Contestato il governatore siciliano a Lampedusa

Dal nostro corrispondente della Sicilia

All'indecente messa in scena del "dolore" istituzionale per la strage di Lampedusa hanno risposto i pacifisti lampedusani con una tempestiva contestazione al governatore siciliano, Rosario Crocetta (PD e "Il Megafono").
L'ipocrita governatore, durante una conferenza stampa tenuta nella sede del comune della maggiore delle Pelagie, ha affermato che la strage "è scientificamente annunciata, causata da tutte le logiche militari, malate, che si stanno diffondendo nei paesi del Mediterraneo". Certo, diciamo noi, ma il problema è individuarne e fermare i mandanti politici delle guerre imperialiste che si stanno scatenando a pochi chilometri da casa nostra e contribuiscono ad alimentare le migrazioni di profughi e le stragi di migranti: lui stesso, il suo governo, il suo partito, PD, che attivamente sostengono le guerre d'aggressione nel Mediterraneo - l'ultima quella contro la Libia - e contribuiscono a sostenere l'idea di una Sicilia portaerei a disposizione delle potenze imperialiste, imponendo il MUOS.
Mentre il governatore parlava, i manifestanti hanno esposto fuori dal comune degli striscioni con la scritta: "Corridoi umanitari subito" e anche "F35? Frontex? Muos? basta con la guerra".
Nella sala della conferenza stampa pacifisti e No MUOS, intanto rinfacciavano al governatore "Questa terra si sta militarizzando e lei, presidente, ha delle responsabilità". Nella risposta Crocetta butta ancora una volta la maschera: "Come governatore della Sicilia non posso che seguire la politica militare dell'Italia". Se lo dice da sé che appoggia la politica aggressiva e imperialista del governo italiano: responsabile, dunque, e colpevole.

9 ottobre 2013