Importante articolo di una combattiva cristiana
"Possibile che i governanti di Napoli e Campania non capiscano la necessità dell'acqua pubblica?"
"Nemmeno la gestione mista è valida"
"Uniamoci contro la privatizzazione dell'acqua"
di Consiglia Salvio

Consiglia Salvio, autrice dell'articolo che qui di seguito pubblichiamo, è membro della lista acqua di rete Lilliput, del Comitato civico a difesa dell'acqua e di Mediterracqua. Fa anche parte del gruppo adulti della CVX (Comunità di Vita Cristiana)-Gesù Nuovo di Napoli. Già da anni si interessa del problema acqua sostenendo la battaglia contro la privatizzazione, insieme ai gruppi di riferimento, e occupandosene dal punto di vista ambientale e della solidarietà verso coloro che purtroppo vivono con difficoltà il problema dell'approvvigionamento idrico.

Oltre ai rifiuti vogliamo regalare alla camorra, o a qualche multinazionale o imprenditore, anche la gestione del servizio idrico? Possibile che coloro che ci governano a Napoli, e in Campania, proprio non lo riescano a capire? O non lo vogliano capire? Possibile che non si guardino intorno e che non vedano le tante situazioni di speculazioni, di profitto, di cattiva gestione purtroppo già esistenti lì dove è stato privatizzato il servizio idrico integrato? (vedi il caso di Arezzo, ove il privato che gestisce il loro SII non ha voluto fare dei lavori perché poco proficui, oppure il Burkina Faso, l'Uruguay, il Cochabamba, dove l'acqua è stata ripubblicizzata perché i cittadini sono insorti).
Cosa stiamo aspettando, che sia troppo tardi e che non si possa tornare indietro? Troppe persone sarebbero coinvolte in questo commercio-scempio, specialmentre i più deboli, che ancora una volta, e come sempre, non potrebbero sostenere questo peso difendersi adeguatamente dagli aumenti o dalla gestione non locale o inidonea (vedi art. 14). Anche da noi esistono realtà difficili, i cosidetti "nuovi poveri", ma non solo loro. Allargando lo sguardo al Sud del mondo, ci renderemo conto che sarebbe proprio lì che la situazione peggiorerebbe (ove già non è peggiorata), a catena, prima da noi e poi da loro. Le multinazionali e i grandi imprenditori diverranno così sempre più ricchi e più potenti. Sarà nelle loro mani la decisione di tutto. Se in una gestione entra il privato, quest'ultimo prevarrà sul pubblico, quindi non ci vengano a dire che la gestione mista è valida, perché basta anche un solo privato nella gestione e si è dato l'avvio alla privatizzazione totale.
Sappiamo che un miliardo e quattrocentomilioni di persone non ha accesso all'acqua, per siccità, povertà, conflitti, guerre, e che 30.000 (di cui seimila sono bambini) persone muoiono ogni giorno, e sempre per problemi legati all'acqua. Possibile che questi numeri non interessino proprio a nessuno? Possibile non capire che questi numeri, che tali non sono, bensì persone in carne ed ossa, sarebbero destinati ad aumentare? Se ci guardiamo intorno, lo scenario mondiale non è dei più rosei. Esso dovrebbe indurci a fermarci un attimo e a farci chiedere: "Ma è questo il mondo che desidero? E' questo quello che desidero? Dove andremo se non ci fermeremo? Ed io cosa sto facendo? Posso stare a guardare o posso anch'io contribuire a migliorarlo?".
Io so che se non si comincia da se stessi e se non si comincia delle piccole cose è inutile lamentarsi del fatto che il mondo vada a rotoli.
Perché non uniamo le nostre forze? Ma sul serio, perché Sorella Acqua, che un giorno fu creata per tutti, limpida e libera, non possa veramente ritornare ad essere lim-pida, libera e veramente per tutti?
Solamente se ognuno, per quello che potrà, si adopererà affinché questo si attui, allora potremo veramente dire che siamo a favore dell'affidamento "in house", cioè totalmente pubblico, e a favore della difesa del Bene Comune Acqua, che ribadisco, non è merce, bensì DIRITTO DI TUTTI, non privatizzabile.
Il 3 febbraio u.s. l'Ato2 Napoli-Caserta è stato riconvocato, ma a S.Maria La Nova abbiamo visto solo una farsa, perché, come si prevedeva, non si è raggiunto il numero legale dei sindaci presenti (o loro delegati). Si è vista però la forte partecipazione dei cittadini e delle associazioni.
Intanto il 7 p.v. si apriranno le buste a meno che la chiusura del bando di gara non slitti, come è stato detto, al 13 aprile p.v.
Confido molto nelle poche persone che veramente si professano per l'in house ed in quei sindaci che apertamente si sono dichiarati favorevoli e disposti a collaborare con noi, che sosterremo sempre e comunque la gestione del SII totalmente pubblico: la gestione in house.

9 febbraio 2005