Applauditissimi l'importante discorso di Emanuele Sala e il saluto militante di Monica Martenghi
Corale appello alla classe operaia perché si armi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e dia battaglia al capitalismo per il socialismo
Chiesto lo sciopero generale per mandare a casa Monti. Un giovane operaio e uno studente universitario aprono e chiudono rispettivamente i saluti delle istanze di base del Partito. Commovente saluto della 87enne compagna Liliana. Saluti di militanti del PRC e del CSP-Partito comunista
Scuderi: siete forti e rossi

Ogni anno, nell'anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 9 Settembre 1976, il Comitato centrale del PMLI commemora Mao con una manifestazione pubblica, e anche quest'anno la solenne consegna è stata degnamente onorata. Ha tenuto il discorso ufficiale il compagno Emanuele Sala. La Commemorazione del grande maestro del proletariato internazionale si è svolta felicemente domenica 9 Settembre 2012 a Firenze.
La manifestazione era stata convocata all'Auditorium al Duomo nella centralissima via de' Cerretani, nella bella Sala Vasari addobbata in rosso a cura della Commissione per il lavoro di organizzazione del CC e del Comitato provinciale di Firenze del PMLI, con alle pareti i rossi manifesti della campagna di proselitismo e della parola d'ordine "Uniamoci contro il capitalismo per il socialismo", con le bandiere dei Maestri e del Partito, il grande tavolo della presidenza e con alle spalle un bellissimo pannello riportante il tema della Commemorazione: "Mao e il ruolo della classe operaia nella lotta di classe", con sullo sfondo una splendida immagine tratta da un manifesto cinese con Mao festeggiato dagli operai di una fabbrica.
Un tema, scelto dal CC per ricordare Mao nel 36° anniversario della sua scomparsa, di estrema attualità e importanza, visto il riaccendersi in questi ultimi mesi delle lotte operaie, contro la politica antioperaia, antisindacale e antipopolare del governo Monti e della sua Marchionne al ministero del Lavoro, Elsa Fornero, e contro la distruzione di posti di lavoro che la loro cinica linea liberista, stangatrice e recessiva, indifferente alla sorte dei lavoratori e preoccupata solo di soddisfare i diktat della grande finanza, dei mercati capitalisti e della Ue, sta provocando in tutto il Paese, come dimostrano le dure e drammatiche lotte degli operai dell'Alcoa e dei minatori del Sulcis in Sardegna e dei lavoratori dell'Ilva di Taranto.
Per il nostro Partito, infatti, l'annuale commemorazione di Mao non rappresenta solo un doveroso quanto affettuoso tributo al grande maestro del proletariato internazionale, i cui insegnamenti hanno ispirato e consentito la sua nascita e il suo sviluppo in Italia, ma è anche una preziosa occasione per rinsaldare le sue file e ricaricarsi di nuove energie rivoluzionarie, attingendo alla fonte sempre fresca del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, in vista delle nuove battaglie politiche e dei nuovi compiti che la situazione generale e le singole realtà locali richiedono nel nuovo anno politico che da questo appuntamento idealmente si apre.
Ed è perciò con questo spirito, animato dalla volontà di onorare la memoria di Mao e di imparare ancora dal suo esempio e insegnamento per essere ancor più al fianco della classe operaia, che in questa bella sala rossa, rallegrata da un sottofondo di canzoni proletarie e partigiane, sono convenuti in tanti e da tutta l'Italia i dirigenti nazionali, i rappresentanti delle istanze di base, i simpatizzanti e gli amici del PMLI, oltre ad alcuni semplici intervenuti, accolti calorosamente e fraternamente dalle compagne e dai compagni di Firenze e della Toscana e dai dirigenti del Partito con alla testa Giovanni Scuderi.
