Cuffaro dimettiti!
Sei il disonore della Sicilia

Il PMLI, a cominciare dai marxisti-leninisti siciliani, chiede con forza le dimissioni del governatore siciliano Salvatore Cuffaro dell'UdC. Dopo la condanna a 5 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per aver rivelato notizie riservate riguardanti un boss mafioso, non può stare un giorno di più a Palazzo d'Orleans!
Per quanto cerchi di minimizzare la pesante condanna ricevuta, si tratta di una sentenza che stabilisce senza ombra di dubbio che il governatore è colluso con la mafia. Anche se i giudici avrebbero potuto andare più a fondo nella sentenza, riconoscendo il reato del favoreggiamento aggravato, richiesto dai pubblici ministeri, per smascherarlo completamente. In ogni caso, come ha affermato il procuratore nazionale antimafia Grasso la sentenza ha confermato l'impianto accusatorio, "provando il favoreggiamento di Salvatore Cuffaro di singoli mafiosi come Giuseppe Guttadauro, Salvatore Aragona, Vincenzo Greco, Michele Aiello e Domenico Miceli". Va anche detto che Cuffato è tutt'ora sotto inchiesta per il reato di associazione mafiosa.
Per questi motivi, e anche perché ha mancato alla parola che si sarebbe dimesso se fosse stato condannato, e per i siciliani onesti la parola data è sacra, egli non ha dignità e onore ed è indegno di essere il capo del governo siciliano.
Il PMLI denuncia il giudizio equilibrista e opportunista di Prodi che, cercando di non inimicarsi ad un tempo la magistratura e Cuffaro, finisce col coprire quest'ultimo e col fare un favore alla mafia.
Questa posizione del premier conferma che è in atto un tentativo congiunto da parte del governo e della Casa del fascio tendente ad assoggettare la magistratura all'esecutivo, e già si parla di una nuova "riforma" di stampo piduista della giustizia per legare definitivamente le mani ai magistrati che indagano a tutto campo, da Mastella a Berlusconi a Bassolino e allo stesso Prodi, sui parlamentari e sui partiti parlamentari.
Il PMLI appoggia le manifestazioni di piazza spontanee che sono in atto a Palermo per mandare via Cuffaro e lancia un appello a tutte le forze politiche, sociali, sindacali, culturali, religiose antimafiose, antifasciste e democratiche a unirsi per chiedere le dimissioni di Cuffaro, che è il disonore della Sicilia.
Intanto i partiti antimafiosi che condividono la sentenza di colpevolezza di Cuffaro escano dal parlamento siciliano.

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 19 gennaio 2008, ore 11.30