Solo per spese pubbliche inutili
La Corte dei conti: sprecati 300 milioni in un anno
Se si aggiungono la corruzione e l'evasione diventano 200 miliardi e 300 milioni

Lo scorso 5 febbraio si è svolta a Roma l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013 della Corte dei Conti, la magistratura contabile della Repubblica: apprezzabile, tra le altre, la relazione scritta a cura del procuratore generale della Corte Salvatore Nottola che tocca con mano facendo esempi pratici e concreti di come e soprattutto quanto la delinquenza, la corruzione ed ogni tipo di malcostume siano parte integrante della struttura economica capitalista.
Corruzione, frodi, disfunzioni amministrative, sprechi, grave imprudenza nella stipulazione di contratti di finanza derivata, abusi nella gestione del personale, indebito rimborso di spese legali e omessa riscossione di imposte sono soltanto alcune delle cause che hanno portato alla dissipazione - secondo il procuratore generale - di almeno 293.632 milioni di euro tra mancate entrate ed indebite spese accertate nell'anno 2012, ma il risultato è certamente provvisorio e alla fine certamente supererà i 300 milioni.
Da dove derivi questa ingente somma è presto detto: si pensi alla spesa di 38,6 milioni per la realizzazione del nuovo palazzo del cinema al Lido di Venezia prima che i lavori venissero abbandonati a causa della scoperta di rifiuti di amianto nel sottosuolo, all'acquisto in Sardegna di imbarcazioni per uso pubblico poi rimaste ormeggiate perché non c'era abbastanza personale per la conduzione, alla tentata realizzazione a Genova - poi interrotta per il sequestro dei cantieri da parte della magistratura per gravissimi illeciti amministrativi - di un parcheggio interrato multilivello nel Giardino dell'Acquasola, al danno di circa 43 milioni di euro provocato in Campania dalla gestione del contratto per la bonifica e lo stoccaggio dei rifiuti nel litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano e nella Regione autonoma della Sicilia la procura generale lamenta gravi illeciti nella nomina di consulenti, danni legati a dismissioni del patrimonio immobiliare e per l'assunzione di soggetti sprovvisti dei prescritti titoli professionali, a dimostrazione del fatto che la tanto sbandierata autonomia regionale spesso nasconde soltanto un'occasione in più a favore di delinquenti ed affaristi che si danno alla politica.
Dalla relazione del procuratore generale escono con le ossa rotte i vari corpi di polizia al servizio della sovrastruttura istituzionale borghese, che non sono in grado di svolgere una efficace azione di contrasto alla criminalità a loro esterna: Salvatore Nottola fa esempi concreti di comportamenti criminosi posti in essere da pubblici ufficiali nei confronti di extracomunitari vessati, uno stupro commesso da un pubblico ufficiale ai danni di una prostituta, altri cittadini extracomunitari illecitamente esclusi dalla lista per i permessi di soggiorno da un appartenente ad un corpo di polizia corrotto, un giro di contraffazione e falsificazione di permessi di soggiorno gestito da altri pubblici ufficiali, un'altra vera e propria organizzazione criminale composta da appartenenti a un corpo di polizia dedito alla ricettazione ed al favoreggiamento della permanenza nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari: ovviamente tutte queste condotte criminali messe in opera da appartenenti alle "forze dell'ordine" hanno generato procedimenti penali nei quali le vittime hanno richiesto danni allo Stato il quale deve anticiparli salvo poi richiederli a sua volta ai pubblici ufficiali corrotti, i quali non è detta che siano in grado di pagarli.
Ancora in tema di reati compiuti da pubblici ufficiali ai danni dello Stato, il procuratore generale della Corte dei Conti menziona gravissimi atti criminali posti in essere da appartenenti a vari corpi di polizia, come lo spaccio di stupefacenti, il peculato, la falsificazione e la contraffazione di atti pubblici, la corruzione, la concussione, l'associazione a delinquere (di cui si fa l'espresso esempio delle ''talpe'' nelle procure della Sicilia che raccoglievano notizie per aiutare i latitanti della mafia), le torture alla scuola Diaz nell'ambito della criminale repressione al G8 di Genova del 2001 (la cui sentenza è divenuta definitiva nel 2012).
In totale comunque la corruzione di cui sono protagonisti necessariamente soggetti che rivestono la qualifica di pubblico ufficiale costa allo Stato, tra danni diretti e indiretti, 60 miliardi l'anno, mentre altri 140 miliardi derivano dall'evasione, che a sua volta deriva in parte da condotte corruttive di pubblici ufficiali che chiudono il classico occhio in cambio di mazzette e regalie varie: è chiaro che la macchina statale borghese sguazza nella corruzione col risultato drammatico per i conti pubblici, e quindi per i servizi che la pubblica amministrazione dovrebbe offrire e non offre perché in totale, sommando lo sperpero di denaro pubblico derivante da corruzione, evasione fiscale e sprechi si arriva alla drammatica cifra di 200 miliardi e 300 milioni annui - che ingrassano direttamente sia la borghesia sia gli appartenenti ai suoi apparati pubblici più disonesti e corrotti - i quali vengono sottratti anche alle più vitali necessità delle masse popolari, e quindi degli studenti, dei lavoratori, e dei pensionati che vedono selvaggiamente tagliati i servizi pubblici e quelli sociali.
 

20 febbraio 2013