 
Il saluto di Monica Martenghi
Alle 10, sulle note solenni de "L'Internazionale", i compagni della presidenza hanno preso posto con al centro il Segretario generale ed è iniziata ufficialmente la Commemorazione. A nome del Comitato centrale del Partito e della presidenza la compagna Monica Martenghi ha salutato e ringraziato calorosamente tutte le compagne e i compagni, i simpatizzanti e gli amici presenti alla manifestazione e che sono arrivati da tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, affrontando lunghi, faticosi e costosi viaggi, con un pensiero particolare a coloro che hanno gravi problemi di salute. Un ricordo colmo di eterna gratitudine, accompagnato dagli applausi forti e commossi della sala, è stato rivolto a Nerina "Lucia" Paoletti, Vincenzo Falzarano, Ferruccio Panico, Marco Marchi e a tutti i compagni scomparsi prematuramente, che rimarranno sempre al nostro fianco.
Martenghi ha poi ringraziato chi non è potuto intervenire ma ha mandato un messaggio di saluto, le Commissioni di organizzazione e di stampa e propaganda, il Comitato provinciale di Firenze e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione, ignorata come al solito dai mass media borghesi, e a questo proposito ha denunciato l'infamia de "Il Giornale" della famiglia Berlusconi, che ha rotto il rigido black-out stampa ma solo per vomitare il suo veleno neofascista e anticomunista su Mao e sul PMLI. La compagna ha inoltre ringraziato un compagno pensionato, ex operaio, per aver dato un grossissimo prestito a lunga scadenza al Partito e ha espresso solidarietà militante ai lavoratori in lotta per difendere il posto di lavoro, ai popoli in lotta per la libertà e contro l'imperialismo, ai disoccupati e ai giovani senza lavoro, una barbarie del capitalismo, l'ha stigmatizzata tra gli applausi, e alle compagne e ai compagni toscani per le provocazioni poliziesche ricevute.
Dopo aver denunciato i dirigenti rinnegati che hanno usurpato il potere e restaurato il capitalismo in Cina, sottolineando come il PMLI si collochi agli antipodi di costoro e sempre al fianco di Mao, Martenghi ha poi presentato l'oratore designato quest'anno a tenere il discorso commemorativo a nome del CC del PMLI, Emanuele Sala, un ex operaio, e il tema della Commemorazione stessa, centrato su Mao e la classe operaia, mettendo in grande rilievo, accompagnata da un crescendo di applausi della sala, il ruolo chiave della classe operaia, specie in questa particolare stagione di lotte sindacali, sociali e di classe, che deve tornare a prendere coscienza del suo compito storico di distruggere il vecchio mondo capitalistico e realizzare il socialismo. La classe operaia, ha sottolineato con efficace immagine la compagna, ha in mano metà della chiave, l'altra metà è nelle mani del PMLI, ed essa ha il dovere di valutare la sua proposta, una volta venutane a conoscenza, per decidere del suo futuro.
Martenghi ha sottolineato che all'interno del Partito, come ha indicato recentemente l'Ufficio politico con alla testa il compagno Giovanni Scuderi, non dobbiamo dare alcuno spazio al revisionismo, al riformismo, all'elettoralismo e al parlamentarismo borghesi, al governismo, al pacifismo. E a proposito dell'importanza della critica e dell'autocritica all'interno del Partito, ha ricordato come il compagno Scuderi ripetutamente ha avvertito i compagni che anche il Segretario generale può cadere sotto l'influenza della borghesia, del revisionismo e del riformismo e che in questo caso criticarlo non significa mancargli di rispetto, misconoscere i suoi meriti o mettere in discussione la sua direzione, ma al contrario rafforzare la sua autorevolezza e la sua guida. Solo gli individualisti incalliti soffrono delle critiche, ma - ha concluso - è bene farli soffrire affinché capiscano che il lavoro collettivo, il gioco di squadra, è quello che conta per vincere la partita contro la borghesia.
