Forte denuncia di De Magistris
Berlusconi persegue un disegno di "chiara matrice piduista"
L'ex magistrato e attuale europarlamentare dell'Idv non si appella però al popolo per abbattere il nuovo Mussolini
"Sta avanzando un fascismo da terzo millennio"

"Credo sia un grave errore pensare che il governo Berlusconi, la maggioranza berlusconiana, non persegua una ben precisa strategia che mira a modificare in modo radicalmente autoritario ed illiberale il nostro Paese. Il disegno, di chiara matrice piduista, impone sia ampie revisioni costituzionali che svuotamenti della Carta attraverso la legislazione ordinaria".
Con questa eloquente premessa si apre la denuncia dell'ex pm e attuale parlamentare europeo dell'Idv, Luigi De Magistris, pubblicata su Il Manifesto del 30 luglio scorso. Una denuncia assai istruttiva e autorevole della strategia piduista e mafiosa del neoduce Berlusconi e dei suoi accoliti, perché contiene un'analisi sintetica ma anche precisa e circostanziata dei fatti e delle fasi in cui essa si articola e perché proviene da un ex magistrato che nell'esercizio delle sue funzioni ha avuto tra le mani le prove degli intrecci occulti tra potere politico, massoneria e criminalità organizzata, prima che questi tre poteri coalizzati riuscissero a togliergli di mano le sue inchieste; anche con l'aiuto di quella parte di magistratura corrotta e compiacente col governo e con la copertura del rinnegato Napolitano.
"La Costituzione deve subire - in tale progetto strategico - una svolta presidenziale, con la concentrazione dei poteri di governo nelle mani di un'unica persona", scrive infatti De Magistris, spiegando poi quali sono i punti salienti di questa svolta: "il parlamento ridotto a mero organo di ratifica dei voleri della maggioranza, Corte costituzionale e Consiglio superiore della magistratura modificati nella loro composizione attraverso l'aumento dei membri di nomina politica. Il presidente della repubblica sarà quindi capo del governo, capo delle forze armate, capo del Csm e magari, se lo scenario di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico e politico-istituzionale del nostro paese rimarrà quello attuale, anche capo dei capi". Un vero incubo, aggiungiamo noi, se si considera che queste controriforme neofasciste sono iscritte nell'agenda del governo per settembre e che il neoduce Berlusconi, pur screditato dagli scandali emersi sui suoi vizi privati, è tuttora saldo in sella e non ha certo rinunciato a puntare al Quirinale, per battere il record di durata del suo maestro Mussolini.
L'ex pm spiega anche che non potendo l'attuale maggioranza abolire gli articoli 3 (uguaglianza di fronte alla legge) e 21 (libertà di pensiero e di espressione) della Costituzione, ecco allora che cerca di portare avanti "un disegno di complessivo annichilimento dell'autonomia della magistratura e dell'indipendenza, libertà e pluralismo dell'informazione". Corollari di questo disegno sono le ronde razziste, "tipico strumento utilizzato nel ventennio del secolo scorso e nel periodo iniziale dei paramilitari colombiani", l'uso dell'esercito nelle città, adesso per compiti di ordine pubblico e in prospettiva per "affrontare conflitti sociali e reprimere il dissenso", e infine la criminalizzazione dei migranti in quanto tali, con "l'introduzione della colpa d'autore tanto cara al regime nazi-fascista". Tutto ciò, conclude De Magistris, offre "una chiara cornice dell'avanzare del fascismo del terzo millennio".
Siamo perfettamente d'accordo con questa ferma denuncia dell'europarlamentare dell'Idv e non possiamo che gioire ogni volta che qualcuno aggiunge la sua voce alla nostra che queste stesse cose le andiamo dicendo pressoché inascoltati da decenni. Accanto a questo, però, dobbiamo registrare anche l'incoerenza tra la giustezza dell'analisi e l'inconsistenza delle conclusioni pratiche della denuncia di De Magistris, che invece di fare appello al popolo non sa trovare di meglio che appellarsi alle "forze democratiche" (quali, forse l'imbelle e capitolazionista PD?) e a "chi è investito di ruoli istituzionali" (chi, forse il rinnegato Vittorio Emanuele Napolitano che regge il sacco al neoduce Berlusconi?). E per fare cosa, poi? Non già per abbattere il nuovo Mussolini che sta completando il disegno della P2 ma, come finisce per concludere l'ex magistrato, per "difendere la Costituzione nata dalla Resistenza e per far sì che venga attuata giorno per giorno". Quando è stato lui stesso ad ammettere che essa è già ridotta a un puro orpello formale da una legislazione ordinaria e una pratica sociale che già configurano in tutto e per tutto un "fascismo del terzo millennio".
Queste nostre oggettive osservazioni, tuttavia non sminuiscono la gravità e l'importanza dell'allarme antifascista e antipiduista di De Magistris, il più forte che si sia registrato, dopo quello ormai antico del PMLI. Non a caso totalmente ignorato dai partiti e dai media della destra e della "sinistra" del regime, compresi PRC, PdCI e lo stesso "il manifesto" che l'ha relegato nella pagina lettere e commenti e non ha scritto una sola parola in merito.

2 settembre 2009