Banca vaticana, P2, mafia e nazismo

di Alessandro Gigli - Jesi (Ancona)
La Banca vaticana è stata coinvolta in evasione fiscale, imbrogli finanziari e riciclaggio di oro nazista: il papa ne è l'unico azionista e quindi uno degli uomini più ricchi al mondo e anche uno dei meno etici.
Con una popolazione di circa 800 abitanti, la Città del Vaticano ha ben tre istituzioni finanziarie: l'"Apsa", che funziona come banca centrale, il "Ministero dell'economia" e lo "Ior".
Ciò potrebbe risultare, a prima vista, molto strano, ma dobbiamo capire che la "Santa Sede" è soprattutto il governo temporale di un miliardo di cattolici in tutto il mondo e, in quanto tale, ha esigenze e obiettivi che non possono essere soddisfatti mediante istituti bancari convenzionali. Lo Ior (Istituto opere religiose) è completamente indipendente e non ha responsabilità verso gli altri due istituti. Ha tre consigli di amministrazione: il primo è costituito da cardinali di alto livello; il secondo da banchieri internazionali che collaborano con impiegati della banca vaticana, e il terzo e ultimo costituito da un consiglio di amministrazione che si occupa degli affari giornalieri.
Sin dalla sua nascita, lo Ior, è stato coinvolto nei peggiori scandali, corruzioni e intrighi. Nel 1941, per ordine di Pio XII (chiamato il papa di Hitler), ha fornito convenienti sbocchi bancari ai fascisti italiani, all'aristocrazia e alla mafia. Esistono documenti, sia in Germania che negli Usa, che dimostrano i trasferimenti nazisti di fondi allo Ior dalla Reichsbank, e altri dallo Ior alle banche svizzere controllate dai nazisti.
Il trasferimento dell'oro nazista (conosciuto come "l'oro delle vittime") dai conti delle SS ha arricchito i caveaux della banca vaticana. Fu ritrovato oro nazista persino in un nascondiglio dentro il santuario di Fatima (Portogallo). Ma questo non fu mai rivelato ai fedeli del cattolicesimo!
Fonti interne rivelano che il santuario è controllato da elementi massonici (la massoneria e il cattolicesimo sembrano a prima vista incompatibili eppure vi è una curiosa sovrapposizione tra le alte cariche degli ufficiali della chiesa e i finanzieri europei soprattutto d'Italia, Francia, Spagna e Portogallo. La connessione della Loggia P2 con la banca vaticana è ampiamente documentata. I cardinali di alto grado sono stati massoni con il consenso del papa, incluso il famoso cardinale francese Tisserant, che era un membro della "Grande Loggia d'Oriente" dopo la seconda guerra mondiale. Altri, tra i quali l'ex ministro delle finanze vaticane, il cardinale Castello Lara, citati nel libro "Inside the Vatican", ritengono che l'accusa di "influenza massonica" con la quale lo Ior viene attaccato, sia fondata. Per i massoni stessi, la versione ufficiale è che la P2 è una loggia proibita, che opera come una società segreta, controllata interamente dal Vaticano).
Lo Ior è stato uno dei maggiori partner nella sparizione del tesoro della Croazia indipendente (uno stato fantoccio tedesco) valutato in circa 200 milioni di dollari nel 1945! I nazisti croati, gli ustascia, erano degli accesi nazionalisti, fanatici di un cattolicesimo "degradato", con un odio smisurato verso i serbi cristiani ortodossi: ne hanno massacrati più di 500mila insieme a decine di migliaia di ebrei e gitani. Gli ustascia, insieme al Vaticano, depositarono nello Ior gli atti del genocidio per finanziare il loro governo in esilio in Argentina e per spedire i propri membri (insieme ai nazisti scelti Klaus Barbie e Adolph Eichman) in Sud America attraverso la cosiddetta "rete di fuga dei criminali".
Nel 1998 il dipartimento di Stato americano indicò, nel suo resoconto conosciuto come "Il destino del tesoro degli ustascia", il Vaticano come possibile luogo dove cercare le risposte. Il segretariato vaticano, diretto dal cardinal Sodano, si è duramente opposto a rendere pubblici gli archivi vaticani relativi alla seconda guerra mondiale e mandò una nota diplomatica al governo americano chiedendogli di fare pressione sulla corte per archiviare la causa. Il dipartimento di Stato si è rifiutato e la questione è tuttora in attesa di giudizio.