Martenghi ha quindi tracciato rapidamente un quadro delle priorità e delle lotte che attendono il Partito per diventare un Gigante Rosso anche nel corpo, e ha infine concluso il suo saluto militante agli intervenuti alla Commemorazione con un invito a unirsi per buttare giù il governo Monti della grande finanza, della Ue e della macelleria sociale e lanciando una serie di parole d'ordine che hanno entusiasmato la sala levatasi in piedi ad applaudire calorosamente mentre le pronunciava, seguendola alla fine dell'intervento nello scandire ripetutamente e con forza i nomi di Mao e del PMLI.
 
I saluti delle istanze di base e dei simpatizzanti
Prima di dare il via agli interventi dei rappresentanti delle istanze di base e dei simpatizzanti del Partito, Martenghi ha letto l'elenco delle istanze di base assenti per motivi di salute, professionali o economici che hanno inviato messaggi di saluto alla Commemorazione, nonché la lista dei simpatizzanti e amici del PMLI che hanno inviato messaggi di saluto, tra cui quelli del Circolo di Rifondazione comunista di Isola d'Ischia (Napoli), di un membro del CC del CSP-Partito comunista, del Segretario del Circolo aziendale dei ferrovieri del PRC di Firenze e di un membro del direttivo del PRC di Cuneo, salutati con particolare calore dai presenti.
Sono quindi iniziati gli interventi di saluto alla manifestazione dei rappresentanti delle istanze di base e dei simpatizzanti del Partito, procedendo dal Nord al Sud, poiché l'anno scorso l'ordine era stato capovolto, aperti rispettivamente dal giovane compagno operaio Alessandro Frezza della Lombardia e chiusi dal giovane compagno studente universitario Marco della Sicilia, a rappresentare idealmente l'unità militante tra operai e studenti realizzata concretamente nel PMLI, ma necessaria anche per sviluppare la lotta di classe nel Paese, nella prospettiva dell'Italia unita, rossa e socialista.
Nonostante la loro estrema stringatezza di soli due minuti ciascuno, resa obbligatoria dai tempi stringenti della manifestazione, tutti i numerosi interventi, alcuni dei quali sono pubblicati in versione completa su questo numero de "Il Bolscevico", sono stati ricchissimi di idee, esperienze, proponimenti ed emozioni, finendo per comporre tutti insieme un unico mosaico variegato in cui si è riflesso e riconosciuto più forte, più esperto e ancor più carico di determinazione proletaria l'intero Partito, dopo quest'altro anno di battaglie ideologiche, politiche e di classe.
Tantissimi i temi e gli spunti tratteggiati rapidamente ma in maniera vivida dagli oratori, dalla ripresa delle lotte operaie e antimperialiste al dilagare della disoccupazione giovanile, dalle battaglie elettorali astensioniste a quelle contro le rispettive giunte comunali e i loro neopodestà, dalle lotte contro i riformisti, i revisionisti, i trotzkisti e i falsi comunisti alla necessità di difendere il centralismo democratico nel Partito, e tanti altri ancora. In generale però si può dire che, in perfetta sintonia col carattere di questa Commemorazione, i temi dominanti sono stati il grande amore per Mao e la fedeltà alla classe operaia da parte del nostro Partito, con la ribadita consapevolezza della necessità di continuare a imparare dall'esempio e dagli insegnamenti di questo grande maestro del proletariato internazionale e di raddoppiare gli sforzi per realizzare l'incontro tra la classe operaia e il PMLI.
In tanti hanno sottolineato l'attuale ripresa delle lotte operaie e sindacali, soprattutto sul fronte della difesa dell'occupazione, e che questo sarà un autunno molto caldo che ci deve trovare preparati e sempre al fianco dei lavoratori. Come ha detto un compagno operaio nel suo intervento, lottare al fianco della classe operaia "fa parte del nostro DNA".
