"Attività organizzata per il traffico illecito dei rifiuti", "falso ideologico in atto pubblico", "Truffa aggravata ai danni dello Stato", sono le accuse della Procura di Napoli che ha ordinato 25 arresti
Commissariato di governo e Impregilo, la cupola che avrebbe gestito lo smaltimento illecito di rifiuti anche dopo il 2005
In manette anche la ex braccio destro di Bertolaso e responsabile del servizio sanitario della Protezione civile, Di Gennaro
Avviso di garanzia per il prefetto Pansa

Venticinque provvedimenti di custodia cautelare con il beneficio dei domiciliari, tra cui l'ex braccio destro di Guido Bertolaso e responsabile del servizio sanitario della Protezione civile, Marta Di Gennaro, il dirigente della Regione Campania ed ex consulente della Protezione civile, Michele Greco, Roberto Cetera, e il direttore tecnico Lorenzo Miracle Bragantini, al vertice di Ecolog la società delle Fs che spedisce i rifiuti in Germania ed in altre regioni italiane, altri funzionari del Commissariato e dirigenti della rete di imprese facenti capo all'Impregilo. Un avviso di garanzia è stato recapitato all'attuale prefetto di Napoli ed ex commissario straordinario, Alessandro Pansa.
Gli investigatori, attraverso attività di sopralluogo presso gli impianti di trattamento dei rifiuti, l'acquisizione di una corposa documentazione, consulenze tecniche, interrogatori di persone informate sui fatti e intercettazioni telefoniche, avrebbero constatato "gravissimi fatti riconducibili ai delitti di attività organizzata per il traffico illecito dei rifiuti, falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato a partire dal 2006". A ventiquattro dei venticinque arrestati è stato contestato anche il reato di "associazione per delinquere".
L'inchiesta riguarda, dunque, la gestione dello smaltimento dei rifiuti in totale difformità rispetto alle normative ed autorizzazioni ambientali da parte del Commissariato di governo per l'emergenza rifiuti in Campania e delle Società che hanno gestito in appalto il ciclo dei rifiuti: la "Fibe Spa", la "Fibe Campania Spa", la "Fisia Italimpianti Spa" del "Gruppo Impregilo Spa". Le irregolarità nella gestione dei rifiuti avrebbero prodotto, secondo gli inquirenti, "gravissimi risvolti sia ambientali che in danno della salute pubblica".
"All'indomani della risoluzione dei contratti di appalto ad opera del decreto legge 245 del 2005" sostengono i pm Paolo Sirleo e Giuseppe Noviello, che sono titolari anche dell'altra inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio del governatore Antonio Bassolino : "con la complicità dei funzionari del commissariato di governo, a onta del pessimo stato in cui versavano gli impianti di selezione, non trasformavano in maniera corretta i rifiuti e questi venivano smaltiti in maniera illecita", sia nella discarica di Lo Uttaro, nel casertano, sversatoio sequestrato dalla magistratura, sia in quella di Villaricca, chiusa nel 2007. Si è constatato, per esempio, che la frazione umida non veniva sottoposta ad alcun trattamento di 'stabilizzazione aerobica'. Un procedimento utile per eliminare le cause di esalazioni olfattive intolleranti e per igienizzare i rifiuti a tutela della salute dei cittadini. Tra i rifiuti scaricati in questi siti - scrive la Procura - "nella consapevolezza piena dei funzionari del commissariato come dei collaboratori delle società affidatarie del servizio non sono mancati neppure quelli pericolosi".
Dalle intercettazioni telefoniche sarebbero emersi casi in cui quantitativi di ecoballe, private della confezione di film plastico che le tiene insieme, sono stati pressati con passaggi ripetuti di camion e trattori sui piazzali degli impianti, in modo da fare assomigliare il contenuto a inerti e smaltirle in discarica. Un "meccanismo fraudolento" messo in piedi anche per smaltire in violazione dei regolamenti comunitari rifiuti in Germania, "mediante l'intermediazione e l'attività di trasporto della società Ecolog spa, poi divenuta Fs Cargo". Il tutto sempre con la complicità di funzionari del Commissariato e di Giuseppina Marra, dipendente della Regione Campania addetta all'ufficio ambientale di Caserta, che avrebbe rilasciato autorizzazioni transfrontaliere senza istruttoria e "facendo finta di niente".


28 maggio 2008