Vivo congresso territoriale Arcigay a Catania
Applaudito l'intervento di Schembri a nome del PMLI
Lunedì 14 ottobre presso il salone "Russo" della CGIL di Catania si è svolto un vivo e appassionato Congresso Territoriale di Arcigay.
Sono state rinnovate tutte le cariche sociali e approvato il nuovo Statuto. Molti i partecipanti così come vari sono stati gli interventi delle organizzazioni presenti e di esponenti di Circoli Arcigay di altre città. Sono intervenuti l'assessore ai saperi e alla bellezza condivisa del Comune di Catania Licandro (PDCI), il segretario generale CGIL Catania Villari, la segretaria confederale CGIL Palella, il presidente dell'ANPI Catania Sconza, il presidente Plus Onlus Sandro Mattioli, il vice presidente Plus Onlus Pieralli, il compagno Segretario della Cellula "Stalin" del provincia di Catania del PMLI, Sesto Schembri, Iannitti di Catania Bene Comune, Montalto del PRC, Maltese del PDCI, il consigliere regionale M5S Giannina Ciancio, il presidente Arcigay Siracusa Caravini, il presidente Arcigay Reggio Calabria Dattola, il presidente Arcigay Messina Duca, il presidente Arcigay Catanzaro Furfaro.
Accolti con entusiasmo i compagni del PMLI, più volte applaudito l'intervento del suo rappresentante (pubblicato a parte).
Degno di nota l'intervento del presidente dell'ANPI, Santina Sconza, che ha fortemente preso le distanze dalle parole di Beppe Grillo (pur senza nominarlo direttamente) in riferimento all'abolizione del reato di clandestinità.
La deputata regionale del M5S intervenuta in seguito, a nome degli altri deputati siciliani del M5S, nel suo saluto ha affermato: "Grillo ha detto una cazzata, noi ci dissociamo". Bene, se non fosse che poi il qualunquismo e la carenza di basi storiche e ideologico-politiche (se non un neofascismo mascherato) le ha fatto affermare di volere l'unione del popolo a prescindere dal colore politico per il "bene di tutti".
Forte, appassionato, applaudito, l'intervento del presidente uscente (ha preso il suo posto Filippo Alessandro Motta) Giovanni Caloggero. Egli ha, come si legge nel report del Congresso pubblicato sul sito internet di Arcigay Catania, "svolto una analisi macroscopica sugli aspetti della contrapposizione consumatore/non-consumatore che, per certi versi, vanno a sovrastrutturare quella ricco/povero, sfruttatore/sfruttato, capitale/lavoro", "ha esaminato acuni aspetti salienti della valenza sociologica di internet e dei social che rischiano di mettere a repentaglio il valore produttivo del dialogo attraverso la creazione di un luogo senza rischi che ci sottrae la capacità di avere memoria". È in seguito passato a fare un bilancio menzionando alcuni importanti obiettivi raggiunti durante il periodo delle sua presidenza, con l'auspicio di continuare su questa strada: "riuscire ad aprire una sede in un luogo strategico; i corsi delle Gaye Conversazioni di peer education; i cineforum; le feste di socialità e autofinanziamento; l'apertura alla città; 31 convenzioni stipulate con altrettanti esercizi cittadini; la Gay City Map e la formazione per i locali; i corsi tematici su HIV/IST e quelli sulla progettazione; l'adesione a PLUS onlus e l'attenzione migliorata per le tematiche della salute e del benessere della comunità; il Catania Pride 2013 dedicato al tema della salute; le attività nelle scuole; i rapporti con le associazioni (UDU, CGIL; ANPI, Forum Acqua Bene Comune, ILGA, ecc.); le campagne contro il femminicidio e contro il MUOS e per l'acqua pubblica e molte altre attività svolte nell'ottica di una chiusura dell'era delle conflittualità per guardare a una nuova associazione fondata sul vero autentico spirito di volontariato e militanza".

Intervento di Schembri a nome del PMLI al congresso territoriale Arcigay di Catania
Siamo al fianco delle lotte e sosteniamo le rivendicazioni per i diritti Lgbt
Care compagne e cari compagni, care amiche e cari amici,
a nome dei compagni della provincia di Catania del PMLI vi ringrazio sentitamente per il gradito invito, vi rivolgo i miei saluti antifascisti e antiomofobi e auguro pieno successo al Congresso Territoriale Arcigay Catania, Enna e Caltanissetta.
Rivolgiamo la solidarietà militante del nostro Partito in riferimento alle intimidazioni e alle provocazioni subite alla sede dell'Arcigay di Catania e ai suoi militanti. Questi ultimi gravi fatti sono l'ennesima e tragica dimostrazione della fortissima discriminazione culturale, che si aggiunge a quella giuridica e amministrativa, riservata a LGBT dal regime neofascista, sotto il quale ormai viviamo, allo scopo di perpetuare un modello borghese e cattolico di famiglia fondata sulla proprietà privata, l'ereditarietà, la gerarchizzazione interna, la subordinazione della donna e dei figli al marito e al padre. Un modello sancito dalla stessa Costituzione del '48, che legalizza il matrimonio esclusivamente eterosessuale escludendo tutti gli altri tipi di famiglia e le coppie di fatto. Un modello al quale si accoda anche l'amministrazione comunale del democristiano Bianco, sorretta, ricordiamo, da ex-MPA, ex-UDC ed ex fedelissimi di Scapagnini e Stancanelli.
Il PMLI è da sempre a fianco del movimento LGBT e ne sostiene le lotte e le rivendicazioni. "Il Bolscevico", organo del PMLI, è a disposizione anche della vostra stimata Associazione, di cui già pubblica i più importanti comunicati stampa, per raccogliere le vostre denunce e rivendicazioni. Perché noi marxisti-leninisti italiani siamo assolutamente contro ogni ingiustizia sociale, ogni disparità di sesso, ogni atteggiamento omofobo da parte del governo, delle istituzioni, dei gruppi e dei singoli individui. Per noi LGBT devono avere gli stessi diritti politici, sociali e civili di qualsiasi altro cittadino italiano. Siamo per il riconoscimento delle unioni civili e di fatto e dell'uguaglianza giuridica ed economica di tutti i nuclei familiari, comunque costituiti.
Noi non distinguiamo questo o quello sulla base del sesso e dell'orientamento sessuale, bensì sul piano prettamente politico e di classe: democratico o antidemocratico, antifascista o fascista, proletario o borghese. E su questa base ricerchiamo l'unità d'azione con tutti coloro che lottano per il cambiamento sociale e un mondo nuovo.
Allo stesso tempo, nel pieno rispetto dell'indipendenza dell'Arcigay dai partiti politici, ci auguriamo che il movimento LGBT concorra alla caduta del governo Letta delle "larghe intese", della grande finanza, dell'UE, della macelleria sociale e dei manganellatori fascisti. Infatti nulla ha fatto né in tema di diritti civili, inclusa l'insufficiente legge contro l'omofobia approvata dalla Camera lo scorso 19 settembre, né contro il proliferare delle teppaglie fasciste che continuano impunemente ad aggredire lesbiche, gay e transessuali. Non bisogna però illudersi che dopo il governo degli inciuci ci potrà essere un governo in grado di risolvere i problemi delle masse popolari e di LGBT finché perdura il capitalismo, con la sua cultura retrograda e oscurantista. Per noi, l'unica via d'uscita è l'Italia unita, rossa e socialista.
Grazie per l'attenzione.

23 ottobre 2013