Le coop legate alla "sinistra" in gara per gli appalti alle basi Usa di Vicenza e Sigonella

Anche se per il momento non si vedono ruspe in movimento, le fasi preliminari per l'avvio dei lavori di ampliamento delle basi Usa a Vicenza e Sigonella procedono sotto traccia e a ritmo incalzante. La conferma arriva dal continuo allungamento della lista di imprese già iscritte alla gara d'appalto con la speranza di aggiudicarsi il primo lotto della appetitosa torta da 680 milioni (230 nella prima fase, il rimanente in una seconda) di investimenti previsti dal Pentagono per costruire a Vicenza i 700 mila metri cubi di caserme, impianti militari e logistici; 40 milioni per la costruzione di 61 villette a schiera, di un albergo (10 milioni) e un campo da bowling; 52 milioni per tirar su un ospedale che sarà collegato con quello vicentino. Il progetto prevede infatti la nascita di una vera e propria cittadella autosufficiente, con centri commerciali e palestre, case e una grande mensa per 1.300 persone e 454 posti a sedere.
Un affare molto appetitoso e perciò capace di sciogliere come neve al sole perfino i presunti principi etici e morali di cui si vantano le Coop legate alla "sinistra" del regime neofascista. Infatti a spulciare la lista delle 73 imprese (23 delle quali venete) che finora hanno risposto alla "presolicitation notice", una specie di invito a partecipare alla gara d'appalto lanciato dagli Stati Uniti il cui bando si chiuderà il 6 marzo, troviamo la Cmc (Cooperativa muratori cementisti) di Ravenna e la Cmr (Cooperativa muratori riuniti) di Ferrara, ma anche la contestata Pizzarotti di Parma, la stessa che nell'83 aveva vinto la gara per l'installazione dei missili Cruise a Comiso e che da 25 anni costruisce anche a Sigonella. O ancora la Ccc (Cantieri costruzioni cemento) spa, che tra i suoi fiori all'occhiello vanta la partecipazione al Consorzio Venezia nuova che sta realizzando il Mose nella città lagunare.
Insomma il profitto è profitto. E poco importa se a procurarlo sia la guerra che in questo caso è legata proprio all'ampliamento della base Usa dove fra l'altro vige la "pregiudiziale anticomunista" che impedisce ai lavoratori civili del nostro paese che vi lavorano di iscriversi ad esempio alla Cgil. La Cmr lavora proficuamente da anni nelle basi Usa di Aviano, Camp Darby e nella stessa Vicenza. Mentre la Cmc, la prima cooperativa di costruzioni, la quarta impresa in Italia del settore, dopo alcuni appalti in Cina, il ruolo da general contractor per l'ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria e l'appalto per il tunnel di Venaus che un anno fa provocò la rivolta della Val di Susa contro l'alta velocità ferroviaria, da almeno un decennio partecipa agli appalti legati alla base Usa di Sigonella, in Sicilia. In particolare, ha preso parte al cosiddetto piano Mega II, quello precedente all'attuale progetto che punta a ridisegnare l'assetto urbanistico dell'insediamento militare siciliano, che sarà trasformato "nella base più moderna del teatro Mediterraneo".

14 febbraio 2007