Poche organizzazioni cattoliche o ebree sono disposte ad affrontare l'orribile verità documentata negli archivi del governo Usa. Papa Pio XII e il suo segretario di Stato Montini (il futuro papa Paolo VI), due tra i principali candidati alla santità, fecero da cambiavalute, agenti di viaggio e protettori per criminali di guerra nazisti. Secondo la documentazione del controspionaggio dell'esercito Usa sul leader ustascia Pavelic, tale sanguinario nazifascista (insieme alla sua guardia del corpo) si rifugiò a Roma presso vari monasteri e alloggi protetti, incontrando spesso alti funzionari della chiesa, incluso il futuro papa Paolo VI. La "rete di fuga dei criminali" del Vaticano consentì a migliaia e forse decine di migliaia di nazisti di rifugiarsi in Australia, Sud America e altri luoghi. Gli agenti speciali del controspionaggio dell'esercito americano scrissero nel 1947: "I contatti di Pavelic sono di così alto livello e la situazione attuale così compromettente per il Vaticano che qualsiasi estradizione della causa infierirebbe un duro colpo alla chiesa cattolica".
Dalla fine degli anni '70 lo Ior era divenuto uno dei maggiori esponenti dei mercati finanziari mondiali. Sotto la tutela del vescovo americano Paul Marcinkus, del vescovo Paolo Hnilica, di Licio Gelli, Roberto Calvi e Michele Sindona, la banca vaticana divenne parte integrante dei numerosi programmi papali e mafiosi, per il riciclaggio del denaro in cui era difficile determinare dove finiva l'opera del Vaticano e dove cominciava quella della mafia.
Il Banco Ambrosiano di Calvi e numerose società fantasma dirette dallo Ior di Panama e Lussemburgo, presero il controllo degli affari bancari italiani e funsero da canale sotterraneo per il flusso di fondi verso l'Europa dell'est, in appoggio all'unione nazionale anticomunista. Marcinkus, capo dello Ior, fu il direttore del Banco Ambrosiano (a Nassau e alle Bananas) ed era in strettissima relazione personale e bancaria con Calvi. Furono tutti coinvolti nello scandalo della Loggia massonica "coperta", Propaganda 2 (P2), che scoprì l'intreccio tra politica-mafia-massoneria stragista e affari sporchi.
Non appena le macchinazioni vennero a galla le teste cominciarono a saltare. L'impero bancario ambrosiano fu destabilizzato anche da uno scontro interno tra i vertici della banca vaticana, la mafia e il braccio finanziario e oscuro dell'Opus Dei. Calvi volò in tutto il mondo cercando di contenere il danno, ma era ormai troppo tardi. L'Opus Dei decise di non garantire per il Banco Ambrosiano e Calvi fu trovato "suicidato" sotto il ponte di Londra, in una scena intrisa di simbolismo masso-mafioso.
La segretaria personale di Calvi morì dodici ore dopo di lui "buttandosi" dalla finestra del suo ufficio del Banco Ambrosiano. Michele Sindona (il mentore di Calvi) dopo aver inscenato il proprio rapimento fu arrestato e morì nel 1986 in carcere dopo aver bevuto un caffé all'arsenico. Sindona, in un dossier incredibile di ventisette volumi redatto dall'FBI, risulta ripetutamente collegato ad innominabili forze corrotte del Vaticano. Il vescovo Paolo Hnilica, dopo aver tentato di acquistare il contenuto della valigetta mancante di Calvi, fu arrestato ma mai messo dietro le sbarre!
Marcinkus ha invocato con successo l'immunità diplomatica e in seguito divenne il capo della sicurezza e il braccio destro del papa polacco Giovanni Paolo II, dopo la prematura morte di Giovanni Paolo I. Lo scrittore investigativo David Yallop ha scritto un documento sconvolgente riguardo al fatto che Giovanni Paolo I sia stato avvelenato (l'autopsia fu negata dalla Santa sede) in parte per il suo impegno a chiudere o ripulire la banca vaticana!
Per riassumere e concludere: lo Ior è la banca del papa (unico azionista) ma anche della mafia, dei piduisti e dei nazisti.
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Il Bolscevico ha tempestivamente e più di una volta trattato i temi sollevati in questo contributo.

7 settembre 2005