Accordo governo-Formigoni
Parte dalla Lombardia la controriforma federale dell'istruzione
Sposando le richieste di CL e Confindustria, Formigoni e Gelmini assestano un terribile colpo all'istruzione pubblica e statale. Per Gelmini l'intesa "è un modello da esportare nelle altre regioni". PD e PRC calano le braghe per l'ennesima volta
Dal nostro corrispondente della Lombardia
La Lombardia è la prima regione d'Italia a compiere il primo passo verso la scuola regionale, confermandosi ancora una volta il cantiere privilegiato della nascente terza repubblica.
Infatti dall'intesa raggiunta tra il governo del neoduce Berlusconi e il catto-fascista Formigoni sulla formazione tecnica e professionale, lunedì 16 marzo è nato il diploma regionale. Benedetta dalla firma della Gelmini e da lungo tempo invocata dalla Confindustria, la controriforma unifica il sistema dell'istruzione statale con quello professionale regionale, ovviamente però sotto il controllo del Pirellone.
Con la nascita del diploma regionale di tecnico, per la prima volta in Italia sono attuate perciò le previsioni del titolo V della Costituzione in materia di formazione, che fu modificato con la legge costituzionale del 2001 e che aprì le porte al federalimo. Al tempo stesso, è introdotta la contrattazione territoriale sulla formazione del personale, il suo utilizzo e la possibilità di premiarlo in rapporto ai risultati conseguiti. L'istruzione professionale dei giovani e la libertà d'insegnamento dei docenti viene così completamente asservita alle esigenze delle imprese del territorio di riferimento.
Le conseguenze dell'intesa risultano terribilmente antipopolari e demolitrici del sistema pubblico dell'istruzione: circa 170 Istituti Tecnici e Professionali Statali saranno progressivamente assorbiti nel sistema lombardo della formazione professionale; gli istituti pubblici e la gestione del personale finiranno uno dopo l'altro sotto la giurisdizione del Pirellone, all'interno di quel sistema pubblico-privato in vigore in regione sin dal 2001 e che ha dato vita, vale la pena ricordare, a una gestione di risorse e fondi per la scuola assolutamente non trasparente, priva di controlli effettivi, elitaria, lobbistica e filo-padronale, al punto da avere trasformato l'assessorato lombardo all'Istruzione in quello più indagato d'Italia.
"Si tratta di un modello da esportare anche in altre regioni", ha esultato tronfia la gerarca Gelmini. Soddisfatto, ovviamente, anche l'assessore regionale all'Istruzione, l'esponente di Comunione e Liberazione (CL) Gianni Rossoni. Impagabile il PD, che è riuscito a criticare da destra Gelmini, Formigoni e Rossoni, rimarcando che "l'intesa arriva con un anno di ritardo". Per il PRC, invece, "l'intesa tra il presidente Formigoni e il ministro Gelmini non merita certo tutto l'incensamento profuso dal presidente lombardo. Infatti, non c'è nulla di rivoluzionario": una posizione, denunciamo, davvero disarmante.
Il PMLI, a differenza dei vertici opportunistici dei partiti falsamente comunisti, continuerà a lottare senza sosta per una scuola pubblica, gratuita, unitaria e governata dalle studentesse e dagli studenti.

25 marzo 2009