Crocetta e Berlusconi se la ridono alle spalle delle masse

Dal nostro corrispondente della Sicilia

Sesta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica, 20 aprile. Il grande elettore Crocetta, uno dei tre in rappresentanza della Sicilia, risale la bolgia golpista che si agita in parlamento e raggiunge il neoduce.
In mezzo ai quadriumviri della Casa del fascio, Crocetta è a suo agio. Inizia a scambiare battute, con Berlusconi. Non la smette di ridere e sente l'impulso di congratularsi con una lunga stretta di mano.
Cosa hanno da ridere alle spalle delle masse? Ridono per il golpe istituzionale che hanno appena contribuito a portare a termine? Ridono per la macelleria sociale che hanno imposto in Italia? Ridono della disoccupazione e dei suicidi dei disperati?
Dopo oltre un minuto di effusioni, Berlusconi si allontana, e Alfano rimane a stringere la mano al governatore siciliano che dichiarerà pochi minuti dopo in un'intervista: "Io credo che con il PDL si possano trovare punti d'incontro sugli interessi della Sicilia". Le masse siciliane che attendono il 24 aprile il passaggio al parlamento siciliano della finanziaria di lacrime e sangue del governo Crocetta sono avvisate.

24 aprile 2013