dubbio il patto di non aggressione tedesco-polacco fu la prima breccia nell'edificio della sicurezza collettiva il cui bastione era rappresentato dall'Unione Sovietica.
Appena due anni dopo nel 1936 la Germania e l'Italia firmano l'accordo politico-militare "asse Berlino-Roma", noto anche col nome di "Patto d'acciaio" e successivamente, assieme al Giappone, il "Patto antiComintern" o triangolo Berlino-Roma-Tokio.
Dopo questo importante passo, Hitler e Mussolini, mentre l'Italia fascista occupava l'Abissinia sotto gli occhi compiacenti di Francia e Inghilterra, poterono compiere i loro interventi armati contro la Spagna. Intanto sul versante Medio Orientale il Giappone, che già si era impossessato di un vasto territorio della Cina settentrionale, muoveva le sue truppe contro la Repubblica Popolare Mongola e si avvicinava minacciosamente alla frontiere sovietica.
Il fatto che né l'Inghilterra né la Francia, che all'epoca dirigevano la Società delle Nazioni, abbiano mosso un solo dito in difesa della Spagna e dell'Abissinia giovò moltissimo agli stati aggressori che così si apprestavano ad intraprendere nuove campagne imperialiste.
A partire dal 1937 l'Inghilterra, per bocca del suo responsabile agli affari esteri Halifax, propone ad Hitler e Mussolini l'adesione dell'Inghilterra e della Francia all'"asse Berlino-Roma". In base a ciò appare chiaro che sia la Francia che l'Inghilterra erano già al corrente dei piani di Hitler circa l'occupazione dell'Austria, della Cecoslovacchia e della Polonia. Ad ogni modo il colloquio fra Halifax e Hitler del 1937 e successivamente il colloquio fra Hitler e l'ambasciatore britannico in Germania Henderson gettarono le basi per una futura collaborazione tra Berlino e Londra e servirono a spianare ancora di più la strada all'aggressione hitleriana verso i paesi dell'Est europeo.
Infatti nel 1938 i fascisti austriaci aiutati e sostenuti direttamente da Hitler si impossessarono in poco tempo di tutto l'apparato politico austriaco e consegnarono la nazione nelle mani delle belve naziste. L'annessione dell'Austria al III Reich e la conseguente occupazione da parte delle truppe hitleriane costituivano un ennesimo schiaffo da parte di Hitler al trattato di Versailles. Ma nonostante ciò ancora una volta Francia e Inghilterra preferirono insistere nella loro politica di "pacificazione" invece di prestare ascolto all'Urss e agli appelli di resistenza collettiva contro gli aggressori.
L'anello successivo nella catena dell'aggressione tedesca e della preparazione della guerra in Europa fu l'occupazione della Cecoslovacchia. Questo importantissimo passo verso lo scatenamento della 2a guerra mondiale ha potuto essere realizzato da Hitler soltanto con l'appoggio diretto di Francia e Inghilterra. Basta ricordare che già il 19 settembre 1938, ossia appena 4 giorni dopo l'incontro tra Hitler e Chamberlain, i rappresentanti dei governi inglese e francese avevano reclamato dalla Cecoslovacchia la cessione alla Germania delle regioni cecoslovacche abitate dai tedeschi, e in particolare quella dei Sudeti.
La conferenza di Monaco tenutasi fra il 29-30 settembre 1938 tra la Germania di Hitler, l'Italia di Mussolini, la Francia di Daladier e l'Inghilterra di Chamberlain, segnerà la fine dello Stato cecoslovacco, già accordata in precedenza, e aprì le porte all'occupazione nazista. Infatti dopo l'occupazione della Cecoslovacchia avvenuta all'inizio del 1939, Hitler il 21 marzo chiese alla Polonia la città di Danzica e il corridoio polacco. Il 22 marzo costrinse la Lituania a cedere la città e il porto di Klaipeda. Il 23 marzo impose alla Romania un accordo economico col quale l'economia rumena veniva trasformata in una vera e propria riserva di materie prime per il III Reich. Il 6 aprile, sempre del 1939, l'Italia fascista di Mussolini occupava l'Albania. Infine il 28 aprile del 1939 Hitler denunciò il patto tedesco-polacco del 1934 e l'accordo navale del 1935 con l'Inghilterra.
Il vero significato degli accordi di Monaco fu in quegli stessi giorni prontamente denunciato da Stalin il quale, presentando il Rapporto al XVIII Congresso del Partito, affermò che si erano cedute le regioni della Cecoslovacchia alla Germania come compenso per l'impegno assunto di iniziare la guerra contro l'Urss.
Ma nonostante tutto l'Urss continuava con pazienza a richiamare l'attenzione della Francia e dell'Inghilterra sul fatto che la politica di "pacificazione" e di "non intervento" le avrebbe condotte direttamente al suicidio. Ancora una volta dunque l'Urss invita i governi di Londra e Parigi a prendere in considerazione la necessità di una politica di resistenza collettiva all'aggressione, lanciata dall'Urss fin dal 6 febbraio 1933 quando, intervenendo alla Conferenza generale per il disarmo, propose di "definire nel modo più preciso possibile" la concezione di aggressione allo scopo di prevenire qualsiasi pretesto per la sua giustificazione da parte degli Stati fascisti. Tale proposta però non fu mai accettata dalla Conferenza che agiva sotto la direzione della Francia e dell'Inghilterra e a favore dell'aggressione italo-tedesca.
