Con Marx per sempre


Questo numero monografico del Bolscevico che celebra il 190° Anniversario della nascita di Marx (5 maggio 1818) si apre col bel manifesto che il PMLI gli ha dedicato nella ricorrenza, portandolo, circondato da simpatia, con fierezza nelle piazze e nei cortei che si sono tenuti in questi mesi, e si conclude con una sintetica galleria di fotografie che testimoniano il profondo legame che il PMLI ha col cofondatore del socialismo scientifico e grande maestro del proletariato internazionale.
Noi marxisti-leninisti non consideriamo i cinque grandi maestri del proletariato internazionale dei santi da venerare e sacralizzare in quanto manifestazioni dirette della divinità, come accade in quasi tutte le liturgie religiose, né dei geni o dei superuomini da osannare in quanto manifestazioni della potenza creatrice del super Io, teorie e brodo di coltura di dottrine anarco-individualistiche e nazistoidi. No, noi marxisti-leninisti li chiamiamo grandi maestri perché maestri li consideriamo, maestri che continuano a insegnarci lezioni di straordinaria attualità, quantunque siano fisicamente morti, chi qualche decina di anni e chi oltre centoventicinque anni fa.
Finché furono in vita, Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao furono i massimi dirigenti, amati e riconosciuti, del proletariato internazionale: erano maestri in carne e ossa, i punti di riferimento a cui il movimento operaio guardava per trarre ispirazione e orientamento. Poi, com'è nell'ordine naturale delle cose, anche per questi alberi possenti e magnifici che hanno saputo sfidare e tenere testa a ogni tipo di tempesta e di lotta di classe è giunta l'ora della morte, trasformandosi nell'humus prodigioso da cui la pianticella del PMLI trae quotidianamente la sua linfa vitale.
Se questa pianticella non affondasse le sue radici in questo humus sarebbe destinata a seccare e a essere estirpata dalla borghesia, non avrebbe cioè alcuna possibilità di crescere robusta e di dare prospettive e sviluppo a quel movimento operaio internazionale nato appunto 160 anni fa col
Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels.
La borghesia, forte di una congiuntura favorevole seguita al crollo dei regimi revisionisti nell'Est e in Cina, cerca di convincere il proletariato che il marxismo-leninismo è un'ideologia ottocentesca oramai superata dalla storia. Eppure basta leggere anche solo qualche frase della sterminata letteratura politica ed economica scritta da Marx per rimanere impressionati dalla straordinaria attualità dei suoi insegnamenti e della potenza indagatrice e premonitrice delle sue analisi sull'evoluzione del sistema economico capitalistico. Con Marx ed Engels, il socialismo fu alfine strappato al limbo dell'utopia per essere piantato su solide e inattaccabili fondamenta scientifiche.
Studiando gli articoli e i discorsi su Marx scritti da Engels e Lenin impareremo ad apprezzare e amare di più questo gigante del pensiero e dell'azione che rinunciò al successo e agli agi di una certa carriera accademica borghese per un'esistenza precaria dedicata interamente alla causa dell'emancipazione del proletariato.

14 maggio 2008