Allo stesso modo in tanti hanno ricordato ed onorato Mao ribadendo con forza che il nostro Partito sarà sempre fedele alla sua memoria e ai suoi immortali insegnamenti. Particolarmente emozionante, a questo riguardo, è stato l'intervento della compagna Liliana 87enne che, rivolgendosi idealmente a Mao, e citando il suo insegnamento che "non c'è niente di impossibile al mondo per chi osa scalare le vette più alte", gli ha promesso che "noi marxisti-leninisti, al fianco del nostro amato Partito, scaleremo quelle vette e costruiremo un'Italia unita, rossa e socialista": un giuramento che ha scatenato l'entusiasmo e gli applausi scroscianti della sala, mentre il Segretario generale si alzava per andare ad abbracciare calorosamente e affettuosamente la valorosa compagna. "Siete forti e rossi", ha gridato con ammirazione Scuderi a tutti gli oratori al termine dell'entusiasmante serie di interventi.
Il discorso di Emanuele Sala
La parola è passata quindi al compagno Sala per il suo importante discorso commemorativo, letto in versione parziale per il tempo limitato a disposizione. Non è possibile qui per ragioni di spazio farne una sintesi adeguata, e del resto esso è pubblicato integralmente su questo giornale. Ci limitiamo a citare solo alcuni tra i più importanti punti che ha affrontato e sviluppato, arricchendo e aggiornando notevolmente con ciò la linea politica, strategica e tattica del Partito alla luce di questo anno trascorso dalla 35ª Commemorazione di Mao tenuta magistralmente dal Segretario generale del PMLI.
Tra questi punti non si può non citare il ruolo di Mao di educatore della classe operaia. "Noi, nel nostro piccolo, abbiamo Scuderi", ha detto Sala definendolo giustamente "il miglior allievo di Mao in Italia e non solo".
Come non si può non citare l'illuminante analisi dei danni provocati dai revisionisti e dai partiti riformisti e trotzkisti sulla classe operaia, l'unicità del PMLI quale partito rivoluzionario in Italia e la necessità del suo incontro con la classe operaia; i tanti segnali annuncianti che i tempi stanno cambiando e che "il lungo inverno politico" sta finendo; la forte denuncia del governo antioperaio e stangatore del tecnocrate liberista borghese Monti, e il crollo della fiducia delle masse nelle istituzioni e nei partiti della destra e della "sinistra" borghese; la ripresa delle lotte sindacali con l'annuncio dell'arrivo di un altro autunno caldo, a cui noi non ci faremo certo trovare impreparati.
Ripetuti e calorosi applausi della sala hanno sottolineato i passaggi più significativi e vibranti del suo discorso, in particolare verso la fine, quando il compagno Sala ha lanciato la parola d'ordine "Monti vattene" e ha chiesto la proclamazione dello sciopero generale nazionale di 8 ore con manifestazione sotto Palazzo Chigi per cacciarlo. Applausi che poi si sono trasformati in una lunga, scrosciante e ininterrotta ovazione quando Sala ha concluso il discorso rivolgendo un appello a tutti gli elementi più coscienti e avanzati della classe operaia e delle masse popolari e giovanili a prendere posto nel PMLI e ad unirsi contro il capitalismo, per il socialismo.
Al termine dell'ovazione finale la sala in piedi ha scandito per due volte le parole d'ordine, lanciate da Martenghi, "Mao, Mao, Mao" e "PMLI, PMLI, PMLI". Quindi ha cantato in coro gli Inni del Partito, "L'Internazionale", "Bandiera Rossa" e "Il Sole Rosso", sulle cui note e sulle parole d'ordine, tra cui "Viva Marx, Viva Engels, Viva Lenin, Viva Stalin, Viva Mao Zedong", si è conclusa con successo la manifestazione.
Prima di ripartire per i rispettivi luoghi di vita, di lavoro e di lotta, ricaricati di spirito proletario marxista-leninista, le compagne e i compagni sono rimasti ancora un po' di tempo nella sala per salutarsi e fraternizzare e per una serie di foto ricordo, così da imprimere ancora più forte nella loro memoria il ricordo di questa entusiasmante giornata.

12 settembre 2012