Le trattative anglo-franco-sovietiche iniziarono nel marzo del 1939 e si trascinarono stancamente fino a settembre. Ma fu chiaro fin da subito che l'Inghilterra e la Francia, con l'appoggio dei circoli reazionari degli Stati Uniti, facevano un doppio gioco che mirava all'accordo con la Germania hitleriana allo scopo di dirigerla verso l'Unione Sovietica.
Ma la vigilanza di Stalin, del Partito e del governo dell'Urss sventarono questo infame complotto contrapponendo ai trucchi e agli stratagemmi delle potenze occidentali le sue proposte franche e chiare atte alla difesa della pace in Europa. A tal proposito basta ricordare che al posto di un patto basato sulla mutua assistenza con parità di diritti proposto dall'Urss, Francia ed Inghilterra proposero un patto unilaterale secondo il quale l'Urss era tenuta ad intervenire nel caso in cui la Francia o l'Inghilterra o qualsiasi paese con esse confinanti fosse stato oggetto di un'aggressione mentre se l'aggressione fosse stata diretta contro l'Urss o qualsiasi altro paese con esso confinante Inghilterra e Francia non si assumevano nessun impegno preciso.
Come si vede l'atteggiamento di Francia e Inghilterra era teso a indicare ad Hitler che egli poteva attaccare l'Urss in qualsiasi momento in quanto esse avrebbero mantenuto una posizione di "non intervento". Non solo, ma rifiutando l'aiuto ai paesi del Baltico (Lituania, Lettonia ed Estonia) in caso di aggressione esse indicavano ad Hitler anche la strada per muovere la sua aggressione contro l'Urss. Inoltre Francia e Inghilterra facevano pressioni sulla Polonia affinché essa non accettasse le proposte sovietiche circa la conclusione di un patto di mutua assistenza.
Nello stesso tempo invitavano il governo polacco e quello rumeno affinché non consentissero il passaggio delle truppe sovietiche attraverso il loro territorio qualora l'Urss, in base agli accordi stipulati con altre nazioni occidentali, fosse chiamata a portare il suo aiuto contro gli aggressori.
Così, mentre le trattavie anglo-franco-sovietiche si trascinavano stancamente per colpa delle delegazioni anglo-francesi che ogni volta sollevavano obiezioni e dovevano consultarsi con Londra e Parigi, in quanto non avevano ricevuto dai rispettivi governi le referenze per firmare alcun tipo di accordo, invece le trattative segrete fra Inghilterra e Germania procedevano speditamente, data l'incomparabile importanza che gli inglesi attribuivano a quest'ultime.
Lo scopo delle trattative segrete fra Inghilterra e Germania era quello di raggiungere un vasto accordo commerciale che avrebbe permesso ai due governi di spartirsi vaste zone di mercato e di influenza. Inoltre per quanto riguarda gli accordi politico-militari, oltre al patto di non aggressione, si dava particolare rilievo a quello di non intervento che serviva a delimitare gli spazi vitali delle grandi potenze e in particolare fra Inghilterra e Germania. A tal fine l'Inghilterra dichiarò che qualora gli accordi fossero stati firmati essa avrebbe immediatamente ritirato le garanzie che appena qualche mese prima aveva concesso alla Polonia abbandonandola a se stessa e ponendola faccia a faccia con gli aggressori hitleriani. Allo stesso modo dell'Inghilterra anche la Francia cercava un vasto accordo di alleanza con Hitler dichiarando che a tale scopo il governo francese era pronto a sacrificare il trattato di mutua assistenza concluso con l'Urss nel 1935.
A questo punto non vi poteva più essere alcun dubbio che l'Inghilterra e la Francia non soltanto non avevano intenzione di fare qualcosa di serio per impedire a Hitler di scatenare la guerra, ma anzi facevano tutto il possibile per poter, mediante complotti e intese segrete, mediante provocazioni di ogni genere, aizzare la Germania hitleriana contro l'Urss. In queste condizioni la scelta che si poneva all'Urss era: o accettare a scopo di autodifesa la proposta fatta dalla Germania di concludere un patto di non aggressione, ciò che avrebbe garantito all'Urss il prolungamento della pace per un certo periodo, che poteva essere utilizzato per meglio organizzare la propria forza e respingere l'eventuale attacco dell'aggressore; o declinare la proposta della Germania in merito al patto di non aggressione, ciò che avrebbe permesso immediatamente alle potenze occidentali di coinvolgere l'Urss in un conflitto armato contro la Germania in condizioni assolutamente sfavorevoli per l'Urss e in una situazione di isolamento. In queste condizioni Stalin e il governo sovietico furono costretti a fare la propria scelta e a concludere con la Germania il patto di non aggressione.
(Articolo pubblicato su "Il Bolscevico" n. 34/36 dell'8 settembre 1989)