Contro la violazione dei diritti dei lavoratori e la precettazione imposta dal governo Samaras
Sciopero generale in Grecia
Cortei interminabili a Atene, Salonicco e in altre città

Il governo di Antonis Samaras ha bisogno di continuare a incassare il prestito a rate concesso dall'Unione europea (Ue) e dal Fondo monetario internazionale (Fmi) per rinsanguare il bilancio statale che registra un ulteriore passivo grazie anche alle minori entrate dovute ai minori versamenti di tasse e contributi generati dai licenziamenti e dal crollo del livello di vita dei lavoratori e delle masse popolari. L'amara medicina riguarda nuove misure di austerità, ulteriori licenziamenti e privatizzazioni statali, a fronte di una situazione drammatica per i lavoratori e in particolare per i giovani, segnata tra le altre da un tasso di disoccupazione al 27%, il più alto d'Europa, che nel 2013 dovrebbe arrivare fino al 30%. Il tasso di disoccupazione giovanile, per i lavoratori tra i 18 e i 25 anni, è arrivato all'insostenibile cifra del 61,7%.
Per soffocare le proteste il governo Samaras usa il pugno di ferro, a partire dall'applicazione delle leggi di emergenza che gli hanno permesso già due volte nel 2013 di precettare i lavoratori del trasporto marittimo e del trasporto pubblico locale per porre fine a scioperi e proteste che avevano paralizzato Atene e quasi bloccato i collegamenti con molte isole. Scioperi e proteste che proseguono comunque, rilanciate dal primo sciopero generale del 2013, quello dello scorso 20 febbraio.
Lo sciopero generale di 24 ore era stato indetto unitariamente dai due principali sindacati confederali Adedy, dei lavoratori del settore pubblico, Gsee, dei lavoratori del settore privato, e dal Pame, l'organizzazione sindacale vicina al partito revisionista Kke contro "la brutale violazione dei diritti fondamentali del lavoro" da parte del governo che punta all'abolizione dei contratti collettivi di lavoro, una delle misure antioperaie concordate con la Ue. Quelle previste nel Memorandum accettato dal parlamento di Atene che comprende il taglio degli stipendi, delle indennità di malattia e degli scatti di anzianità e la liquidazione dei diritti dei lavoratori a partire da quello alla contrattazione collettiva.
Lo sciopero generale ha paralizzato il paese, bloccato scuole, ospedali, banche e uffici pubblici; fermi i trasporti aerei, i treni e il trasporto pubblico nella capitale mentre l'alta adesione anche dei lavoratori marittimi teneva la maggior parte delle navi ferme nei porti.
Numerose le manifestazioni con centinaia di migliaia di manifestanti in piazza in tutto il paese; le principali si sono svolte nella capitale Atene e a Salonicco dove interminabili cortei hanno attr6aversato le due città. Allo sciopero e ai cortei hanno partecipato anche i lavoratori di organizzazioni professionali quali gli avvocati e gli ingegneri. Massiccia la presenza di disoccupati, pensionati e studenti. E per la prima volta anche di molti agricoltori, colpiti in particolare dalla mannaia dei fisco, che con i trattori hanno contribuito a paralizzare il traffico.

27 febbraio 213